Politica | Family-friendly

Maschio bianco e dominante...

Solo chi corrisponde a queste tre caratteristiche poteva rilasciare un'intervista dal titolo "Beziehungskiller Berufstätigkeit"
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

George Bernard Shaw sosteneva che ogni problema complesso ha una soluzione semplice. Che è quella sbagliata.

Non si può dire altro che questo, se si legge l'intervista di lunedì 4 agosto sul Dolomiten a Toni Fiung (Theologe und Ehe-undFamilienseelsorger der Diözese Bozen-Brixen. Ebenso seit 15 Jahren Ehe- und Familienberater sowie Kommunikationstrainer und Erwachsenenbildner).

Insomma uno che la sa lunga sull'argomento, stando al curriculum. Peccato, appunto, che sia maschio, bianco ed ergo appartenente alla categoria dominante. Di quella dominanza di cui non si rende nemmeno più conto.

"Wenn ein Paar es sich leisten kann, dass einer von beiden daheim bleibt, dann ist das eine große Stütze". A Roma direbbero "nun se pò sentì".

Partiamo dall'inizio, in linea generale il maschio, bianco e dominante, intorno ai 60 anni nella vita ha avuto con tutta probabilità un modello classico di famiglia. Papà al lavoro e mamma a casa. Così funzionava. E funzionava benissimo, soprattutto per i papà.

Il mondo del lavoro oggi è organizzato per avere una moglie a casa, ma noi mogli, donne, mamme, sorelle, amiche, amanti, abbiamo preso una strana  abitudine. Non solo quella di DOVER lavorare, ma quella di VOLER lavorare. Che è diverso. Vogliamo avere un progetto che vada al di là della famiglia. Non ci interessa più avere un ruolo passivo nella società.

Si dice che oggi ci sia crisi di coppia. E che diamine! Certo che c'è crisi di coppia, perchè oggi c'è coppia!  Finalmente, mi verrebbe da dire. Perchè coppia significa due, significa rapporti simmetrici, bilanciati (non il maschio alpha sopra e la femmina beta sotto) significa due soggetti che hanno due vite, e che per entrambi esiste un confine tra la  propria e la vita dell'altro, un confine invalicabile che ha a che fare con la dignità.

E prima cosa c'era? Un non si sa bene che. Un rapporto, ma nemmeno tanto rapporto, dove lui tutto poteva perchè deteneva potere economico e sociale e lei che non poteva nulla, si doveva adeguare. Non disponeva di denaro, quindi non disponeva di potere, doveva "scegliere" la famiglia. Ma nessuno si è mai chiesto quale fosse la base culturale su cui la "scelta" si formava. Nessuna scelta si forma in maniera asettica. C'è sempre un contesto che ti fa scegliere.

Così il maschio, bianco, dominante, cresce studia, osserva il mondo, vede una crisi e cosa gli viene più facile fare? Pensare che in fondo si stava meglio quando si stava peggio. Lo racconta bene Fatima Mernissi nel suo "Islam e democrazia", quando una comunità islamica ha un problema di occupazione, l'Imam annuncia che per le donne è vietato andare a lavorare. E  così si liberano subito il 50% dei posti!! Et voilà, risolto il problema occupazione e anche il problema servizi di cura! 

Purtroppo nonostante  le donne alto atesine - sudtirolesi soffrano di auto-addossamento, non cerchino servizi di cura per i familiari non autosufficienti (anziani e bambini), ma ancora portino tutto sulle proprie spalle, nonostante tutto questo, hanno anche la voglia, l'energia e l'entusiasmo di lavorare fuori casa. Oltre che il dovere.

