The last ones
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A partire dall’introduzione nella legge elettorale della soglia di sbarramento al 4% per le liste a livello nazionale, avvenuta alla vigilia delle europee 2009, nessun partito sudtirolese alternativo alla SVP ha eletto un/a europarlamentare a sua volta “alternativə” a Herbert Dorfmann. L’eccezione che conferma la regola è rappresentata dal laivesotto Matteo Gazzini (Forza Italia), deputato europeo dal novembre 2022 in quanto subentrato a Marco Deostro come primo dei non eletti della Lega.
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Sepp e Lilli
L’ultima volta che venne eletto un europarlamentare che non fosse della SVP fu vent’anni fa, alle europee del 2004. Anzi, furono ben due gli eletti. Sepp Kusstatscher dei Verdi e la giornalista Lilli Gruber per L’Ulivo, “antenato” del PD. Il loro risultato fu straordinario: 27mila preferenze solo in Alto Adige il primo, 23mila la seconda, il 13% sia per i Verdi che per l’Ulivo. La SVP, con Michl Ebner, crollò di ben dieci punti percentuali. Gruber scelse poi l’Italia Centrale come suo collegio elettorale d’elezione, perciò formalmente solo Kusstatscher risultava eletto al Nord-est.
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Alex e Reinhold
Anche prima di allora il Sudtirolo ebbe una lunga tradizione di eletti, sin dall’insediamento del Parlamento europeo nel 1979, quando al bolzanino Anselmo Gouthier del Partito Comunista Italiano (PCI) riuscì il salto a Strasburgo. Successivamente risulteranno eletti per i Verdi Alexander Langer, nel 1989 e nel 1994, e lo scalatore Reinhold Messner nel 1999. Capogruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Langer è senza dubbio il politico sudtirolese che più si fece notare (e apprezzare) in Europa, soprattutto per il suo impegno per la pace nei Balcani. Ma va ricordato che in quegli stessi anni i Verdi in Italia veleggiavano intorno al 2%, percentuale allora sufficiente a eleggere parlamentari.
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La maledizione del 4%
Il meccanismo che facilitava i candidati sudtirolesi era semplice: l’abitudine, soprattutto degli elettori di lingua tedesca dell’Alto Adige, ad assegnare un voto di preferenza. Le elezioni europee hanno infatti sempre previsto la possibilità di esprimere le preferenze ai candidati, a fianco del voto di lista. Per questa ragione i candidati altoatesini risultarono in più occasioni primi per preferenze espresse nella circoscrizione elettorale al Nord-est.
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Dall’introduzione della soglia di sbarramento al 4% è solo una storia di fallimenti. Il meccanismo si è inceppato, non basta più essere “campioni di preferenze” in provincia di Bolzano. Una maledizione soprattutto per i Verdi. Nel 2009 non riuscì la rielezione dell’eurodeputato Sepp Kusstatscher con “Sinistra e Libertà”, nonostante risultasse primo tra i candidati al Nord-est con ben 18mila preferenze. Ma la lista non superò il 4%: nessun eletto. A fianco di “Sepp” si candidò per la prima volta anche Renate Holzeisen, che ottenne 13mila preferenze.
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Oktavia, per un pelo
C’è un’altra eccezione che conferma la regola. Nel 2014 è la volta della giornalista Oktavia Brugger, scelta dai Verdi come candidata sulla lista “L’Altra Europa con Tsipras”. Brugger ottenne addirittura 21mila preferenze, l’Altra Europa riuscì a superare il 4% a livello nazionale ma non “scattò” l’elezione di alcunə eurodeputatə nella circoscrizione Italia Nord-orientale. Insomma, sfiorò l’elezione per un pelo. Fu l’ultimo brivido per Herbert Dorfmann: cinque anni dopo, alle europee 2019, le 23mila preferenze ottenute da Renate Holzeisen (candidata del Team K con Più Europa) e le 11mila di Norbert Lantschner (Verdi) non bastarono all’impresa. Pur arrivati entrambi primi nella circoscrizione, le loro liste non raggiunsero a livello nazionale la soglia del 4%.
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Azione e Verdi-Sinistra sotto il 4%?
Anche gli scenari per il voto europeo di giugno non sono dei più rosei per l'opposizione in Sudtirolo. Secondo la supermedia dei sondaggi pubblicata ieri da YouTrend, sia Alleanza Verdi-Sinistra — che potrebbe candidare la consigliera provinciale dei Verdi Brigitte Foppa — sia Azione di Carlo Calenda che vedrà tra le sue fila Paul Köllensperger faticheranno a superare il 4%. Verdi-Sinistra è data al 3,7%, mentre il partito di Calenda al 3,5%. Al momento, solo una “lista di minoranza” agganciata a una lista nazionale (che superi il 4% e ottenga degli eletti al Nordest) e dove il candidato della minoranza raggiunta almeno le 50mila preferenze, ha la certezza di eleggere un eurodeputato: è la formula Südtiroler Volkspartei. Tertium non datur, per ora.
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In occasione delle…
In occasione delle successive elezioni europee dopo l'elezione di Sepp Kusstatscher nel 2004, per evitare dispersioni di voto, ho sempre votato per i socialdemocratici e più che convinto nel 2014 per la candidata del Pd Elly Schlein.
L'allora civattiana Elena Ethel "Elly" Schlein fu eletta alle europee del 2014 nella circoscrizione nord orientale con 53.702 preferenze. Oktavia Brugger che si candidò allora con „l'altra europa con tsipras“ ebbe 21.446 voti di preferenza e non venne eletta.
Perciò anche questa volta nell'incertezza, voterò per alcuni candidati scelti nella lista dei socialdemocratici.
Da hat Italien mal wieder…
Da hat Italien mal wieder ein sehr minderheitenfreundliches Wahlgesetz zusammengeschustert...
Wenn Italien was kann, dann sind es bescheuerte Wahlgesetze machen.