Nuova azione di Casapound

-
A Bolzano in via Cesare Battisti è apparsa una targa con la scritta “Piazzetta Sergio Ramelli - vittima dell’odio antifascista – 29 aprile 1975-2025”. A rivendicare il gesto sui suoi profili social è Casapound, gruppo di estrema destra che cinque giorni fa ha diffuso immagini dell’affissione della targa proprio il giorno della ricorrenza dell’aggressione a Sergio Ramelli, avvenuta il 13 marzo 1975. Lo studente milanese, appena diciottenne, era un militante del Fronte della Gioventù (giovanile del Movimento Sociale Italiano) e fu aggredito da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia; morì il 29 aprile per le ferite riportate. I responsabili della morte di Ravelli, identificati 10 anni dopo, sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio volontario.
-
Nei profili social della sezione bolzanina di Casapound sono diversi i post dedicati alla figura di Ramelli. “Per Sergio e per tutti quelli che come lui hanno trovato la morte per mano di rossi codardi protetti dalle istituzioni e che sempre dalle istituzioni non hanno mai avuto giustizia, anche quest’anno rinnoveremo il ricordo a modo nostro, sia a Bolzano domani che il 29 aprile a Milano”, si legge in un posto del 12 marzo, mentre in quello del 13 in cui il gruppo neofascista rivendica l'affissione viene scritto “Oggi come allora si grida che “uccidere una fascista non è reato” ma l’esempio di Sergio vive in noi. Nessuno spazio alla mafia antifascista!”.
Questa azione arriva a poche settimane di distanza dalla mobilitazione di Blocco studentesco, il movimento giovanile che fa capo a CasaPound. Giovedì (27 febbraio) uno studente dell'IISS Galilei si è fatto fotografare in classe con un cartello recante la scritta “Antifascismo = mafia”. Il giorno successivo (venerdì 28 febbraio) si è tenuta una manifestazione non autorizzata sul lungo Talvera nei pressi di Ponte Druso in cui la medesima frase è stata esposta su un grande striscione.
A cinquant’anni di distanza, la sua tragica morte è stata strumentalizzata ed è tutt’ora al centro di un dibattito nazionale. In un lungo articolo, Walter Veltroni ripercorreva alcuni anni fa l'omicidio dello studente, concludendo che bisogna "usare la memoria oggi che vediamo l’odio impazzare incontrollato su schermi tecnologici e moderni“ e ricordando che "i morti di quegli anni non devono oggi essere rivendicati, scagliati, usati per protrarre l’odio."
-
Articoli correlati
Chronicle | EstremismoDenunce per il blitz di CasaPound
Politics | Estrema destra“Galateo dovrà dare spiegazioni”