I maschi bianchi dominanti, che sono stati al potere finora, perchè ancora (e so che mi ripeto) abbiamo una rappresentanza politica femminile scarsa, sia in Italia che in Alto Adige Südtirol, hanno prodotto questa società. Una società che sa guardare il futuro con gli occhiali del passato. Una società che non ha pensato a servizi di cura per gli anziani, nonostante abbiamo un'età media di 47 anni come popolazione. Una società che non pensa ad avere asili nido sufficienti a coprire il tasso di natalità, e sbandiera che ci sono le sezioni vuote! Certo perchè non abbiamo costruito la cultura dell'asilo nido!!! Una società che paga le donne perchè stiano a casa a curare i familiari, una società che nonostante ogni anno si laureino in medicina 13.500 donne in Italia, contro 6.000 uomini, ancora vede come soluzione  per far funzionare le cose, che uno dei due stia a casa!!

Vi prego, aggiornatevi! Non se ne può più! Per far sì che la coppia non scoppi ci vuole una presa di coscienza da parte degli uomini, e per fortuna sono tantissimi, quelli che si impegnano in tal senso. Una consapevolezza nuova, che i modelli di riferimento del passato non ci sono più, che non è invocando donne a casa che si risolveranno le cose. Non è in un periodo, in cui lavorare è diventato un lusso per sempre meno persone, che puoi raccontare sul quotidiano di lingua tedesca più letto in Alto Adige Südtirol, che stare a casa sia la soluzione! 

E sia chiaro, seppur nell'articolo non sia stato fatto un riferimento chiaro alle donne a casa (e ci mancherebbe!), è lampante che nell'immaginario collettivo, il non riferirsi all'uomo a casa, in una società patriarcale come la nostra, porti tutti a pensare all'opzione A.

Le statistiche dicono che ancora l'80% del tempo dedicato ai lavori di casa è a carico delle donne. Che gli uomini che chiedono il part-time sono una percentuale minima rispetto alle donne. Che la carriera delle donne è minata dal congedo post partum, sempre e solo a carico loro e non in maniera condivisa dai papà. Che la scuola ancora oggi è pensata e organizzata con orari che impongono una mamma a casa! E' questo che fa scoppiare la coppia. 

La coppia scoppia, per lo più quando una donna decide di farla scoppiare. E' vero. Quando proprio non ne può più. Provate a pensare non alla vostra donna, ma a vostra figlia. Sulla quale avete investito, le avete pagato gli studi, si è laureata a pieni voti, ha trovato magari un lavoro che la gratifica e la fa rendere fiera delle proprie competenze. Questo intorno ai 30 anni, se le va bene. Bene da questo momento in poi, i vecchi modelli di riferimento la vorrebbero rinunciataria verso il suo futuro, per stare a casa ad occuparsi di....cacche, pappe e pannolini.

E' solo per questo che invochiamo a gran voce più donne in politica! Perchè quasi ogni donna tutto questo lo ha provato, vissuto, sentito, sperimentato sulla propria pelle e non se lo può dimenticare. Ed è per questo che servono donne che facciano spazio ad altre donne, altrimenti saremo condannati ad avere un grande problema sociale. Tasso di natalità al ribasso, sistema pensionistico che imploderà nel 2025 perchè non solo le coppie scoppiano, ma i figli non li farà più nessuno.

Mettete in grado maschi alpha e femmine alpha, di avere entrambi un progetto di vita che vada al di là della famiglia. Incominciate a pensare che i bambini sono un bene comune e non sono di esclusiva proprietà/carico della mamma, o della mamma e del papà (se va bene). A quel punto tutti vivremo meglio, con buona pace dei bianchi dominanti.

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gorgias Mer, 08/13/2014 - 12:50

"George Bernard Shaw sosteneva che ogni problema complesso ha una soluzione semplice. Che è quella sbagliata."

Nel caso di Mazzardis è la quota rosa.

