Ambiente | Montagna

“Una pessima notizia per i ghiacciai”

Questa estate è stata una delle più calde dall’inizio delle registrazioni. A 3400 metri, in val Ridanna, questo agosto è stato il primo mese senza gelate. Dinale: “I cumuli di neve hanno protetto il ghiaccio, ma non è bastato. Il bilancio sarà negativo”.
ghiacciaio trentino
Foto: PAT
  • Tutto sembra andare come previsto: male, ma non malissimo. I ghiacciai hanno iniziato a soffrire intorno a metà agosto, quando i cumuli di neve che li proteggevano si sono sciolti a causa del caldo. Ora, con le temperature elevate e senza alcuna protezione, a sciogliersi sono i ghiacciai stessi. Il bilancio della massa, quindi, sarà negativo. Di quanto lo si scoprirà solo alla fine dell’anno idrologico, quindi a fine settembre. Gli esperti provinciali sembrano essere tutti d’accordo: lo scioglimento dei ghiacciai è riconducibile al surriscaldamento globale.

     

     A Bolzano città è stata la quarta estate più calda

     

    Nella giornata di oggi, sabato 31 agosto, finisce l’estate climatologica o meteorologica: “L’estate è partita in modo instabile, con un mese di giugno umido e temperature piuttosto modeste. A luglio il tempo ha iniziato a diventare pienamente estivo, raggiungendo il picco in agosto. Nel complesso, questa estate è stata una delle più calde dall’inizio delle registrazioni; a Bolzano città è stata la quarta estate più calda da quando, 174 anni fa, sono iniziate le rilevazioni. L’estate record rimane comunque quella del 2003”, afferma il meteorologo Dieter Peterlin dell’Ufficio Meteorologia e prevenzione valanghe dell’Agenzia per la Protezione Civile.

    Non la situazione ideale per i ghiacciai. Infatti, nella stazione meteorologica più alta dell'Alto Adige, sul Anticima Cima Libera in val Ridanna, a 3400 metri di quota, questo agosto è stato il primo mese senza gelate dall'inizio delle misurazione 25 anni fa. Neanche di notte, quindi, la temperatura è scesa sotto gli zero gradi.
     “Si tratta di una pessima notizia per i ghiacciai, visto che all'inizio dell'anno la situazione era ancora buona. A un inverno nevoso è seguita una primavera non troppo calda e anche giugno è stato instabile”, ricorda ancora Peterlin.

     

    Si è confermato il quadro previsto

     

    Più cauto, invece, Roberto Dinale, direttore dell’Ufficio Idrologia e dighe. “Si è confermato il quadro previsto - dice - il caldo persistente ha porterà a un bilancio di massa dei ghiacciai negativo. A maggio – precisa Dinale – la misurazione dei cumuli di neve presente era buona: 30% superiore alla media degli anni passati. Ma questo non sembra essere bastato. Anche se le somme le tireremo a fine settembre, già si sa che avremo un bilancio negativo, ma credo non da record”. La speranza per i ghiacciai, dunque, è che le temperature si abbassino in tempi brevi. “Se a breve ci fossero delle nevicate in altura – conclude Dinale – magari la situazione potrebbe stabilizzarsi”. Il cambiamento climatico, ancora una volta, fa piangere le montagne.