Un'Alto Adige solare
Il progetto di mappatura dell'insolazione in Alto Adige è partito nel 2012 e i ricercatori dell'Eurac possono già fornire i primi dati sulla distribuzione dell'irradiamento solare nel nostro territorio. La ricerca fa parte di un progetto internazionale che coinvolge il Sud Tirolo, Nord Tirolo e il Cantone dei Grigioni e che mira a individuare le aree migliori ove è consigliato installare pannelli fotovoltaici.
"Contrariamente a quanto si pensa, l'Alto Adige è un ottimo territorio per installare impianti di energia fotovoltaica" ha affermato Matteo Del Buono, ricercatore presso l'Eurac, "le montagne si rivelano solo in pochi casi un problema e al contrario l'altitudine e le basse temperature fanno sì che la resa dei pannelli sia molto buona."
In particolare, come è emerso dallo studio, l'Alta Val Venosta, le Dolomiti e la Bassa Atesina sono le aree più adatte alla produzione di energia fotovoltaica perché ben esposte. Se già l'Alto Adige produce 1.300 chilowattora a metro quadro - una media di tutto rispetto se si considera che le aree meglio irradiate d'Europa, Andalusia e Sicilia sono a quota 1.840. Grazie al progetto PV Alps questa media potrebbe nei prossimi anni crescere e avvicinare un po' di più l'Alto Adige all'autonomia energetica.
Per il momento l'Eurac sta cercando di costruire un "catasto solare", una mappa interattiva come quella che esiste per Bressanone grazie alla quale cittadini, imprenditori e amministrazioni locali possono capire quali sono i tetti con l'esposizione migliore. "La mappa, che sarà pronta per la fine del 2014, avrà una risoluzione molto molto buona. Questo perché lo studio ha analizzato l'andamento generale di temperature, insolazione e piogge attraverso le rilevazioni satellitari e non da terra" ha aggiunto il ricercatore.
Matteo Del Buono si è occupato della parte tecnologica della rilevazione, essendo esperto di fotovoltaico. Con l'Eurac studia la componentistica, i difetti, gli errori per trovare soluzioni che non solo migliorino la resa ma che riducano anche i costi dell'installazione di nuovi impianti. E' quindi anche esperto del futuro del fotovoltaico. "La resa dei pannelli negli ultimi dieci anni è migliorata del 5-6%, un buon valore. Rimane l'annosa questione dell'accumulo dell'energia elettrica: coi pannelli si produce molto di giorno ma non è ancora stato trovato un modo per contenerla e utilizzarla in un secondo momento" ha affermato Del Buono. Si sta già cercando una soluzione e l'Eurac fa parte della squadra, come ha anticipato il ricercatore: "Stiamo partecipando a una ricerca per l'accumulo di energia fotovoltaica. Si tratta ovviamente di progetti che non coinvolgono i privati, che producono troppo poca energia, ma di grandi installazioni di pannelli sui tetti di fabbriche e industrie. Diciamo che questa è la prossima frontiera che ci siamo posti".