Mer, 08/13/2014 - 12:50 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Mer, 08/13/2014 - 12:57

Gorgias...mi fa piacere che legga sempre con attenzione i miei post. Si chiamerebbero quote di genere, comunque ;-)
Detto questo non sono l'unica soluzione, ma una delle tante, insieme a tutte quelle che ho citato nel post.
Ma a parte le mie soluzioni, mi interesserebbe molto capire quali sarebbero le sue? Ce le racconti

Mer, 08/13/2014 - 12:57 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Mer, 08/13/2014 - 13:46

E' sulla libera scelta che ho dei dubbi. Come mai in Francia o in Germania, il tasso di natalità è al 2,4% e in Italia e anche in Südtirol e del 1,2%? me lo sa spiegare Oliver H.?
Come mai in Südtirol 600 donne all'anno lasciano il lavoro perchè nasce un bambino e gli uomini no? Me lo spiega Oliver H.?
Io sarò anche frauenfeindlich, ma lei dimentica che la scelta non è mai libera. Scegliere un burqa in Islam o scegliere il botox e la taglia 42 in occidente, non è una scelta. E' scegliere basando la scelta in un contesto.
Ecco io vorrei che le donne potessero scegliere. Ma per scegliere se stare a casa a curare i bambini, o mandarli all'asilo nido, bisognerebbe avere l'asilo nido per tutti.
Se scegliere se prendere part-time per stare a casa a seguirli nei compiti, o mandarli alla scuola a tempo pieno, bisognerebbe avere una scuola a tempo pieno di qualità per tanti, in questo modo potrei scegliere. Altrimenti è una scelta finta, è un'imposizione di per sè.
La donna deve poter scegliere se stare a casa a curare bambini o anziani o se andare a lavorare e sentirsi comunque una buona madre. E per farlo ha bisogno di un marito-compagno che la sostenga e di una società che costruisca una cultura family friendly e women friendly, altrimenti la scelta non esiste. E' imposizione, travestita da scelta.

Mer, 08/13/2014 - 13:46 Collegamento permanente
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pérvasion Mer, 08/13/2014 - 21:10

In risposta a di pérvasion

Was die Erwerbstätigenquote bei Frauen betrifft liegt Südtirol mit 65,7% unmittelbar hinter Österreich (67,3% - Rang 6 in der EU), Italien mit 47,1% auf Rang 25. Ganz so falsch kann es in Südtirol also wohl nicht laufen, wenngleich man noch sicher vieles verbessern könnte. Aber vielleicht sollte man sich die Daten ansehen, bevor man sich auf Bauchgefühle verlässt...

Mer, 08/13/2014 - 21:10 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Mer, 08/13/2014 - 21:25

In risposta a di pérvasion

Denken Sie dass bis jetzt fast den 70% der Frauen die in Südtirol arbeiten sind sie in einem öffentlinchen Betrieb beschäftigt. Was wird in 3/4 Jahren geschehen? Mit der Spending Review können Provinz und Gemeinde nicht so viele Frauen zur Arbeit nehmen. Und dann? Was wird passieren? Denken sie wirklich dass es nur um einen 0,20 oder 0.3% noch handeln wird?

Mer, 08/13/2014 - 21:25 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Mer, 08/13/2014 - 21:29

In risposta a di pérvasion

Si sfata un mito. In Francia le donne hanno il 74% di tasso di occupazione, in Italia il 49% dato a fine 2013. Non è vero che si fanno più figli se la donna è a casa. I figli costano e per mantenerli si deve lavorare in due. Oltre che molte donne vogliono lavorare fuori casa e non solo devono. In Italia e in Südtirol manca una rete di servizi, che in Deutschland e in Frankreich c'è. Molto migliore della nostra. In Francia è appena passata la legge che suddivide al 50% l'assenza facoltativa post partum tra mamma e papà, in Italia e anche in Südtirol quando passerà? La proposta dell'assessora Degg era di chiedere al settore privato che le donne stessero assenti dal lavoro fino ai 3 anni del bambino, anche nel privato. Non ci pensiamo che nel privato, nessuno assumerà più una donna, se solo passassero queste leggi? Libera scelta? Wo denn?

