Environment | Moto e... rotture

Moto e contromisure ma sono "Touristen"…

Moto, rumore, inquinamento e proteste: da anni se ne parla, tante dichiarazioni ma, nei fatti, si fa poco o nulla. Perché? Ma ovvio, "pecunia non olet".
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Moto in montagna fra rumore, inquinamento e velocità: problema irrisolto da anni e anni.
Foto: dendoktoor da Pixabay

La recente lodevole ed interessante iniziativa della Dorfliste-Lista Civica Lana (TGR, Tagesschau dal 8’) dà davvero l’idea della palese contraddizione e la buona dose di incoerenza delle dichiarazioni ufficiali della politica e degli amministratori locali, che dovrebbero governare e risolvere un problema ma, al di là delle dichiarazioni che si ripeteno ormai stancamente anno dopo anno, rimangono ferme al “faremo, analizzeremo, auspicheremo, studieremo...”, insomma tutti i verbi dell’indefinito non decidendo mai sul serio e concretamente. 

Il problema è noto da anni, le soluzioni anche: più controlli, cioè si dovrebbero organizzare molti più controlli con un cospicuo numero di assunzioni temporanee di agenti di polizia locale per il periodo primaveril-estivo-autunnale con più attrezzature adeguate per punire i trasgressori del rumore e i pirati della strada conditi da più tutor e speedcheck box.

Altra misura da prendere in considerazione sarebbe introdurre un limite del livello di rumore delle moto, che colpiscano soprattutto quelle che dovrebbero essere impiegate solo sui circuiti (vedi misure in Tirolo) perché le strade di montagna non sono piste da corsa, ma questo semplicemente non arriva a molti cervelli delle due ruote.... quindi, per favore, che aprano spesso almeno il portafoglio!

Le soluzioni ci sono ma non si fa, nei fatti, (quasi) nulla

Al di là di controlli che si dimostrano sporadici da parte delle forze di Polizia locali e statali (ci vuole un organico corposo, altro che storie, per fare controlli approfonditi e continui), in realtà non si fa (quasi) nulla di quanto ho scritto nel paragrafo precedente. Ciò perché la maggior parte di loro son Touristen e questi sono il “santo graal” dell'industria del turismo, quindi sono del tutto intoccabili. Così restano solo le consuete e ormai stucchevoli dichiarazioni generiche, vuote e ripetute da parte dei politici. Infatti, nulla di concreto viene fatto solo per "non disturbare" i santi “Touristen” e perché i controlli... sono semplicemente "antipatici".

Va comunque detto che pure i locali spesso ci mettono del proprio e confondono le strade normali con la pista da corsa, vedasi ad esempio la MeBo nei fine settimana... e non solo.

Non solo sulle strade di montagna

Peraltro analogo ragionamento andrebbe fatto pure nelle città, come ho già avuto occasione di denunciare (giugno e ottobre 2020, curioso che le reazioni siano rimaste a zero…) ma fintanto che nei centri maggiori non si istituirà una sorta di SoKo Poser alla tedesca, come è stato fatto ad esempio per i controlli dei mezzi pesanti nel capoluogo, i trogloditi motorizzati urlanti continueranno a circolare e pare un problema che alla politica non interessi nulla, forse perché tali, fra l’altro pochi, trogloditi portano voti?

D’altronde la ritrosia di installare il Tutor sulla A22 e sulla MeBo parla da sola perché il concetto è chiaro “Freie Fahrt für freie Bürger”, che votano e quindi non bisogna essere antipatici, sia mai che vengano contravvenzionati e poi votano... altrove.

In conclusione, di fatto chisseneimporta all’ennesima potenza delle legittime e fondate proteste dei/lle cittadini/e e così le dichiarazioni di facciata imperano, purtroppo.