Politik | Elezioni

Resta impunita la pubblicità delle lobby

Respinto il disegno di legge dei Verdi. Le associazioni di categoria potranno continuare indisturbate a spingere le candidature dei candidati prescelti.
Bauernbund
Foto: SBB
  • Dal 1998, l'opposizione nel Consiglio provinciale e regionale si batte contro la pratica della pubblicità elettorale da parte di associazioni di categoria per singoli candidati e partiti. In realtà, nel 1998 era stata vietata con una legge regionale, ma non essendo previste sanzioni, la legge è rimasta lettera morta. Per questo, si legge in una nota dei Verdi, da allora il gruppo consiliare ambientalista a intervalli regolari presenta delle proposte di legge, l'ultima delle quali è arrivata in Consiglio provinciale nel 2018, poco prima delle elezioni provinciali, quando è stata respinta con 19 no e 16 sì.

    Lunedì Brigitte Foppa, prima firmataria del nuovo disegno di legge, è stata nuovamente nella I Commissione legislativa del Consiglio provinciale, per presentare il disegno di legge che prevede il divieto di pubblicità elettorale da parte di associazioni, associazioni di categoria e sindacati nei 60 giorni precedenti le elezioni. In caso di mancato rispetto, è prevista una sanzione pari al 50% del finanziamento pubblico ricevuto; il non-rispetto della legge deve poi essere pubblicato anche sul sito web del Consiglio.

    “Il dibattito in commissione legislativa ha seguito percorsi già noti. La maggioranza vuole continuare questa consuetudine, l'opposizione è compatta nel respingerla. È stato sottolineato quanto alcune associazioni agiscano in modo scorretto e quanto questo confonda la democrazia. È soprattutto il libero mandato a essere limitato dal fatto che gli eletti, dopo le elezioni, sono in debito verso l'associazione che ha fatto la campagna elettorale per loro. Gli interessi di singoli gruppi così prevalgono sul bene comune. E tutto questo danneggia la politica nel suo complesso”, ha dichiarato Foppa dopo la riunione della commissione.

    La mozione è stata respinta con 3 voti a favore e 3 contrari (sì: Atz-Tammerle, Holzeisen, Ploner A. - no: Scarafoni [Presidente], Noggler, Stauder).  “Non si riesce - commenta Foppa - a fare passi avanti su questa questione. La maggioranza vuole proprio restare legata alle lobby. Particolarmente sorprendente: il voto contrario di Anna Scarafoni è. Il suo collega di partito Galateo aveva votato a favore nel 2018. Allora i Fratelli d'Italia non erano ancora in maggioranza”.