Mer, 08/13/2014 - 21:29 Collegamento permanente
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gorgias Mer, 08/13/2014 - 18:35

Scegliere un burqa in Islam o scegliere il botox e la taglia 42 in occidente, non è una scelta.

Questa frase è rappresentante del malaise di Nadia Mazzardis.
Come si fa a parlare in un tratto di due cose che non stanno in contesto. Perchè Lei deve sempre prendere in ostaggio i problemi che non sono suoi, per poi mischiarli con i problemi di lusso dell'occidente dei giorni d'oggi?

"E' scegliere basando la scelta in un contesto."

Ma qui con c'è lo stesso contesto! Se una donna in certi paesi esce di casa senza il burka e l'accompagnatore maschile rischia di essere violentata o anche presa a bastonate e sassate. Cosa succede a donne che non usano il botox o non sono in grado di portare la taglia 42? Vengono bruciate come le vedove indiane? Mi sà di no! Ci sono dei svantaggi per donne non avere un certo aspetto? Sara vero, ma vale anche per uomini. Se un uomo non ha una statura alta, ha pochi capelli in testa e è di sovrapeso ha meno probabilità di sucesso in confronto ai suoi concorennti alti, snelli e con una fitta cioma di capelli. Ma cosa ha a che fare questo con il burka?

La stessa sindrome di mischiare si trova anche se si inizia a parlare di una intervista in un giornale dove un pastorale vede l'ideale della famiglia in cui la donna stà a casa per poi parlare più in sotto dell'imam che con una frase può far costringere le donne a star a casa.

Questa sindrome si trova anche in articoli più vecchi di Mazzardis dove si invocano le situazioni della donna occidentale di 50 o 100 anni fa per poi parlare della situazione attuale.

Signora Mazzardis la chiedo per il rispetto delle donne che sono represse nei paesi del terzo mondo di non trivializzare la loro situazione mischiandoli con i problemi della donna odierna occidentale per seguire la sua agenda politica personale.

Mer, 08/13/2014 - 18:35 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Mer, 08/13/2014 - 18:43

Gorgias, oltre a fare il maestro di vita a me, può dirci come risolverebbe lei la situazione? L'intervista pone un problema, la separazione di coppia e pone una soluzione. Uno dei due (forse una) stia a casa. Lei quale soluzione darebbe? Il pastorale rilascia la sua intervista e penso che chiunque abbia il diritto di dire che non è d'accordo.
Quanto alla trivializzazione, può essere un problema di lingua non condivisa. Non ho nulla contro il burqa, anzi dico che -e per inciso non lo dico solo io- che il ns burqa è la taglia 42.
Si non porta ad essere bruciate. Ma porta a depressioni, anoressia e bulimia, moriamo in un altro modo, ma comunque condizionate da un contesto.
La donna matura sparisce dai media, sono tutte molto giovani e con molto botox.
Lo stesso non succede agli uomini. Se hanno la pancia, vanno in televisione a parlare di politica, se non hanno i capelli conducono telegiornali, mentre le donne o hanno la 42 e la bocca rifatta o non si mostrano.
Questo è un problema per le donne. Non accettare di invecchiare, perchè socialmente non ti è permesso e una delle prime cause di depressione, lo sapeva?
Non mescolo caro Gogias, ma faccio parallelismi, e il burqa o la taglia 42 non si scelgono. Si è convinti di scegliere perchè non hai scelta

Mer, 08/13/2014 - 18:43 Collegamento permanente
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gorgias Mer, 08/13/2014 - 21:33

