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San Genesio, ritocchi al progetto

Ripresi e subito fermati per un'ordinanza scaduta i lavori di demolizione. La novità: stazione a valle da spostare, e non avrà un bistrot a causa di una vecchia "servitù" del Gurhof. L'amministratore Zucchiatti: "STA non ci coinvolge". Dejaco: "Gara nel 2025".
funivia san genesio
Foto: SALTO
  • Il 24 novembre 2024 saranno esattamente 4 anni che la funivia per San Genesio non dà segni d vita. Lunedì 11 novembre si è rivista, dopo una lunga pausa, la ditta incaricata lo scorso anno dei lavori di demolizione. L’ordinanza che li consentiva è risultata però scaduta, per cui sono intervenuti i vigili, allertati da Thomas Zucchiatti, amministratore del condominio Gurhof. Lo stesso Zucchiatti l’anno scorso aveva inviato una diffida alla STA che ha costretto la società di trasporto a correre ai ripari facendo modificare il progetto all’ingegner Marco Sette. “Comunque procediamo regolarmente con la demolizione,  l’idea è di partire con la gara verso giugno 2025”, garantisce Joachim Dejaco, direttore della STA.

    L’annuncio della costruzione di una nuova funivia per San Genesio e l’altopiano del Salto era stato dato 10 anni fa dall’allora sindaco Gigi Spagnolli. Del 2016, invece, il primo progetto “faraonico” che prevedeva la stazione a valle in zona ponte Talvera. L’idea, come si ricorderà, fu archiviata alla velocità della luce a causa di una semi-sollevazione popolare: per i bolzanini i “prati” sono intoccabili tanto quanto per gli esseri con un po’ di buonsenso lo è la zona Saltria-Monte Pana. 

    Nel 2018 si ipotizzò di realizzare la stazione a valle a ponte S. Antonio, ma niente, pure quel progetto non decollò. Mogi mogi i vertici della società di trasporto hanno quindi dovuto ripiegare sull’utilizzo del tracciato storico. L’incarico di progettazione è stato affidato all'ingenger Marco Sette, ma questi, stando a quanto appurato dal consulente del Gurhof,  non ha tenuto conto di una “servitù negativa” in vigore dal 1935, da quando cioè gli allora proprietari del “Buschenschank” avevano ottenuto dalla Società Anonima Funivia Bolzano San Genesio, compratrice della partita tavolare, la garanzia che nella stazione a valle non sarebbe mai stato realizzato un “esercizio di trattoria o di albergo”. 

    “Lunedì sono arrivati i camion – spiega Zucchiatti – senza avvisare né me né i vicini. Gli operai hanno spiegato che dovevano creare una zona di parcheggio per i mezzi che dovranno intervenire per lo smontaggio dei cavi. Ho chiamato i vigili perché, non essendoci un’ordinanza attuale, volevo capire se fosse tutto in regola, ma anche i vigili hanno constatato che l’ordinanza era scaduta. Poi ho scritto una Pec alla STA e la società mi ha confermato che i lavori erano la prosecuzione di quelli interrotti a marzo. Ora vediamo cosa accade”.

  • Vecchio impianto: La funivia è ferma ormai da 4 anni Foto: suedtirolmobil.info
  • Zucchiatti lamenta poi una generale mancanza di comunicazione da parte della società di trasporto. “Abbiamo chiesto più volte - afferma - se esiste un nuovo progetto e una tabella di marcia dei lavori, ma non abbiamo avuto risposta, per cui stiamo brancolando nel buio. Il progetto che era stato concepito non è realizzabile per una serie di mancanze dal punto di vista formale, cosa abbastanza grave, mi pare. Sappiamo che c’è la vecchia ordinanza di demolizione per rimuovere i cavi e mettere in sicurezza la struttura ma la pratica di demo-ricostruzione è in standby, perché c’è il vecchio impianto da demolire ma non un nuovo progetto. O se c’è un nuovo progetto noi non ne siamo a conoscenza. Capisco che STA decida di andare avanti per la propria strada con un progetto che ritiene utile per la cittadinanza, ma c’è un vicino che chiede solo di essere informato, e quindi forse ci potrebbe essere un po’ più di comunicazione”. 

    Secondo il consulente del Gurhof il progetto “faraonico”, che prevede una stazione a valle con volume doppio rispetto a quello attuale, un grande parcheggio di interscambio con posti anche per i bus e bicibox, avrà un forte impatto nella zona, per cui, a suo dire, sarebbe stata necessaria una modifica urbanistica eseguita seguendo le procedure che prevedono il coinvolgimento attivo del Comune di Bolzano. 

    “Noi – replica Joachim Dejaco - abbiamo fatto una gara per la demolizione l’anno scorso, eravamo già pronti con le ditte per togliere le funi ma un proprietario non ha acconsentito che si potesse accedere ad un pilone presente sul suo terreno. Ora è stata trovata un’intesa e siamo pronti per ripartire. Abbiamo quindi riproposto la domanda per la prosecuzione lavori al Comune”.

    Ok, dunque, alla demolizione, ma dopo? Che funivia sarà quella che collegherà il capoluogo con il paese di San Genesio. “Con le nuove diposizioni previste dalla legge urbanistica - informa il direttore di STA -  per rispettare le distanze, il nuovo tracciato dovrà essere allontanato di qualche metro dall’edificio del Residence Gurhof. Anche se in realtà è lo stesso edificio del Gurhof a non aver rispettato le indicazioni della concessione edilizia. Ciò detto, è vero che esiste una servitù che vieta la ristorazione, ma va rilevato che è di molti anni fa ed aveva un senso perché i vecchi proprietari non volevano ci fosse concorrenza al loro Buschenschank. Ma ora al posto del Buschenschank c’è un condominio …. Ad ogni modo rispetteremo la servitù e la stazione a valle non avrà né un bistrot né un bar. Non faremo nulla che non possiamo fare”.

    Che tempi di realizzazione immagina STA? “Confidiamo di andare in gara nella prima metà del 2025 e che si possano iniziare i lavori entro l’anno. I costi? Difficile dare una cifra precisa prima del progetto esecutivo, ma saremo intorno ai 28 o 30 milioni”. 

    Rispetto alla funivia del Renon, quella per San Genesio ha una posizione decentrata, per cui non è detto che si riesca a convincere frotte di turisti ad arrivare fino all’imbocco della val Sarentino.  “La funivia  - afferma Dejaco - non è in una posizione così pregiata come se fosse stata nei pressi di ponte Talvera. Ma sarà ben collegata con il trasporto pubblico. Ci si arriva inoltre comodamente in bici dalla stazione in 10 minuti. Quello in progettazione sarà un impianto “vai e vieni” e quindi non ci saranno i problemi di rumorosità che abbiamo avuto inizialmente per la funivia del Renon. Il motore sarà incapsulato al piano terra e dalla stazione a valle usciranno solo le funi. Le cabine avranno 45 posti e partiranno 10 minuti e sarà possibile caricare le biciclette. La capacità prevista dell’impianto sarà di 270 persone all’ora”.