Ambiente | Montagna

Senales, il TAR blocca le piste Athesia

Accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste contro l’ampliamento delle piste sul ghiacciaio in Val Senales. La Provincia diede l’okay al progetto dopo uno strano cambio di parere del comitato ambientale.
Gletscher in Schnals
Foto: HPV
  • Con la sentenza del 17 giugno, il Tribunale amministrativo di Bolzano ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste Dachverband für Natur- und Umweltschutz (Federazione per la Natura e l’Ambiente), CAI Alto Adige, Mountain Wilderness Italia e LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) contro la Provincia di Bolzano e la società Funivie Ghiacciai Val Senales S.p.a. 

    Al centro del ricorso c’è la volontà del gruppo Athesia di ampliare le piste sul ghiacciaio della Val Senales. Nell’estate del 2021, la società Funivie Ghiacciai Val Senales S.p.A. aveva presentato al Comune di Senales uno studio di fattibilità per lo sviluppo della zona sciistica Senales che mirava a sostituire degli impianti di risalita “Gletschersee 1 e 2” con una moderna seggiovia a sei posti, e spostare delle stazioni a valle e a monte per ridurre il rischio valaghe e migliorare i collegamenti tra le piste e al prolungamento della pista sciistica per connettere le stazioni al ghiacciaio e alle piste “Leo Gurschler” e “Hintereis”.

  • La funivia Maso Corto-Grawand, in Val Senales: inaugurata a fine 2023, è di proprietà della Schnalstaler Gletscherbahnen. Foto: Alpin Arena Schnals/Harald Wisthaler
  • L’area interessata dall’espansione del gruppo della famiglia Ebner è però classificata come “zona rocciosa-ghiacciaio” dal Piano paesaggistico comunale, ed è per questo sotto tutelata. Parliamo infatti di una zona adiacente ai due siti protetti “Natura 2000”, ad appena 150 metri dal sito “Alpi della Ötztal” e a 2 km dal “Parco naturale del Gruppo di Tessa”. L’area di intervento, si legge nella sentenza, ospita anche la Pernice bianca, specie protetta dalla Direttiva Habitat.  

    Lo studio di fattibilità del progetto è stato approvato dal Consiglio comunale di Senales nel settembre 2021 e sottoposto a consultazione pubblica. La scelta ha subito suscitato la reazione delle associazioni Alpenverein Südtirol e Heimatpflegeverband Südtirol, che hanno presentato osservazioni critiche, poi respinte dal Comune.

  • Il cambio di parere del Comitato ambientale provinciale

    Il procedimento è proseguito a livello provinciale, con successive pubblicazioni e richieste di integrazioni ambientali, che la società ha soddisfatto nel 2023. Nonostante un primo parere negativo del Comitato ambientale a settembre 2023, a seguito di osservazioni presentate dalla società, il Comitato ha rivisto la propria posizione esprimendo parere positivo a dicembre 2023, subordinandolo a precise prescrizioni tecniche. Anche la Commissione provinciale competente ha espresso parere favorevole.

    Il 5 marzo 2024, la Giunta provinciale ha approvato definitivamente lo studio di fattibilità, rigettando le osservazioni delle associazioni. Nel maggio 2024 le associazione ambientaliste presentano ricorso contro lo studio di fattibilità, l’ampliamento previsto e tutte le delibere del Comune di Senales e della Provincia, sostenendo numerose violazioni normative, tra cui carenze istruttorie, mancate valutazioni ambientali e impatti negativi su paesaggio e biodiversità.

  • La valutazione ambientale strategica non conforme

    L’11 giugno 2025, il caso è stato trattato dal Tribunale amministrativo di Bolzano, che ha accolto il ricorso delle associazioni. La giudice relatrice Lorenza Pantozzi Lerjefors conclude che la Valutazione ambientale strategica (VAS) eseguita dalla Provincia non è conforme alla normativa vigente, avendo violato diverse procedure sia a livello di limiti temporali che obblighi informativi e di monitoraggio sugli impatti ambientali del progetto. Secondo il tribunale, infatti si sarebbe dovuta condurre una Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA), quella che, in base alla Direttiva Habitat, devono seguire tutti i progetti che interessano un’area Natura 2000Questa procedura, non attuata dalla Provincia secondo i giudici, stabilisce l’obbligo di una “opportuna valutazione” per tutti i piani e progetti che possano avere incidenze significative, anche se non localizzati all’interno del sito naturalistico, e ancor più se possono produrre effetti transfrontalieri.

  • La pernice bianca: la rara specie è protettata dalla Direttiva Habitat Foto: Wikipedia
  • Dopo aver accolto i primi due motivi di ricorso in merito alle procedure non corrette svolte dalla Provincia nell’approvazione dell’opera, la Corte ha analizzato il cambio di posizione del Comitato ambientale tra il primo parere negativo e il secondo parere positivo del 2023, giudicandolo non adeguatamente motivato né dal comitato né dalla Giunta provinciale. “Il parere si limita laconicamente a richiamare le osservazioni svolte dalla società proponente e a rilevare che le stesse “potrebbero” superare le ampie criticità sollevate nel precedente parere, senza esporre i presupposti di fatto e le ragioni determinanti la nuova valutazione. Il Comitato non ha spiegato per quali motivi le osservazioni presentate dalla società proponente lo hanno indotto a superare le considerazioni negative”, scrivono i giudici nella sentenza. 

  • L'Almdorf Schnals a Maso Corto: il cantiere da 600 posti letto a Maso Corto. Foto: Tv33
  • Durante il processo, la Provincia ha cercato di integrare a posteriori la motivazione del parere positivo con nuove giustificazioni e una successiva delibera, scelta considerata però inammissibile dalla Corte. Per questo motivo, il ricorso delle associazioni è stato accolto integralmente, bloccando l’ampliamento dell’area sciistica per Athesia. La famiglia Ebner continua però ad avere mire espansionistiche sull’area. È infatti da oltre 5 anni che il Gruppo Athesia tratta con Palazzo Widmann per un altro mega investimento: la realizzazione dell’Almdorf Schnals presso la stazione a valle della funivia, l’immensa struttura alberghiera da 600 posti letto distribuiti su diversi chalet in un'area di 1,7 ettari – con un volume di costruzione di 55mila metri cubi in superficie e 25mila metri cubi nel sottosuolo. 

  • "Approccio miope"

    Le associazioni ambientaliste plaudono alla decisione del TAR: "In un contesto di cambiamenti climatici e inverni sempre più siccitosi, lo spostamento dei comprensori verso quote sempre più elevate, in ambienti tanto integri quanto delicati, è un approccio a uno sviluppo turistico miope, che nell’immediatezza danneggia la natura e a lungo termine anche l’economia dei territori, di cui una natura integra è un pilastro portante e lo sarà sempre di più", scrivono gli ambientalisti in una nota, "occorre veramente un cambiamento culturale per ritrovare un’armonia ormai persa con l’ambiente che ci circonda".

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Josef Ruffa Gio, 06/19/2025 - 14:51

"conclude che la Valutazione ambientale strategica (VAS) eseguita dalla Provincia non è conforme alla normativa vigente, avendo violato diverse procedure sia a livello di limiti temporali che obblighi informativi e di monitoraggio sugli impatti ambientali del progetto. "
Das muss man sich erst einmal auf der Zunge zergehen lassen.
Wenn die Provinz ein solches Verhalten an den Tag legt "avendo violato diverse procedure"
... wer hat dieses Vorgehen in der Provinz erlaubt?
Wer hatte dazu die Vollmacht?

Gio, 06/19/2025 - 14:51 Collegamento permanente