salto.music: Come nasce l’idea del collettivo?

Emil Montel: L'idea del collettivo Beat Coin nasce ad Egna nel 2015 insieme ad altri due miei amici, Kevin e Matej, appassionati di musica elettronica. Dopo aver scoperto il mondo della produzione musicale tramite un programma per computer (Fruity Loops) ci siamo imbattuti in altri ragazzi di Bolzano e dintorni che, come noi, avevano appena iniziato ad addentrarsi nel mondo dei DAW (Digital Audio Workstation). 

Andando ai concerti insieme e collaborando tra di noi abbiamo creato un gruppo molto affiatato che ci ha portati alla prima organizzazione di un evento musicale "Virtual Immersion" al Pippo di Bolzano. In quel periodo eravamo tutti assidui frequentatori della piattaforma SoundCloud, dove pubblicavamo i nostri primi esperimenti musicali e ce li commentavamo a vicenda. Allo stesso tempo ci lasciavamo ispirare dai brani di artisti provenienti da ogni parte del mondo che si potevano scovare all'interno di questa sorta di social network musicale. È stato proprio tramite SoundCloud, infatti, che abbiamo trovato lo stile che ci accomunava più di tutti. 

Ci piacevano i beats, l’hiphop strumentale, che in quegli anni iniziava a fare largo uso di sintetizzatori e strutture melodiche sempre più articolate. Autori come Flying Lotus, Shlohmo, EPROM e moltissimi altri producer indipendenti ci hanno fatto scoprire una realtà molto presente negli USA e in UK, ma da noi ancora del tutto sconosciuta. Il nostro sogno era quello di diffondere il genere a livello locale.

salto.music: Come mai la scelta di far “giocare” assieme più generi musicali? Avete riscontrato difficoltà nel trovare il giusto equilibrio?

Kevin Montel: La presenza di più generi è diventata il nostro punto di forza. Quando si mettono insieme più artisti che provengono da mondi musicali differenti, si conta su un'energia multipla. Ogni artista ha accumulato nel tempo un suo bagaglio musicale con le proprie influenze e uno stile personale individuale che emerge nel momento in cui si ritrova a comporre un brano. Da qui il nome Beat Coins: ogni traccia acquisisce la sua valuta, diventa un conio dal valore inestimabile, ognuna con il suo beat, il suo battito unico, il suo ritmo prezioso. 

Ci sono state ovviamente diverse difficoltà nel trovare un equilibrio, perché il pubblico non è mai facile da soddisfare. Le persone ricercano la musica che piace a loro e raramente si spingono oltre i propri gusti musicali ed è per questo una compilation con brani di generi diversi può risultare disorientante. Noi crediamo però nell’effetto opposto: raccogliendo brani di vari artisti talentuosi in un unico spazio, possiamo farli conoscere a chi magari non aveva mai considerato quel genere. 

Dal mio punto di vista fare musica è come realizzare un quadro e se non viene appeso da qualche parte, un quadro non potrà mai essere apprezzato da nessuno. Ecco, noi vogliamo essere delle pareti per i producer altoatesini, una sorta di museo musicale dove ognuno può trovare spazio per poter esprimere la propria creatività.

Emil Montel: Il secondo importante progetto che abbiamo realizzato è in collaborazione con il centro giovanile Point di Egna ed è stata una serie di eventi con musica selezionata da DJ locali e visuals a tema “virtuale” proiettati all'interno della sala da ballo. Tra il 2021 e il 2023 abbiamo creato 4 edizioni di eventi a nome "Virtual Immersion" (in onore del primo evento al Pippo) che ci hanno permesso non solo di farci conoscere sempre di più al pubblico locale, ma anche di stringere legami con molte persone appassionate come noi di musica elettronica e di produzione musicale. 

Ci sarebbe molto altro da raccontare: il contest Sound Miners, la Beat Coin Radio, la sezione Electro dell’Indiependence Festival, la serie di mixpronto in collaborazione con Drin. Per questioni di brevità, li lasciamo ai più curiosi sulla nostra pagina Instagram.

salto.music: C’è stato un momento in cui vi siete sentiti estremamente soddisfatti e realizzati per quanto riguarda la vostra musica?

Kevin Montel: Collaborare con l’associazione BeYoung alla realizzazione del Festival Indiependence di Bolzano ci ha dato enorme gratificazione. Ci siamo occupati della selezione degli artisti dell’Electro Indiependence, una parte del festival dedicata alla musica elettronica prodotta da giovani artisti locali. Arrivato alla sua seconda edizione, l’Electro Indiependence ha visto partecipare numerosi ragazzi altoatesini che hanno portato la loro musica su un palcoscenico ed hanno potuto esibirsi con le proprie attrezzature elettroniche. Anche quest’anno gli artisti selezionati hanno riscosso un enorme successo, siamo veramente soddisfatti. 

Siamo però contentissimi anche per "Beat Coins Vol. 3". E' la prima volta che riusciamo a mettere insieme così tanti artisti talentuosi e siamo molto orgogliosi. Speriamo davvero che questo sia solo l'inizio per future compilation sempre più ricche di diversità e di qualità.