Politica | Provincia

La SVP litiga sul garante

I consiglieri Deeg e Noggler affossano la riforma del difensore civico con trenta emendamenti. Schuler: “Se l'approvazione tarda ancora, nomineremo subito i garanti per detenuti e anziani”.
Sepp Noggler Arnold Schuler
Foto: Seehauserfoto
  • Nuove tensioni all’interno della SVP: al centro del dibattito c’è la proposta del presidente del Consiglio provinciale Arnold Schuler di riorganizzazione a livello burocratico dell’ufficio del difensore civico. L’obiettovo era quello di razionalizzare l’apparato burocratico di questi garanti, che ricadono tutti sotto la figura del difensore civico, al momento non adeguatamente regolata dal punto di vista della segreteria e delle competenze. “Un ufficio unico faciliterebbe anche il cittadino, che avrebbe un solo punto di riferimento. Per questo non abbiamo nominato fino adesso né il garante dei detenuti, né quello responsabile per la terza età”, aveva dichiarato Schuler intervistato da SALTO a giugno su questo argomento. 

  • Il Presidente del Consiglio Provinciale Arnold Schuler: "Sono ancora convinto che, se si intende fare una riforma, è meglio aspettare ed avere una legge unica che disciplini l’unico ufficio per tutti i garanti". Foto: Seehauserfoto
  • Contro questa riorganizzazione si sono però schierati i consiglieri SVP Waltraud Deeg e Sepp Noggler, che hanno presentato più di 30 emendamenti, costringendo di fatto Schuler al ritiro del disegno di legge. Per i due volti della SVP più conservatrice, il garante della terza età dovrebbe rimanere infatti separato dalle altre strutture, senza venire inglobato nell’ufficio del Difensore civico ma rimanendo autonomo. 

    Si tratta della seconda volta che l’approvazione della legge viene spostata: Schuler era già stato costretto a ritirarla ad agosto per una riformulazione. “Il disegno di legge è ora passato alla Commissione legislativa, ma il termine è stato nuovamente rinviato. Visto che l’approvazione della legge sembra ancora lontana, dobbiamo scegliere: o troviamo una soluzione entro poche settimane insieme anche ai nostri partner di coalizione, oppure procediamo già ora con le nomine previste dall’attuale normativa”, dichiara Schuler. 

  • La consigliera provinciale SVP Waltraud Deeg. Foto: Seehauserfoto
  • Da questo ufficio dipende anche la figura del garante dei detenuti introdotta il 2 luglio 2024 dalla Provincia grazie ad un’integrazione della legge sul difensore civico, che però non ha nominato nessuno per ricoprire l’incarico. Per dare un’idea del ritardo dell’Alto Adige sul garante, basti pensare che la vicina Trento lo ha istituito e reso operativo con legge provinciale già nel 2017, quasi otto anni fa. 

    A causa della pioggia di emendamenti e della mancanza di una maggioranza politica, non è ancora chiaro quando la nuova legge sugli uffici del difensore civico potrà essere attuata. A spalleggiare Schuler è intervenuta anche è l’assessora provinciale competente per gli anziani, Rosmarie Pamer, proponendo una soluzione che suona come una via di mezzo: nominare subito il garante utilizzando come base normativa la legge provinciale del 6 ottobre 2022, n. 12 – Promozione e sostegno dell’invecchiamento attivo. “È importante, prima della presentazione degli emendamenti, avviare il dialogo con tutti i partiti della maggioranza e assicurarsi un ampio consenso. La generazione anziana in Alto Adige aspetta da troppo tempo una rappresentanza indipendente”, spiega l’assessora, criticando i numerosi emendamenti e la mancanza di una maggioranza politica che, di fatto, hanno fatto naufragare la nuova legge sul difensore civico. 

  • L'assessora al sociale Rosmarie Pamer: "La generazione anziana in Alto Adige aspetta da troppo tempo una rappresentanza indipendente" Foto: Seehauserfoto
  • “Sono ancora convinto che, se si intende fare una riforma, è meglio aspettare ed avere una legge unica che disciplini l’unico ufficio per tutti i garanti. Anche per poter rivedere alcune competenze, ad esempio per quanto riguarda la figura a tutela detenuti”, aggiunge Schuler. Il prossimo passo sarà un confronto con i partner di coalizione, a cui seguirà, spiega il Presidente del Consiglio provinciale, un incontro con i capigruppo dei partiti di opposizione per capire se si può trovare una soluzione in tempi brevi. “Altrimenti abbiamo un “piano B”: nominare intanto queste due figure, e poi modificare la legge attuale”, conclude Schuler.