Umwelt | La pronuncia

Tutela del lupo, doccia fredda dall'UE

Il Comitato dei rappresentanti permanenti respinge la richiesta della Commissione europea. Per ora il predatore resta "particolarmente protetto". Esulta la LAV.
lupo
Foto: Rocco Modugno
  • Almeno per ora la riduzione dello stato di protezione del lupo da "particolarmente protetto" a "protetto" richiesta a gran voce dal mondo contadino non si farà. Lo ha deciso con un voto a maggioranza il Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio dell’Unione Europea rispondendo ad una richiesta avanzata dalla Commissione europea a dicembre dello scorso anno. Lo comunica l'associazione animalista Lav in una nota. Il "governo" dell'Europa aveva avanzato la proposta ai sensi della Convenzione di Berna, per poter poi recepire il cambiamento traslando la specie dall'Allegato IV all'Allegato V della Direttiva “Habitat”. Non ha dunque funzionato l'azione concentrica di lobbying del mondo degli allevatori e dei cacciatori (la scorsa settimana avevamo dato conto di una lettera siglata da Reinhold Messner assieme ad un eurodeputato cacciatore di Fratelli d'Italia)

    Dopo mesi di dibattito nel Consiglio dell'Ambiente, rivelatisi inconcludenti in quanto solo la Francia aveva espresso esplicitamente il suo sostegno, la proposta era infine approdata al parere del COREPER I. L'analisi scientifica offerta dalla Commissione per supportare la propria iniziativa sembra dunque non aver convinto un numero sufficiente di ambasciatori degli Stati Membri.

    Lo stesso documento redatto dalla Commissione Europea testimoniava peraltro lo stato di conservazione sfavorevole della specie in 6 delle 7 aree "biogeografiche" europee e l'irrisorietà dell'impatto delle predazioni sugli animali allevati, in quanto il numero di pecore predate dai lupi rappresenta lo 0.065% della consistenza totale delle greggi d'Europa. 

    Secondo la Lav, dunque, "l'iniziativa della Commissione Europea non è altro che un espediente demagogico, propagandistico, antiscientifico per accattivarsi il favore di cacciatori e allevatori aprendo la caccia al lupo nel continente.  Uccidere i lupi  non è solo un espediente inaccettabile in sé, ma, come dimostra la letteratura scientifica, non può nemmeno conseguire lo scopo prefissato, in quanto la caccia è del tutto inutile a ridurre le predazioni, se non addirittura controproducente perché ne stimola l'incremento".

    Dopo diverse richieste di osteggiare questa iniziativa rivolte alle massime Istituzioni d'Italia, la scorsa settimana LAV aveva inviato una nota formale al rappresentante italiano del Comitato dei Rappresentanti Permanenti del Consiglio dell'Unione Europea, esortandolo a rigettare la proposta della Commissione. 

    Come sostenuto all'unanimità dalla comunità scientifica internazionale, l'unica via per conseguire l'ambito obiettivo della coesistenza con i lupi è "insistere non solo sulla prevenzione e sulle strategie di compensazione dei danni ma anche su un martellante, capillare progetto pedagogico e di comunicazione che fornisca alle persone le  conoscenze basilari per condividere i propri spazi con questi animali".

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Heinrich Zanon Di., 21.05.2024 - 16:10

Entnahmen sollen also weiterhin weitestgehend tabu bleiben, und es mag ja stimmen, dass Abschüsse faszinierender Beutegreifer alles andere als sympathisch sind.
Aber wie wäre es mit einem wissenschaftlich ausgearbeiteten und begleiteten Programm zur Durchsetzung einer effizienten Geburtenkontrolle für Wolf und Bär, zumindest für Landstriche, in denen die Gefährdungslage ein deutlich höheres Prozentlevel erreicht als die von der Tierschutzorganisation LAV wie auch immer errechneten lächerlichen 0,065%?

Di., 21.05.2024 - 16:10 Permalink
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Salto User
nobody Mi., 22.05.2024 - 22:02

Fanatiker sollten nicht Gesetze machen dürfen. Gilt für beide Seiten. Uns es sollten Experten mehr zu sagen haben.

Mi., 22.05.2024 - 22:02 Permalink