In risposta a di Nadia Mazzardis

>Non ho nulla contro il burqa, anzi dico che -e per inciso non lo dico solo io- che il ns burqa è la taglia 42. Si non porta ad essere bruciate. Ma porta a depressioni, anoressia e bulimia, moriamo in un altro modo, ma comunque condizionate da un contesto.<
Ancora non ha capito la questione. Una donna in Afghanistan deve lottare e perde la sua vita per non portare il burka. Viene costretta con forza e deve aver paura che dei fondamentalisti vadino a casa loro ad ucciderla. Mettere in un contesto il problema del burka e epiquararlo con l'imagine feminile proposta dai media occidentali è minimizzare la situazione in quei paesi per esporre la situazione nell'occidente. Però la donna nell'occidente ha una scelta che può fare. Può distanziarsi dagli media. Può decidere di non consumare certi media che nella maggior parte dei casi non hanno alcun valore informativo. Poi se una persona ha dei problemi si può rivolgere a diverse istituzioni come psicologi e aiuti diversi per donne. Si può costruire una personalità che non si basa sul taglia 42 e sul botox. Una ragazza che voleva studiare è stata quasi uccisa dagli taliban. Cercare di fare quà paralelismi è volgare e lo sfruttamento morale di situazioni estreme.
>La donna matura sparisce dai media, sono tutte molto giovani e con molto botox.<
Questo è un problema di lusso. Dove tangisce questa cosa, che sarà vera soprattutto per un certo tipo di trasmissione, che alla fine poi vale per una minima parte delle persone nel occidente? Ma quante sono le donne che decidono di andare in televisione?
>Non accettare di invecchiare, perchè socialmente non ti è permesso e una delle prime cause di depressione, lo sapeva? <
E chi non permette le donne di invecchiare? Sono problemi mentali che si fanno le donne stesse. Questa non è la stessa cose come dover stare a casa e non poter imparare alcun mestiere perchè senò si viene decapitati dagli taliban.

La smetta una volta per tutte di fruttare l'immagine di donne represse dei paesi del terzo mondo per fave effetto, è una cosa di basso livello e pessimo gusto!

Mer, 08/13/2014 - 21:33 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Mer, 08/13/2014 - 23:03

In risposta a di gorgias

"E chi non permette le donne di invecchiare? Sono problemi mentali che si fanno le donne stesse
La smetta una volta per tutte di fruttare l'immagine di donne represse dei paesi del terzo mondo per fave effetto, è una cosa di basso livello e pessimo gusto!"
Ma oltre a dirmi sempre e solo che scrivo cose di pessimo gusto, che i problemi sono delle donne, riesce a rispondere alla mia domanda? Secondo lei ha ragione chi dice che le separazioni si risolvono tenendo uno dei due a casa?
Siccome lei si nasconde sotto nick name, non ho mai saputo se fosse uomo o donna, ma oggi ho la conferma. E' un uomo secondo me, e anche abbastanza misogino.
Se fosse venuto due anni fa ad Euromediterranea a sentire le donne Tunisine, premiate dalla Fondazione Langer per l'Euromediterranea, avrebbe sentito le stesse cose che dico io oggi. Io non mi permetto di denigrare le donne che portano il burqa, anzi, le comprendo molto bene.
Dico solo che in occidente pensiamo, e gli uomini come lei pensano, di essere molto migliori di altri territori. Invece che le piaccia o no, per esempio proprio il Vaticano, da sempre tenta di mettere le "mani" sul corpo delle donne. Aborto, programmazione delle nascite hanno a che fare sempre con il corpo della donna, e un'istituzione di soli maschi, vuole decidere per noi.
Lo stesso fa la politica, quando c'è qualche fatto da nascondere, si tira fuori dal cappello, l'obiezione di coscienza negli ospedali, la fecondazione assistita, insomma tutte quelle cose, che insieme ai diritti civili dei gay, sono il costante comportamento della ns politica.
Secondo lei è un problema delle donne. Secondo me è un problema della società. Fatta da donne e uomini, purtroppo molti come lei, abituati a dire agli altri "la smetta!" Ma perchè lei pensa anche per un secondo che io smetterei di argomentare, perchè lei mi dice di smettere? Smetterò quando mi andrà di farlo, ma non di certo quando un uomo sotto nickname, prova ad "ordinare" di farlo...medioevo good bye...

