Gesellschaft | Violenza sessuale

Verso una legge contro gli abusi

Assessorato al sociale al lavoro per lo sviluppo di una legge a supporto delle vittime di abusi sessuali. Pamer: "La prima bozza sarà presto presentata al tavolo tecnico".
Rosmarie Pamer
Foto: LPA/Fabio Brucculeri
  • Il tema della violenza, in particolare quella sessuale, è al centro di un dibattito sociale e legislativo. Recentemente, il regista Georg Lembergh ha affrontato l’argomento nel suo film (K)Einen Ton sagen, presentato in anteprima ieri (6 novembre) a Bolzano, che ha visto la partecipazione dell'assessora provinciale alla Coesione sociale Rosmarie Pamer. “Sono rimasta molto colpita e ringrazio Georg Lembergh per il suo coraggio e per la sensibilità con cui ha affrontato questo tema così delicato”, ha dichiarato la vicepresidente Pamer.

    L’Ufficio per la Tutela dei minori e l’inclusione sociale, già attivo su questo fronte, sta sviluppando una proposta di legge che affronti il problema in modo completo, intervenendo anche sulla collaborazione tra le istituzioni. La bozza sarà presto discussa in un tavolo tecnico.

    “Per molti anni, decenni, le persone hanno chiuso un occhio sugli abusi sessuali. Questo proteggeva i colpevoli, mentre le vittime di abusi non venivano sostenute. Ora vogliamo cambiare la situazione con un dispositivo normativo di ampio respiro. Quindi, non solo stiamo lavorando intensamente sul testo, ma stiamo sostenendo finanziariamente le iniziative che mirano a denunciare gli abusi e a supportare le vittime”, ha aggiunto l'assessora Pamer.

    Pamer ha quindi sottolineato l'importanza di sostenere finanziariamente le iniziative che aiutano le vittime e incentivano le denunce. Il progetto cinematografico di Georg Lembergh e la sua grande popolarità hanno dimostrato che c'è un'urgente necessità di agire. Inoltre, lo studio sulla violenza sessuale in Alto Adige, condotto dall’Università di Innsbruck e altri partner, e il progetto di ricerca dell'università di Trento “Conseguenze transgenerazionali della violenza contro le donne e le ragazze in Alto Adige”, finanziati dall’Ufficio per la Tutela dei minori e l’inclusione sociale, dimostrando l’urgenza di un intervento strutturato.