Politik | Azienda di soggiorno

"Cedere il Castello ai privati? Mai"

Il presidente Roland Buratti critico con i piani del Comune: "Chi lo spiega alla Corte dei Conti? Si può semmai discutere di dividere la società scorporando il marketing". Il nodo della governance.
Roland Buratti
Foto: SALTO
  • Con me presidente di certo non cederemo il patrimonio dell’Azienda di soggiorno ai privati. Quanto alla privatizzazione vedremo che cosa proporranno. Sarà il consiglio a decidere”. A parlare è Roland Buratti, uomo di principi, pure abituato a ragionare con la propria testa. Una combinazione di qualità umane che rischia di essere esplosiva se si ricopre un incarico di sottogoverno di nomina politico-economica come il suo. Proposto dall’Unione commercio e ben visto dall’Svp, Buratti, proveniente dalla nota famiglia che “da sempre” commercia in scarpe in via Grappoli, doveva essere il traghettatore “yes man” verso la creazione della nuova meravigliosa Azienda turistica “privata” di Bolzano.  Ma una volta messo a fuoco i piani della politica il commerciante si è messo di traverso.  

    Oggi Il Consiglio di Amministrazione dell'AST è composto da 9 membri. Tre consiglieri sono proposti dalla Giunta provinciale. Sei consiglieri sono proposti dal Comune di Bolzano di cui 2/3 su indicazione delle associazioni imprenditoriali del turismo e del commercio. Quella di togliere al Municipio il controllo dell’Azienda è una vecchia fissa dell’Svp cittadina, che non sopporta di non avere lei il controllo, su un settore, il turismo, che sente di sua esclusiva competenza. L’obiettivo è quello di creare una cooperativa tra Unione commercio e albergatori dell’HGV, associazioni di categoria i cui vertici  -non è un segreto - entrano ed escono per assumere ruoli politici di rilievo nella Stella alpina, dal neo Obmann Dieter Steger all’ex senatore Manfred Pinzger. Siamo cioè oltre il semplice concetto di lobby. 

    Ebbene, da qualche tempo Buratti esprime perplessità sull’operazione di privatizzazione dell’AST. Non sia mai. Nei settori politico-economici controllati dall’Svp (quindi quasi tutti) il dissenso è ammesso solo formalmente. E’ un attimo diventare il nemico pubblico numero uno.

    Se vogliono dividere l’Azienda e creare una nuova che si occupi solo del marketing, questo si può valutare sulla base della proposta che sarà fatta, ma non è pensabile cedere ai privati il patrimonio immobiliare.

    Per capire il clima va raccontato un aneddoto. Qualcuno ricorderà che un paio di mesi fa Buratti criticò il sindaco Renzo Caramaschi per l’annunciato giro di vite sugli affitti brevi. Ebbene, questi reagì pubblicamente in modo particolarmente scomposto accusandolo di essere in conflitto di interessi. Il motivo? Buratti è il proprietario del residence Tivoli in via Streiter. Oltre che scomposta un’uscita anche fuori luogo quella del sindaco, dal momento che Buratti è GIA’ in possesso dei mini appartamenti e quindi sarebbe stato in conflitto di interessi se si fosse detto d’accordo con il sindaco e non viceversa. Ma tant’è. 

    Il nodo principale della questione è cosa accadrà in caso di privatizzazione di un patrimonio di così grande valore. “Noi – spiega Buratti - siamo l’unica azienda turistica che ha un patrimonio del genere. Le altre se va bene possiedono l’edificio in cui hanno sede. L’unico modo per preservare questo patrimonio è tenerlo in mani pubbliche come lo è ora. Come presidente io non lo cederò mai ai privati, indipendentemente dalle formule giuridiche che saranno proposte. Se vogliono dividere l’Azienda e creare una nuova che si occupi solo del marketing, questo si può valutare sulla base della proposta che sarà fatta, ma non è pensabile cedere ai privati il patrimonio immobiliare dell’azienda. Chi lo spiega alla Corte dei Conti?”.

