Politica | Autonomia

Ripristino sì, il resto se c’è tempo

Primo incontro del gruppo di lavoro sulla riforma dello Statuto con Calderoli e Kompatscher. Urzì: “Prima portiamo a casa il ripristino delle competenze”
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Foto: Othamr Seehauser
  • “Un incontro estremamente positivo”, descrive così Alessandro Urzì la riunione del gruppo di lavoro sulla riforma dello statuto di autonomia. Dopo essersi “sganciato” dalle altre Regioni a statuto speciale, il disegno di legge costituzionale del Trentino - Alto Adige dovrebbe essere pronto per l'approvazione in Consiglio dei ministri entro fine novembre. Oggi (16 ottobre), infatti, sono iniziati i lavori al Dipartimento Affari Regionali a guida del ministro Roberto Calderoli. “L'impegno di Meloni è quello di riparare ai danni lasciati dalla sinistra alla nostra specialità” dichiara Urzì, Presidente della Commissione dei Sei, presente all’incontro insieme ai presidenti delle Provincie di Bolzano e Trento Arno Kompatscher e Maurizio Fugatti.

     

    “Non si riscrive lo statuto di autonomia”

     

    “Oggi abbiamo svolto gran parte del lavoro e sono convinto che basteranno poche altre sedute per raggiungere il risultato - spiega il deputato di Fratelli d’Italia, che però aggiunge - Ovvio, non si riscrive lo statuto di autonomia”. Se non ci sono dubbi sul ripristino delle competenze, sulle eventuali aggiunte alla riforma Urzì frena: “Il primo obiettivo deve essere quello di chiudere la partita sul recupero degli standard del 1992. Se vogliamo introdurre altri temi legati all’aggiornamento dell'autonomia, come previsto dall'accordo di coalizione a livello provinciale, ben venga. Se ci sarà la volontà ed il tempo di ampliare il dibattito, perché no?”. 

    Per ora, i lavori proseguono sulla base della bozza di riforma presentata a Meloni nel 2023, concentrandosi però solo sul tema delle competenze. Per quanto riguarda ciò che va oltre il ripristino, come la clausola di intesa che impedirebbe cambiamenti unilaterali sullo Statuto a Parlamento e Province, i tempi sembrano essere spostati in avanti e piuttosto incerti.