Chiara Cesaretti
Artstore: Raccontaci come e dove è nato questo progetto.
Chiara Cesaretti: Next Landscape è una ricerca aperta, iniziata dopo la residenza in Calabria all’interno del Lanificio Leo e ripensata durante il lockdown del Marzo scorso. Si tratta di un progetto nato dal bisogno di rappresentare e di rivedere i paesaggi che ho conosciuto, o che vorrei conoscere, fuori dalla mia finestra durante i giorni di blocco totale. Dall’idea che la tessitura è un paesaggio disegnato attraverso l’intreccio dei fili, la coperta diventa una finestra sull’esterno. Le linee dei paesaggi vengono rielaborate attraverso la creazione di un modulo grafico che interpreta l’armatura tessile della ‘saia’. I primi tre studi sono stati sviluppati sulla forma delle rocce della montagna delle dune di sabbia del deserto e delle onde del mare.
Come descriveresti il tuo processo creativo? Inizia tutto con un’idea che poi si materializza, oppure il contenuto nasce mentre lavori?
Nel mio caso un’idea si sviluppa in tre fasi. La prima riguarda la ricerca, molto spesso a partire dall’ambiente che ho attorno, da qualcosa che ho visto, che ho letto. La seconda si svolge attraverso la produzione di prove. Dalla serie di prove cerco di separare gli elementi che mi interessano, da quelli che sento più distanti. Se sono fortunata trovo qualcosa, altrimenti continuo a provare. Nella terza lascio perdere tutto e me ne dimentico per un pò di tempo. Questo perchè il tempo e il distacco fanno cambiare e fanno cambiare anche il modo di guardare. Normalmente queste tre fasi non sono mai sequenziali e anzi variano a seconda delle situazioni.
La fase di progettazione si compone di prove funzionali alla produzione e sono i primi risultati al quale come designer ci si affeziona essendo l’inizio della realizzazione di un'idea. Quale valore ha per te il prototipo di un oggetto?
In generale penso che il prototipo, lo studio, sia la parte più preziosa del processo produttivo, ma anche la più nascosta che raramente arriva all’utente finale. Spesso, quando vediamo un oggetto non sappiamo com’era prima. Vediamo solo la sua ultima versione. Nella mia ricerca si tratta di un processo di traduzione che, attraverso la modifica dei dettagli, la correzione dei punti, la scelta dei colori e dei materiali, permette di arrivare al disegno finale pronto per essere riprodotto in multipli tutti uguali. Penso sia importante dare l’opportunità anche a questi oggetti non-finiti di essere usati nella vita comune in modo da sperimentarne le funzioni. Queste ‘prove’ sono l’aspetto che rende unico ogni prodotto al di là del numero di copie messe in produzione una volta conclusa la fase di progettazione. Trovo che attraverso la condivisione di questi ‘errori’ l’arte abbia la possibilità di entrare nel nostro vivere quotidiano e costruire un dialogo tra chi pensa e chi usa questi oggetti.
Chiara Cesaretti
Study 1 - Stone
Study 2 - Dune
Materiale: 100% Lana Vergine Merino Extrafine / 19 micron
Dimensione: 110x150cm
550€
Il prezzo si intende per ogni singolo esemplare
(tasse e trasporto esclusi)
Chiara Cesaretti (Jesi 1992) è una progettista grafica, la sua attività e la sua ricerca si concentrano su temi che riguardano il rapporto tra illustrazione come immagine riprodotta ed editoria. Dopo aver studiato grafica e comunicazione visiva all’ISIA di Urbino, lavora come assistente della Prof.ssa Paola Pallottino nell’archivio del Museo dell’Illustrazione a Bologna. Attraverso le immagini, negli ultimi due anni, si è avvicinata al design tessile con particolare attenzione verso le tecniche di tessitura manuale. Parallelamente al suo lavoro di designer, presso lo studio Lupo Burtscher, porta avanti diverse ricerche e progetti personali tra cui la collezione RIGA Bags. Vive e lavora a Bolzano / Bozen, Italia.