“Città e unibz poco connesse tra loro”

-
La percezione dello spazio pubblico da parte di studentesse e studenti della Libera Università di Bolzano (unibz), l’interazione tra città e università – ma anche abitudini, visioni e problematiche degli universitari: sono questi gli obiettivi di un questionario i cui risultati sono stati presentati ieri (15 aprile) da Benedetta Carlotti e Orsolya Farkas della facoltà di economia nel corso della conferenza del EUniverCities Network tenutasi presso la facoltà di ingegneria al NOI Techpark.
-
Le risposte al questionario da parte dei 603 studenti coinvolti (pari al 15% degli oltre 4mila iscritti nell’anno accademico 2024-2025) confermano le impressioni più consolidate: la vita studentesca è una bolla all’interno della città, con uno scarso scambio di informazioni e conoscenza, e di fronte a molte iniziative “top down” molte studenti vorrebbero più orizzontalità, socialità e comunicazione. Per addirittura la metà (50,9%) degli studenti intervistati dell’unibz, l’università rappresenta l’unica comunità frequentata mentre solo il 7,9% ha interazioni costanti con la comunità locale. Solo il 4,5% partecipa ogni settimana a eventi culturali o d’intrattenimento a Bolzano, il 23,9% una o due volte al mese, il 40% raramente, il 31,8% mai. “L’università non è abbastanza connessa con le persone che vivono a Bolzano”, si legge nelle risposte.
-
Il profilo degli studenti e delle studentesse
Il campione è costituito per il 59,1% da donne, il 39,3% da uomini e per l’1% da persone non binarie. La facoltà più rappresentare sono economia (30,9%) ingegneria (26,1%) e scienze della formazione (14,6%). Il 39,7% proviene dal Trentino-Sudtirolo, il 29,9% dall’estero e il 23% dal Nord Italia. Il 40,8% degli studenti non lavora, il 13,7% si considera “studente-lavoratore”.
-
Problema casa
Ma l’elefante nella stanza è la questione abitativa. La metà degli studenti (48,4%) vive assieme a coinquilini (non parenti), il 16,4% da soli e “solo” il 24,5% con la propria famiglia di origine. Le stanze affittate hanno un costo che varia tra i 400 e i 600 euro, nello studentato il costo si aggira tra i 200 e i 400 euro; il 26,1% degli intervistati ha una borsa di studio. Se un quarto degli studenti non ha dovuto cercare casa, circa un quinto (19,3%) l’ha trovata grazie all’unibz “accomodation blog”, il 10,6% sui social media e il 10% con il passa parola. Ma oltre la metà degli studenti e delle studentesse dell’unibz (56,2%) non sa della riduzione dell’IMI per i proprietari di casa che affittano a studenti. Gli universitari bolzanini chiedono più agevolazioni per chi non più permettersi un appartamento: “Non ci sono abbastanza studentati per tutti, il libero mercato è molto caro ed è sempre più difficile trovare casa a prezzi accessibili, sull’abitare per studenti l’unibz dovrebbe stringere un accordo con il Comune di Bolzano”.
-
Passando alla percezione del capoluogo, se il 42,3% ritiene Bolzano una città accogliente e che garantisce una buona qualità della vita agli studenti e il 63,5% una città estremamente sicura, ben il 23,6% ritiene Bolzano non accogliente verso gli studenti e uno su quattro (19,9%) non la considera capace di offrire una buona qualità di vita studentesca. Il 40,8% chiede più agevolazioni economiche agli studenti universitari per la mobilità pubblica e il 23,8% più trasporto pubblico la notte e durante il weekend – nonché più bus diretti al NOI Techpark; solo l’1,5% si ritiene soddisfatto del bike sharing, a fronte di un 56,4% di studenti e studentesse dell’università he non è a conoscenza del servizio.
-
Pochi spazi
Interessanti le risposte riguardo alla cultura: metà degli studenti non è a conoscenza di spazi pubblici disponibili per iniziative studentesche, e sempre la metà non conosce librerie con caffè o con sale di lettura o studio – e il 20% chiede librerie di questo tipo: se nelle aule studio “c’è poco posto”, “gran parte dei caffè sono rivolti a persone anziane, chiudono preso la sera e sono chiusi la domenica”, si legge ancora nei questionari, dove il 14,6% chiede più attività culturali (librerie, cinema, teatri). La domanda è di arricchire la scena culturale con più eventi studenteschi: “Meno ostacoli a chi organizza party e feste, più supporto ai gruppi musicali locali e alla scena underground, più vita notturna e più locali (non solo bar) aperti la sera”. Sempre secondo gli studenti dell’università di Bolzano, i parchi – in particolare i prati del Talvera – sarebbero il luogo più adatto per implementare la vita sociale del capoluogo.
-
Detto questo, sulla vita pubblica cittadina c’è una generale mancanza di informazioni o d’interesse tra la popolazione studentesca: il 55,4% degli studenti non è a conoscenza di occasioni di partecipazione studentesca a iniziative politico-istituzionali locali (come assemblee climatiche, piano sociale etc) mentre il 47,9% non conosce/partecipa a iniziative della società civile. L’88,9% degli studenti non è interessato o non ha tempo a partecipare a un’associazione, ma ben il 60% si dice potenzialmente interessato a partecipare a eventuali progetti di cooperazione tra unibz e la città in ambito culturale, sociale oppure ambientale. “Cosa è cultura? L’approccio è molto top-down, ma non è detto che quel 90% non voglia partecipare alla vita culturale, che è fatta anche di graffiti, di suonare, d’un uso alternativo dello spazio pubblico” sottolinea al termine della presentazione lo studente Alessandro Nolet.
-
ATTENZIONE!
La diversità di opinioni è in pericolo!
Se venissero accettati i requisiti per i contributi ai media, non potresti vedere i commenti senza registrazione.
Ennesima conferma che "Alto…
Ennesima conferma che "Alto Adige" e "offerta culturale" sono due mondi distanti anni luce.