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Obiettivo (quasi) raggiunto

Concluso l’iter procedurale previsto dall'UE per la trasformazione di 35 siti su 40 Natura 2000. Le misure: 8 milioni di euro nel periodo 2014-2020.

C’è una direttiva europea del maggio 1992 su flora e fauna che ha dato non poco lavoro alla Provincia: per tutelare specie e spazi di vita di importanza comunitaria gli Stati membri devono designare siti di tutela Natura 2000 (Siti di importanza comunitaria-SIC). La direttiva prevede inoltre che entro 6 anni i SIC vengano trasformati in Zone speciali di conservazione (ZSC) in modo da completare l’iter Natura 2000. Per molti dei SIC, in Italia, il tempo è scaduto perciò la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dello Stato che ha prescritto alle Regioni e alle Province autonome di eseguire entro giugno 2016 la trasformazione dei Siti di importanza comunitaria in Zone speciali di conservazione. Nello specifico l’Alto Adige conta 40 SIC per un totale di 150mila ettari, circa il 20% della superficie territoriale.

La notizia è che oggi (14 giugno) la giunta provinciale ha reso noto di aver concluso la procedura su 35 siti Natura 2000, mentre per gli ultimi 5, che riguardano zone del Parco nazionale dello Stelvio, la questione verrà verosimilmente risolta a fine 2016. “La delibera – spiega l’assessore competente Richard Theiner - può essere dunque inviata a Roma entro i termini stabiliti per l’approvazione da parte del Ministero dell’ambiente, consentendo non solo di rispettare gli obblighi comunitari, ma anche di poter dare il via alle misure di valorizzazione e conservazione. Si tratta di importi pari a 8 milioni di euro per il periodo 2014-2020, una somma di 1,3 milioni all’anno che verrà gestita in stretta collaborazione con i proprietari”.

Le disposizioni fanno riferimento ai piani di gestione già approvati per i parchi naturali e per i biotopi, che sono state definite nei mesi scorsi assieme ai Comuni e ai gruppi di interesse. Successivamente la documentazione relativa è stata pubblicata sul web e messa a disposizione presso gli uffici provinciali e comunali per 30 giorni. A quel punto le amministrazioni municipali hanno avuto altri 30 giorni per avanzare le loro proposte. 25 i Comuni che hanno presentato le richieste, che sono state valutate e in parte approvate dalla Commissione provinciale natura, paesaggio e sviluppo del territorio.