Mer, 08/13/2014 - 23:03 Collegamento permanente
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gorgias Mer, 08/13/2014 - 23:38

In risposta a di Nadia Mazzardis

>Siccome lei si nasconde sotto nick name, non ho mai saputo se fosse uomo o donna, ma oggi ho la conferma. E' un uomo secondo me, e anche abbastanza misogino.<
Addesso che mi ha identificato del sesso maschile, anzi uomo bianco e magari dominante mi dà del misogeno. Mà è lei che è misandrica dando la colpa colletivamente all'uomo e misogena allo stesso momento vitimizzando le donne in occidente.

>Se fosse venuto due anni fa ad Euromediterranea a sentire le donne Tunisine, premiate dalla Fondazione Langer per l'Euromediterranea, avrebbe sentito le stesse cose che dico io oggi. Io non mi permetto di denigrare le donne che portano il burqa, anzi, le comprendo molto bene.<
Langer su e giù, e Euromediterranea a destra e a sinistra, non cambia niente che stà comparando la situazione di donne di altre socientà che sono opresse e senza diriti con la situazione nell'occidente odierno. Le invoca con lo stesso fiato per far effetto.

>Dico solo che in occidente pensiamo, e gli uomini come lei pensano, di essere molto migliori di altri territori. Invece che le piaccia o no, per esempio proprio il Vaticano, da sempre tenta di mettere le "mani" sul corpo delle donne. Aborto, programmazione delle nascite hanno a che fare sempre con il corpo della donna, e un'istituzione di soli maschi, vuole decidere per noi.<
Adesso come uomo identificato devo anche rispondere alla politica del vaticano? Uomini come io? Sempre queste generalizzazioni. Il vaticano non rappresenta il sesso maschile, tanto meno in occidente. La smetta con queste generalizzazioni!
Io ho parlato che il problema di invecchiare è un problema personale che ha a che fare anche della proprie responsabibilità, quali media si ha consumato e su cosa si basa la propria autostima. Se una donna basa la sua autostima sul proprio aspetto e poi cade in depressione quando non ottiene più certe attenzioni quando ha una certa età allora è una situazione che si basa anche su decisioni personali che si hanno fatto nella propria vita.
Se qualcuno vuole mettere sullo stesso livello questa cosa con la situazione delle donne in paesi dove le donne non hanno alcun diritto e devono temere della propria vita se vogliono andare a scuola per imparare a scrivere e leggere allora si ha veramente un livello basso.
Io trovo veramente spudorato come lei sfrutta e banalizza la situazione delle donne opresse nei paesi del terzo mondo per fare effetto.
Lei infine dei conti è autoritaria e paternalista contro le donne e dispregiativa e condiscendente contro gli uomini. Per una mentalità del genere non si deve andare a cercare nel medioevo, basta guardare gli anni 30 del secolo scorso.

Buona notte

Mer, 08/13/2014 - 23:38 Collegamento permanente
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Mensch Ärgerdi… Mer, 08/13/2014 - 22:23

In risposta a di Nadia Mazzardis

Perchè a vedere le donne di spicco della politica italiana eccetto quelle del bungapartito, si vedono solo ragazzine poco vestite piene di botox? Mavalaaaaaa! Per ciò che riguarda la televisione (sempre in mano al bungapartito) posso anche darle ragione, ma dire che la taglia 42 è una scelta quanto lo è il burqa per poi rifugiarsi in un "faccio parallelismi" rasenta il ridicolo. Ha ragione Gorgias: per dare una carica emotiva alla sua argomentazione aggiunge, compara e raffronta questioni che finiscono per rendere più che artificioso il suo discorso.

