libro estate
Foto:  Ata Ebem
Gesellschaft | kalašnikov&valeriana

Non solo per i mesi estivi

Letture per piccoli e grandi sulla necessità e la bellezza di un cambiamento sociale e culturale.
  • È finita la scuola ed è arrivato, spero per tuttə, il momento di tirare il fiato e curare aspetti piacevoli delle nostre vite. Per me questo significa leggere a più non posso. Sono proprio i libri, ogni singolo libro, infiniti mondi utili ad aprire le nostre menti, interrogarci sulle nostre certezze e renderci liberə. Un po’ quello che, nel mio piccolo, cerco di fare con k&v. Ecco perché oggi vi racconto non di uno, ma di ben due libri che hanno un posto speciale sia nella mia libreria che nel mio cuore, pur essendo stati pubblicati a distanza di 93 anni l'uno dall'altro.

    Il primo si intitola L'anarchia spiegata ai bambini, un pamphlet dell’insegnante spagnolo José Antonio Emmanuel pubblicato nel 1931, rieditato nel 2022 e di grande attualità, così come lo sono i valori che propone. Questo decalogo poetico fornisce a chi legge strumenti per pensare in modo autonomo e a lottare per costruire insieme una società diversa. “Fa' che il libro sia il tuo miglior amico, il tuo consigliere, la tua guida. Non sapremo mai abbastanza. Chi aggiunge sapere, aggiunge Anarchia. Indaga per conto tuo, getta luce sui misteri che ti circondano. Impara, istruisciti. È questa la sola eredità che devi lasciare nella tua Vita.”

    Il secondo libro invece è Grammamanti - immaginare futuri con le parole della linguista italiana Vera Gheno, una vera e propria dichiarazione d'amore alla lingua e alle parole, perché le parole ci permettono di pensare e quindi di vivere meglio e ci danno la possibilità di cambiare il mondo. “Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e così comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società… è tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo”. 

    Ciò che accomuna questi due libri è anche il motivo per il quale per me sono tanto preziosi: entrambi riflettono sulla necessità e sulla bellezza intrinseca di un cambiamento sociale e culturale. Entrambi partono da mondi prevaricanti caratterizzati da subordinazione e oppressione per suggerire, invece, amore, ascolto, curiosità e approfondimento per un futuro migliore in una società più libera e più giusta. Entrambi sottolineano che il privato è politico e che la vita stessa è politica. Qual pensiero radicalmente femminista, perfetto per questa rubrica!