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“Non binario? Noi non faremo la legge”

Urzì contro la necessità di tutelare chi non si riconosce in nessun genere chiesta dalla Corte costituzionale. Unterberger: “Per la destra le diversità sono una minaccia”
Urzì unterberger
Foto: SALTO
  • “Intervento legislativo di sistema”, questo è ciò che la Corte costituzionale ritiene necessario al fine di rendere inclusiva la legge italiana anche per le persone non binarie. La Consulta si era pronunciata martedì (23 luglio) con sentenza dopo che il Tribunale di Bolzano aveva sollevato l’incidente di costituzionalità sul caso di una giovane persona 24enne altoatesina aveva chiesto di avere sui documenti il genere “altro” o “non-binario”, al posto di “maschile” o “femminile”.

    “Un terzo sesso, di fatto. Follia pura” è il commento di Alessandro Urzì, capogruppo di FdI in Commissione Affari Costituzionali della Camera. Il deputato altoatesino ritiene infatti che la Consulta si sia spinta oltre con questa decisione. “Nel linguaggio della legge la Corte Costituzionale dichiara che occorrerebbe una norma semmai per prevedere una collocazione fuori dalla ‘logica binaria’. Possiamo tranquillizzare gli Italiani, sin tanto che ci sarà al governo questa maggioranza – prosegue Urzì – una legge per riconoscere un terzo sesso non sarà fatta”. 

    Di tutt’altro avviso la senatrice Svp Julia Unterberger, che ha sottolineato la necessità, espressa anche dalla Corte costituzionale, di colmare il vuoto normativo in cui è lasciato chi non si identifica in alcun genere. “Parliamo di una platea molto ristretta di persone: nell’ultimo censimento in Germania del 2022, appeno lo 0,0015 dei rispondenti si è dichiarato non binario. Dal dicembre 2019, la legge tedesca sullo stato civile permette la scelta tra maschile, femminile, non specificato e diverso. In Austria, dal 2020 ci sono sei opzioni per l’indicazione di genere: femmina, maschio, inter, diverso, aperto o non specificato”.

    In conclusione Unterberger, capogruppo delle autonomie al Senato, critica fortemente la scelta espressa da chi è alla maggioranza di non occuparsi della questione sollevata dalla Consulta: “Come sempre, per la destra tutto ciò che è diverso è una minaccia. L'onorevole Urzì ha orgogliosamente dichiarato che questo governo non approverà mai nessuna legge. Che triste essere orgogliosi per non capire le sofferenze altrui.”