Politik | La polemica

“Italiani come corpi estranei”

Die Freiheitlichen propongono un rilevamento della madrelingua negli asili e nelle scuole. La maggioranza in consiglio provinciale approva. Urzì: “Criterio aberrante”.
Alessandro Urzì
Foto: web

Come da copione la mozione di Tamara Oberhofer (Die Freiheitlichen) “Rilevamento della madrelingua nelle scuole, anche dell'infanzia”, approvata ieri (8 novembre) a larga maggioranza in consiglio provinciale (24 sì e 4 no), ha suscitato lo sdegno del consigliere di Alto Adige nel cuore Alessandro Urzì.

Il documento in questione voleva evidenziare i “problemi linguistici” negli istituti scolastici “che sono tra l'altro riconducibili alla presenza di una crescente varietà di madrelingue”, spiega la firmataria. La soluzione, quindi? Una sorta di “schedatura etnica”, a dirla con Urzì, da attuare al momento dell’iscrizione, con l’intento dichiarato di analizzare l’effettiva realtà linguistica nelle strutture. La consigliera chiedeva di impegnare la Giunta, previo assenso del Garante per la privacy, di prevedere per scopi statistici nei moduli di iscrizione alla scuola, anche dell’infanzia, l’indicazione della madrelingua per rilevare, sulla base di un’osservazione costante, gli sviluppi a medio e lungo termine, e inoltre per capire come stanno cambiando le necessità nelle scuole per quanto riguarda l’apprendimento linguistico.

"Se la scuola italiana di Tommasini fosse all’altezza del suo compito di insegnare la seconda lingua non ci sarebbe bisogno di queste iscrizioni ‘clandestine’ che mandano su tutte le furie la Svp e soprattutto i partiti alla sua destra"

La mozione introduce “un criterio aberrante, ossia che i bambini non sono tutti uguali e bisogna marchiarli da subito, sin dagli asili, come italiani o tedeschi o ladini o di una qualunque altra lingua”, tuona Urzì che aggiunge: “Finalità pseudo-statistiche, hanno giustificato i proponenti, ma nei fatti la misura è finalizzata a fare optare i bambini, o meglio i loro genitori, per un gruppo o l’altro in modo da individuare (questa la volontà non confessata) soprattutto gli italiani negli asili e nelle scuole in lingua tedesca, additandoli come corpi estranei”. L’affondo, immancabile, è poi per il Partito democratico: “Se la scuola italiana di Tommasini fosse all’altezza del suo compito di insegnare la seconda lingua non ci sarebbe bisogno di queste iscrizioni ‘clandestine’ che mandano su tutte le furie la Svp e soprattutto i partiti alla sua destra. Ma questo non accade e gli italiani negli asili e nelle scuole tedesche sono tanti. La loro caccia è iniziata oggi ufficialmente. Il primo atto è quello dell’apposizione di un segno di riconoscimento sul loro petto”.