    La storia dell’acquisizione di Castel Mareccio è piuttosto curiosa. “Negli anni Trenta con la vendita del Lido l’Azienda prese quella che fu denominata la Casa del turista, dove aveva sede l’ex cinema Corso. Venduta quella nel 1975, l’Azienda acquistò Castel Mareccio con gli annessi parcheggio e vigneto”. Un mega affare immobiliare che oggi vale molti milioni. Quanti?

  • Caramaschi e Ramoser: Il sindaco e l'assessora vendemmiano nel vigneto del castello. Foto: Comune di Bolzano

    Nell’intervista pubblicata in mattina il sindaco Caramaschi e l’assessora Ramoser hanno gentilmente preferito non dare le cifre o finto di non saperle. Il maniero è per certi versi inestimabile. “Vale parecchi milioni, anche se ovviamente ha dei costi di gestione molto alti, ma genera anche entrate grazie a tutti gli eventi che ospita. E’ però gestito dalla Fondazione Castelli. Per quanto riguarda il vigneto di due ettari il valore si aggira almeno tra il milione e il milione e mezzo. Dal momento che siamo un’azienda pubblica non ho problemi a dire che genera entrate per 60.000 euro. Lo affittiamo a un contadino che coltiva a Lagrein  e porta l’uva alla cantina di cui siamo soci. Il parcheggio è affidato a una cooperativa e genera entrate per 800.000 euro all’anno. Quindi anche questo vale molto”.

    Se il problema è solo avere più libertà nella gestione non mi pare che questo sia sufficiente per arrivare a una privatizzazione tout-court.

    In caso di privatizzazione dell’Azienda mantenere in mano pubblica il maniero non è cosa giuridicamente semplice. Per questo più che privatizzare in senso stretto Buratti è possibilista sullo “splittare” l’azienda creando una società che si occupi del marketing senza gli obblighi di un’azienda pubblica nell’affidamento degli incarichi. “Se il problema è solo avere più libertà nella gestione non mi pare che questo sia sufficiente per arrivare a una privatizzazione tout-court. In ogni caso bisogna capire che idee hanno sulla governance”.

    Resta da capire come mai Merano – che ha una vocazione molto più turistica di Bolzano – non pensa minimamente a una privatizzazione. "La gestione pubblica – ha detto il sindaco di Merano Dario Dal Medico - può essere più macchinosa ma per noi è importante avere un’azienda di soggiorno che lavori per i turisti e anche (e sempre più!) per i cittadini. Dobbiamo creare un nuovo legame tra ospiti e residenti”.

    “Condivido pienamente la riflessione del sindaco di Merano. Ripeto: se si pensa di separare il marketing, si può discuterne. Andrà convinto comunque il consiglio di amministrazione che in questa materia è sovrano”. 

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Ulrich Ladurner Fr., 28.06.2024 - 21:43

Es muss unglaublich frustrierend sein mit dem doppelpack Ramoser / Caramaschi auch nur irgendwas zu diskutieren. Da beide grosse Hundekenner sind sollte man ihnen als nächsten Karrierachritt die Übernahme des Bozner Tierheimes nahelegen.

Fr., 28.06.2024 - 21:43 Permalink
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Corinna Lorenzi Fr., 28.06.2024 - 21:54

Na, dann hoffen wir auf einen gediegenen und langfristig denkenden Verwaltungsrat und einen weiterhin kritischen Präsidenten!
Schon einmal wurde ein Juwel der Gemeinde privatisiert - das Waaghaus, einzig frei stehender Bau in der mittelalterlichen Laubengasse! - und u.a. gegen den Eislaufplatz der Sill "getauscht".
Was für die Allgemeinheit davon übrig geblieben ist? Nun denn... :(

Fr., 28.06.2024 - 21:54 Permalink
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Josef Fulterer So., 30.06.2024 - 15:23

Wofür beziehen die inzwischen recht gut dotierten Bürgermeister + Gemeinde-Referenten "ihre Amtsentschädigungen?", wenn sie Alles los werden wollen oder noch schlimmer, "besondere Freunde zu versorgen haben."

So., 30.06.2024 - 15:23 Permalink