Politica | Scuola

I dirigenti plaudono Galateo

La richiesta di non sovraccaricare gli studenti di compiti durante le vacanze di Natale trova consenso tra i Dirigenti: "Non è compromessa l'autonomia delle scuole". I sindacati storcono il naso. La Cgil: "Ha tutto l'aspetto di un'ingerenza politica"
Studenti
Foto: upi
  • La proposta dell'assessore provinciale Marco Galateo che, tramite una lettera, ha chiesto “ai Consigli di classe e al personale docente di valutare la possibilità di ridurre il carico di lavoro, in modo che studenti e studentesse possano beneficiare di una pausa rigenerante senza rinunciare completamente alle attività di studio, ma gestendo il tempo in modo più flessibile e sostenibile”, trova consenso nel mondo della scuola. Non solo tra gli studenti, come è ovvio che sia, ma anche tra i Dirigenti scolastici. Per gli studenti, insomma, si prospettano vacanze natalizie all'insegna del relax.

    Marco Fontana, Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi dell’Alto Adige e Dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico Economico "Cesare Battisti" di Bolzano, entra nel merito della questione: "La lettera dell'assessore è abbastanza condivisibile, anche se è giusto differenziare in base al grado di studi. Far recuperare le energie agli studenti è legittimo. Questo non significa che bisogna azzerare il carico di studi, ma semplicemente non si devono sovraccaricare gli alunni". E sulla scelta di inviare la lettera non solo ai dirigenti, ma anche a tutti gli insegnanti, Fontana aggiunge: "L'assessore non ha imposto nulla, ha solo indirizzato il mondo della scuola, e questo rientra nei suoi compiti. Non è compromessa l'autonomia delle scuole". 

    Sulla stessa linea anche Sabine Giunta, dirigente dell'istituto Bolzano 1: "Nella mia scuola è consuetudine dare pochi compiti durante le vacanze, specie quelle natalizie. I compiti servono solo a tenere occupati i bambini a casa e, oltretutto, vanno ad allargare la forbice tra gli alunni che hanno un contesto famigliare favorevole e quelli che ne sono privi". E la dirigente aggiunge: "I bambini devono avere il diritto al tempo libero, così possono coltivare anche altri lati del proprio sviluppo". E sull'invio della lettera agli insegnati, sottolinea: "L'assessore non ha dato un ordine".

    Ieri, inoltre, anche l'assessore alla scuola in lingua tedesca, Philipp Achammer ha postato su Facebook quanto segue: Es ist schade, dass es immer noch Lehrpersonen gibt, die eine Flut an Hausaufgaben aufgeben. Es scheint wie ein hartnäckiges Ritual, das in vielen Köpfen verankert ist. Egal, ob man die Hausaufgaben direkt nach der Schule, morgens im Bus oder überhaupt nicht macht – welchen Lerneffekt haben sie wirklich?.

    Il mondo della scuola sembra essere concorde: a Natale niente compiti a casa. O, perlomeno, non tanti.

     

    “Come se l'assessore alla sanità indicasse ai medici quali farmaci prescrivere”

     

    Parallelamente, però, i sindacati di categoria storcono il naso. Stefano Barbacetto, Cgil, scrive: "La lettera desta un certo stupore, ha tutto l'aspetto di un'ingerenza politica nel mondo della scuola. Sarebbe come se l'assessore alla sanità indicasse ai medici quali farmaci prescrivere. Gli insegnanti sono professionisti, conoscono il proprio lavoro e gli alunni, e nella scuola esistono meccanismi ed istanze deputati, nell'esercizio collettivo della libertà di insegnamento, anche a dare indicazioni in materia di compiti. Per eventuali, rarissimi casi estremi ci sono gli ispettori. Su un piano pedagogico,  è giusto pensare al riposo ma va ricordato che nulla si impara senza esercizio. I tempi della scuola italiana sono ristretti; e non solo il sistema tradizionale, ma anche molte nuove metodologie didattiche prevedono una certa quantità di lavoro a casa".