Gelmini tende la mano all’Alto Adige
Primo incontro ieri (23 febbraio) a Roma fra il governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher e la neoministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini dopo la scottante “bocciatura” di Palazzo Chigi ovvero l’impugnazione davanti alla Consulta della legge di bilancio 2021 (numero 17) e quella di stabilità (numero 16) della Provincia di Bolzano.
Al ministero Kompatscher è arrivato insieme al segretario generale della Provincia Eros Magnago, il direttore generale Alexander Steiner, il direttore della ripartizione Finanze Giulio Lazzara. Ad affiancare il presidente anche i parlamentari Manfred Schullian, Meinhard Durnwalder e Dieter Steger.
Si è parlato “della pandemia da Covid-19 e delle misure per il contenimento del contagio, ma anche della decisione presa ieri dal governo di impugnare il bilancio della Provincia e la legge di stabilità collegata. Abbiamo esposto la posizione della Provincia in riferimento alle norme di bilancio e ai rapporti finanziari fra Stato e Provincia” riassume Kompatscher.
I ristori per le attività più colpite dalle restrizioni causa coronavirus sono il tema più impellente. La variazione di bilancio da 500 milioni è stata impugnata perché per Palazzo Chigi manca la copertura finanziaria, ma dalla ministra Gelmini arrivano rassicurazioni: la volontà è quella di trovare un accordo, e dunque verrà facilitata anche una mediazione con il ministero dell’Economia e Finanze. Gli indennizzi per le categorie colpite ci saranno, è la sintesi.
Il mondo dell’economia è del resto in apprensione: “Che il bilancio 2021 fosse problematico - afferma Claudio Corrarati, presidente della Cna-Shv - lo sapevamo dall’autunno dello scorso anno, tanto più che da almeno tre anni, al tavolo delle parti sociali, evidenziamo la rigidità dei bilanci provinciali annuali bloccati per quasi l’80% da spese correnti, con impossibilità di stanziare adeguate risorse agli investimenti o, come accaduto nel 2020 e sta accadendo quest’anno, di reperire nel bilancio risorse per situazioni d’emergenza. Adesso la preoccupazione è duplice - prosegue Corrarati -. Da un lato vediamo che tutti gli investimenti sono stati spostati sul Recovery Plan, sul quale, però, non c’è stata alcun confronto tra Provincia e parti sociali e comunque l’iter nazionale ed europeo segue tempi abbastanza lunghi. Dall’altro, temiamo che i più volte annunciati ristori provinciali non abbiano effettiva copertura finanziaria”.
E ancora: “Senza aiuti provinciali, lo ribadiamo, molte aziende saranno costrette a gettare la spugna perché sono state chiuse con ordinanza provinciale mentre per le valutazioni del governo e del ministero della Salute dovevano rimanere aperte e da Roma non ricevono ristori”.
Sul tavolo del confronto con la ministra di Forza Italia anche la questione della nomina dei componenti statali della Commissione dei Sei e dei Dodici. Il precedente governo aveva affidato il compito al giuslavorista Luca Crisafulli, alla docente universitaria Esther Happacher e all’esperto di diritto amministrativo Antonino Ilacqua. Ora con il nuovo esecutivo di Mario Draghi la compagine governativa verrà con ogni probabilità cambiata, l’importante, dice Kompatscher, è che con le nomine si faccia presto “perché abbiamo davanti una lunga lista di norme di attuazione da approvare, fra cui quella sul censimento e la rilevazione dei gruppi linguistici che sta alla base della nostra proporz”.