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La matematica che sfida il Coronavirus

Dopo la chiusura delle scuole dovuta all’emergenza sanitaria è boom di accessi dall’Italia sul sito ceco “matika.in”. E ci mette lo zampino anche l’Alto Adige.
Matematica
Foto: Unsplash

“Sono molto favorevole alla chiusura delle scuole. Ci fate sapere a che ora dobbiamo venire a riprendere i nostri figli tra due settimane?”. Sui social c’è chi stempera puntualmente con ironia le complicate contingenze legate al Coronavirus. La decisione del governo nazionale di chiudere le scuole fino al 15 marzo (e circola già l’ipotesi di allungare lo stop alla didattica fino al 3 aprile), per provare a contenere la diffusione dei contagi, ha causato inevitabilmente disagi alle famiglie: chi segue i figli se mamma e papà devono lavorare? Mentre l’esecutivo valuta sostegni di carattere economico, come la possibilità di un voucher per le baby sitter, e congedi per lavoratori pubblici, privati e autonomi, i genitori si organizzano come possono fra asili casalinghi e gruppi di studio. Sono infatti partiti i primi giorni di home schooling. I ragazzini devono seguire i programmi scolastici da casa con lezioni e compiti caricati sulle piattaforme online messe a disposizione dagli istituti scolastici.

E qualcuno si arrangia anche da sé. Curioso è il caso di matika.in, un sito (ad accesso libero) nato due anni fa a Praga, nella Repubblica Ceca, grazie a un’organizzazione senza scopo di lucro, che propone esercizi di matematica online per elementari, medie e prima superiore seguendo il “metodo Hejný” improntato su un ruolo più attivo dello studente. Cosa c’entra con l’Italia? Dal 5 marzo, data della chiusura delle scuole, il traffico sul sito relativo agli accessi dal nostro Paese (specie da Milano e Roma ma anche a Bolzano si sta affacciando al portale) è aumentato a dismisura - racconta a salto.bz il creatore del progetto, il programmatore ceco Andrej Probst - con 140mila esercizi risolti nella sola giornata di ieri, e il 79% di soluzioni corrette.

 

Il progetto

 

La lampadina si accende durante il primo anno di scuola del figlio maggiore di Probst. In una giornata di “porte aperte” dedicata ai genitori per mostrare il metodo di insegnamento in classe. “Ho visto che per la lezione di matematica gli insegnanti usavano fogli laminati con gli esercizi. L’alunno prendeva uno di questi fogli ci scriveva sopra la soluzione, guardava l’altro lato della carta, dove era riportata la risposta corretta, poi puliva il foglio, passava l’esercizio al compagno e così via. Alcuni esercizi erano particolarmente difficili però per i bambini, e nessuno li aiutava”. Di qui l’idea concreta. “Avendo studiato informatica all’università di Bratislava in Slovacchia avevo dimestichezza con il web e allora ho deciso di creare un prototipo in forma di sito caricando qualche esercizio di matematica, l’ho mostrato agli insegnanti di mio figlio e a loro è piaciuto molto. Così abbiamo creato un team composto, oltre che da me stesso, dal designer Jan Kovacs e da due insegnanti Veronika Tomanova e Marketa Dvorakova, e abbiamo iniziato ad aggiungere sempre più esercitazioni al portale. Oltre a molte nuove funzionalità per insegnanti e genitori. Il concetto fondamentale è l’approccio ludico alla materia”. Un metodo che, fra l’altro, ha conquistato anche Paolo Gasperi, IT manager altoatesino, che si è offerto di curare una parte delle traduzioni in italiano del sito, di cui esiste anche una versione in tedesco. “È un ottimo aiuto per le famiglie in un frangente del genere”, sottolinea Gasperi.

 

“I test li sottopongo ai miei figli per essere sicuro che i ragazzi capiscano gli esercizi. Ma naturalmente ci affidiamo anche ai feedback degli insegnanti”, chiosa il programmatore praghese, “lo scopo è permettere ai bambini di fare pratica il più possibile. Due sono i tentativi possibili per ogni esercizio. Se il bambino commette un errore ha un’altra possibilità di correggere la risposta, non di più, per evitare che tirino a indovinare. Ci sono compiti con difficoltà diverse, il bambino inizia con il più semplice. Una volta trovata la soluzione corretta la difficoltà aumenta. Quando l’utente ha un problema con l’esercizio la difficoltà si abbassa così da motivarlo a continuare a risolvere il problema”. Ma i vantaggi ci sono anche per gli insegnanti e i genitori. “I primi possono creare una classe virtuale con i bambini e osservare quali esercizi sono stati fatti dagli alunni e con quali risultati. E i genitori capiscono cosa fanno i loro figli a scuola”, così Probst.

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Klemens Riegler Fri, 03/06/2020 - 18:25

a proposito: Meldung von Heute - Schweiz: Schulen werden nach den Winterferien am Montag bewusst geöffnet: Damit will man vermeiden, dass Kinder von den eher gefährdeten Großeltern betreut werden müssen.

Fri, 03/06/2020 - 18:25 Permalink