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“Mio nonno amava i dolci”

La Loacker compie 100 anni. L’azienda dolciaria è presente in 110 paesi ed ha un fatturato da 460 milioni di euro: “In arrivo una nuova sede ad Auna di Sotto per ricerca e innovazione”. La sfida del 2025: fronteggiare l'esplosione del costo del cacao.
Loacker
Foto: Loacker AG
  • "Quando mio nonno Alfons si trasferì da Innsbruck a Bressanone, prima dello scoppio della prima guerra mondiale, iniziò a lavorare presso la pasticceria Moser. Nel 1917, nel pieno dei combattimenti, imparò a fare i wafer lavorando per il forno dolciario Rizzi. Amava i dolci. Li amava a tal punto da intraprendere una scelta coraggiosa e mettersi in proprio". Andreas Loacker lo ricorda così il nonno Alfons, fondatore dell'omonima azienda dolciaria oggi famosa in tutto il mondo. Fondata nel 1925 la Loacker compie 100 anni, segnando un traguardo epocale.

  • Alfons Loacker: l'azienda è stata tramandata per tre generazioni. Quest'anno compie 100 anni di storia. Foto: loacker
  • Presente in 110 Paesi sparsi per tutti i continenti, oggi l'impresa è leader mondiale del mercato dei wafer, con una quota di mercato pari al 4,5%. Complessivamente l'azienda ha un fatturato da 460 milioni di euro, di cui 256 provenienti dall'estero. Solo nel 2024 sono state consumate 1 miliardo e 50 milioni confezioni singole di prodotti. Ma da dove nascono i famosi wafer che presentano nel logo il Massiccio dello Sciliar? "Oltre alla pasticceria, nonno Alfons amava il calcio. Così - continua Andreas Loacker, oggi Vicepresidente del Consiglio d'Amministrazione, guidato da Ulrich Zuenelli - si è inventato un prodotto che potesse accompagnarlo durante le sue giornate sportive, un dolce compatto, da mettere nel taschino, fresco e soprattutto di qualità".

  • Andreas Loacker: "Oltre alla pasticceria, nonno Alfons amava il calcio. Così si è inventato un prodotto che potesse accompagnarlo durante le sue giornate sportive". Foto: SALTO
  • "Il fatturato estero di Loacker - spiega Zuenelli, presidente del Cda - agli inizi degli anni '80 valeva appena mezzo milione di euro. In 40 anni si è più che "cinquecentuplicato". E le 3 persone che lavoravano con mio nonno durante gli anni '20 dello scorso secolo sono diventata 1.175".

    La vera svolta nella produzione di dolci è arrivata nel passaggio di consegne tra la prima e la seconda generazione alla guida dell'attività. Tra il '58 e il '68, infatti, viene introdotto il forno automatico e Armin e Christine Loacker riescono a produrre 25 mila biscotti al giorno con sole 15 persone al lavoro. Nel 1974 la pasticceria si trasferisce dalla sede di piazza Domenicani a Bolzano fino ad Auna di Sotto. 

  • Ulrich Zuenelli: "Loacker segue strategie di business sostenibili, rispettose dell'ambiente e delle persone e punta alla certificazione "B Corp" grazie alla sua performance ambientale e sociale". Foto: SALTO
  • Sarà proprio ad Auna di Sotto che, nei prossimi 2-3 anni, sorgerà una nuova sede, vicino alla storica fabbrica. Aprirà infatti un centro di ricerca e innovazione. "E' proprio qui che nascono le ricette, e sarà quindi proprio qui che verranno concepiti nuovi modi innovativi di produrre", precisano i vertici del Cda. Verrà aggiunto un nuovo tassello alla storia centenaria della azienda dolciaria altoatesina che, tra il 2024 e il 2025, ha dovuto fronteggiare la grande sfida del costo del cacao. "L'esplosione dei costi è per tutto il settore una grande novità, soprattutto per chi produce tavolette composte integralmente da cioccolato. Un terzo del nostro fatturato - dice ancora Zuenelli - proviene da prodotti ricoperti da cioccolato, quindi sentiremo l'impatto dell'aumento dei prezzi, ma offriamo anche molti dolci che non fatti solo di cacao".

    "Nonostante la sua impronta fortemente internazionale, Loacker segue strategie di business sostenibili, rispettose dell'ambiente e delle persone e punta - ha annunciato Zuenelli - alla certificazione "B Corp" grazie alla sua performance ambientale e sociale".