Mer, 08/13/2014 - 22:23 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Mer, 08/13/2014 - 22:54

In risposta a di Mensch Ärgerdi…

Chiedo anche a lei come ho chiesto a Gorgias, oltre a fare le pulci a quello che ho scritto. Voi siete d'accordo o no su quanto era scritto nel Dolomiten? La soluzione per le separazioni è che uno dei due stia a casa? Perchè qui vedo tante maestrine, che mi dicono dove mi sono sbagliata, ma la loro posizione sulla questione non la esprimono. E io sarei interessata a rimanere su questo tema

Mer, 08/13/2014 - 22:54 Collegamento permanente
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Mensch Ärgerdi… Gio, 08/14/2014 - 12:17

In risposta a di Nadia Mazzardis

Primo di tutto non sono una femmina quindi semmai maestrinO! Non che la cosa in sè mi disturbi ma sia almeno coerente con se stessa e i discorsi di genere che è solita fare. Se sono d'accordo con chi dice che le donne dovrebbero rimanere a casa ad accudire i figli. pulire, cucinare e soddifare i desideri carnali dei loro mariti quando lo vogliono? No, non lo sono.

Gio, 08/14/2014 - 12:17 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Mer, 08/13/2014 - 22:49

Sono d'accordo che abbia a che fare con la realtà economica. Non sono d'accordo sul fatto che si tratta di Entscheidungsfreiheit, oggi, quando fare un figlio. Sempre perchè la mia idea di libertà di scelta è che sempre meno oggi siamo liberi di scegliere.
Abbiamo fatto una ricerca sull'Alto Adige - Südtirol e presentato i dati in maggio 2013, proprio sulle donne che tra i 30-40 e tra i 50-60 lasciano il lavoro perchè nasce un figlio o si ammala un anziano.
Al momento in Italia un problema c'è con il tasso di natalità molto basso e l'età delle donne molto alta. Crolla il picco di fertilità e sempre più spesso le donne ricorrono alla gravidanza assistita. E' un fattore economico, ma anche politico.
Senza reti di protezione di servizi non si fanno figli. E' un bene? E' un male? Secondo me è un male. Le donne hanno diritto alla maternità e gli uomini alla paternità. E' il prosieguo della specie umana. Avrebbero diritto di scegliere, ma oggi, oltre all'aspetto economico, gioca il fatto che non abbiamo una rete di servizi, che induca le coppie a decidere di fare un figlio. I nonni ancora lavorano e non costituiscono sostegno familiare. I servizi mancano. La famiglia ha bisogno e vuole due stipendi. Come si concilia? Insieme certo. Però viviamo in un paese ad alta cultura patriarcale e non ammettere che questo problema riguarda più le donne che gli uomini, non è realistico

Mer, 08/13/2014 - 22:49 Collegamento permanente
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Christian Mair Gio, 08/14/2014 - 12:22

Zitate Brigitte Federer aus http://www.zeit.de/karriere/beruf/2014-08/interview-brigitte-ederer-fra…

"..Man kann nicht einen sehr spannenden Job haben, sehr gut verdienen, Kinder haben, eine vollkommen funktionierende Familie und dann abends ausschauen wie Claudia Schiffer. Das wird nicht klappen. Diese Erkenntnis ist der heutigen Gesellschaft fast am schwierigsten zu vermitteln. Darin sehe ich die große Herausforderung."
"Das bedeutet auch, dass wir ein gewisses Sich-Zurücknehmen des Einzelnen und eine größere Eigenverantwortung für die eigene Gesundheit brauchen. Sonst besteht hier die Gefahr, dass es einige mit der Pflichterfüllung übertreiben und sich selbst ausbeuten. Diese Selbstdisziplin muss als Gesellschaft gelernt werden. "
und vor allem:
"Hierfür müssen ... Rahmenbedingungen geschaffen werden. Auch für junge Väter."

Gio, 08/14/2014 - 12:22 Collegamento permanente