“Ora tocca a Bolzano e Trento”
L’esito dei ballottaggi delle amministrative di ieri (24 giugno) che ha decretato un chiaro successo del centrodestra, con i suoi 28 comuni italiani conquistati, galvanizza il sindaco Christian Bianchi che a Laives guida una giunta centrodestra-M5s-Svp. “Anche le roccaforti simbolo della sinistra come Siena, Pisa, Imola, oltre a tantissimi altri Comuni che fino ad oggi erano sempre stati governati dal centrosinistra, cambiano decisamente orientamento politico, così come ormai gran parte del territorio nazionale”, certifica il primo cittadino che definisce storica la giornata di ieri, un bottino possibile grazie sopratutto alle politiche messe in campo da Salvini, sottolinea.
Il patrimonio che è stato dilapidato, in questi ultimi 5 anni, da Renzi & C. è di livello impressionante
E rincara la dose: “I centri di potere del centrosinistra, specialmente quello del Pd, si sono autodistrutti, sgretolati, sotto il peso del malgoverno, degli affari, delle truffe, che hanno segnato territori che fino a 5 anni fa non avrebbero neppure mai potuto immaginare di votare qualcosa di diverso dal centrosinistra”. Ineludibile la picconata all’ex premier fiorentino: “Il patrimonio che è stato dilapidato, in questi ultimi 5 anni, da Renzi & C. è di livello impressionante, e dopo i grandi successi dell'ex Presidente del Consiglio, tanto piaciuto agli italiani in un primo momento, quello degli show televisivi, a cui non ha mai dato seguito con politiche serie e consistenti, la fase della autodistruzione è stata terminata. Anche con il grande aiuto di Boldrini e Grasso, capaci di spingere nelle braccia del centrodestra e dei 5Stelle anche chi, forse, non avrebbe mai pensato di votarli”.
Lo scenario regionale
Che effetti avrà il trend politico nazionale sulle prossime elezioni provinciali? Per il Trentino, secondo Bianchi, la partita potrebbe non essere così complicata da vincere: “Ci sono delle possibilità concrete di esprimere il Presidente della Provincia, dopo che nelle scorse elezioni Politiche i seggi trentini sono andati in mano in toto al centrodestra”. In Alto Adige invece la Presidenza non è messa in discussione, ma “la formazione di una giunta di colore diverso da quella attuale, non è solo un auspicio, ma una grande necessità, per il futuro di questa terra”, scrive Bianchi in una nota. “Il forte ridimensionamento del Pd a livello nazionale e locale, che ci sarà inevitabilmente anche alle prossime elezioni, spingerà la Svp a dover cercare per forza, se non vuole anch’essa perdere la propria credibilità, uno o più alleati ‘diversi dal solito’, che siano effettivamente rappresentanti del popolo altoatesino di lingua italiana, per formare, dopo tanti anni, una vera maggioranza, che condivida i temi fondamentali della convivenza, affinché tutti e 3 i gruppi linguistici abbiano la loro rappresentanza, la loro voce, e non come accade da troppo tempo, dove la componente italiana in giunta è lì a titolo puramente di rappresentanza obbligatoria, senza peso politico, spesso a rappresentare gli interessi stessi del partito più che quello della popolazione”.
Il forte ridimensionamento del Pd a livello nazionale e locale, che ci sarà inevitabilmente anche alle prossime elezioni, spingerà la Svp a dover cercare per forza, se non vuole anch’essa perdere la propria credibilità, uno o più alleati ‘diversi dal solito’
Secondo Bianchi è giunta l’ora di un “salto in alto, qualitativo, della politica altoatesina, necessario per dare un nuovo impulso alla nostra terra, impulso che deve arrivare da tutti, anche dagli italiani stessi, che non possono più sentirsi comparse all'interno di un film, ma che devono far parte della regia, partecipare alle scelte, condividerle, lottare per realizzarle e godere dei risultati”. E infine: “Questa è la grande sfida, non solo degli italiani dell'Alto Adige, ma anche del presidente Kompatscher e dell’Obmann Achammer, che non possono accontentarsi di avere il partner più comodo, più silenzioso, meno rappresentativo, pur di governare serenamente, ma dovranno cercare la via del dialogo, del confronto, ogni tanto anche del compromesso, perché lo sanno tutti che per governare bene alcune battaglie le si può vincere o le si può anche perdere, all'interno però di un percorso che deve avere prospettive e obiettivi raggiungibili per tutti”.
Ha parlato il "nuovo" che
Ha parlato il "nuovo" che avanza!
Qualcuno gli dica che la LEGA non è il centro destra! E ci sarebbe da capire se questa pseudo coalizione sia per rimanere in Italia o volere l'autodeterminazione.!
Peccato che non esista nessuno a livello politico che gli chieda conto!