Politics | Trasporto pubblico

A chi appartiene il trenino del Renon?

Provincia-SAD, botta e risposta sugli impianti di Renon e Mendola. SAD: "Nostre stazioni e rimesse, vendiamo i vagoni". Provincia e STA chiedono il sequestro giudiziario.
Trenino del Renon / Rittnerbahn
Foto: Tourismusverein Ritten

Nuovo capitolo dello scontro tra Provincia e SAD, ormai never-ending-story nella gestione del trasporto pubblico locale. Dopo che, il 16 marzo, la Provincia annunciò l'affidamento alla società in-house STA – di cui la Provincia è socia al 100% – del Treno e della Funivia del Renon nonché della Funicolare della Mendola a partire dal 19 maggio, la SAD aveva comunicato l'intenzione di voler vendere quattro treni “Appenzellerbahn” della tramvia del Renon e di aver già assunto impegni con una ditta specializzata per il trasferimento dal 22 aprile.

Ieri (14 aprile) è trapelata una nuova delibera della Giunta provinciale, la quale sostiene che i beni oggetto del contendere con SAD siano stati interamente acquistati con fondi pubblici ed essendo funzionali al servizio ne chiede il “sequestro giudiziario” onde garantire alla SAD la continuità del trasporto pubblico. La base normativa sarebbe una legge provinciale, la 16/1985: “Il concessionario che cessa in tutto o in parte dal servizio deve trasferire al concessionario subentrante i beni mobili e immobili acquistati con contributi provinciali, individuati dall'ente concedente come funzionali all'effettuazione del servizio, al prezzo costituito dall'eventuale importo non ancora ammortizzato del finanziamento effettuato dal concessionario cessante”. In sede giudiziaria, sostiene poi la Provincia, andrà stabilito se a SAD spetti un’indennità per tali beni.

 

 

“Stazioni e rimesse sul Renon sono di SAD”

 

E sempre nella giornata di ieri è arrivata la secca replica dell'attuale gestore (in proroga) SAD. L'amministratore delegato Ingomar Gatterer e il direttore generale Mariano Vettori hanno inviato due lettere, rispettivamente ad Arno Kompatscher e al direttore generale di STA Joachim Dejaco, per evidenziare come i contratti di locazione per le rimesse di Soprabolzano e Collalbo oltre alle stazioni della funivia del Renon scadranno solo tra il 2026 e il 2027, per “mancata disdetta entro i tempi previsti”, e perciò la SAD “quale legittima conduttrice degli immobili non intende aderire alla chiesta loro riconsegna”.

Nella sua lettera al Presidente della Provincia, l'ad Gatterer scrive che “per proteggere l'immagine del trasporto pubblico sarebbe in futuro opportuno se lei parlasse con noi prima di compiere passi falsi che possono finire in commedia. Il trasporto pubblico non è un gioco tra la mia persona e la politica ma è una responsabilità verso i cittadini e contribuenti dai quali lei viene eletto e soprattutto verso i lavoratori che hanno bisogno di stabilità lavorativa e sicurezza per le loro famiglie e il loro futuro”. E lancia un nuovo guanto di sfida a Kompatscher: “La invito a una comune, pacata riflessione sul futuro degli impianti che SAD conduce da decenni con piena soddisfazione di tutti e che sono di vitale importanza per le economie turistiche del Renon e della zona del Roen”. Gatterer fa sapere di non aver ricevuto dalla Provincia alcuna richiesta di requisizione dei vagoni.

 

“Dipendenti riassunti. E andremo in tribunale”

 

Nel tardo pomeriggio di ieri, 14 aprile, giunge anche la stringata contro-replica della Provincia che conferma il ricorso alla via giudiziaria per risolvere il contenzioso sui beni e il materiale rotabile: “Nella seduta del 16 marzo la Giunta Provinciale ha deciso di affidare la gestione della funivia e della tramvia del Renon nonché della funicolare della Mendola alla società in-house STA. Gli impianti ed il materiale rotabile sono stati finanziati interamente dalla Provincia e dovranno essere a disposizione anche del nuovo gestore. Per garantire ciò, la Provincia e STA hanno richiesto a SAD, attuale concessionario, il trasferimento dei beni e del personale da riassumere presso STA, con il pieno riconoscimento delle qualifiche e delle mansioni contrattuali. Dinanzi all’opposizione di SAD, che ha addirittura comunicato di aver venduto i treni Trogener all’estero, la Provincia e STA hanno dovuto promuovere un’azione dinanzi al Tribunale di Bolzano, anche per evitare l’interruzione del servizio”.

 

“STA dia in subappalto a SAD”

 

Alle voci di una requisizione, ha nuovamente risposto nella mattinata di oggi (15 aprile) il direttore generale di SAD Mariano Vettori, che ribadisce di non aver ricevuto alcuna richiesta in tal senso “né la Provincia ha mai risposto alla nostra offerta di cedere in godimento” i beni aziendali “dietro pagamento di un canone di locazione”, il che secondo SAD eviterebbe “ogni deprecabile interruzione del servizio”. Infine, suggerisce come “unica soluzione” che “SAD assuma in subappalto da STA i servizi in oggetto (Renon e Mendola)”.

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Gianguido Piani Thu, 04/15/2021 - 14:08

Erano questi gli sviluppi auspicati dalla UE con le privatizzazioni dei trasporti pubblici? Non ci sarebbe voluta tanta fantasia a immaginare situazioni di questo tipo.

Thu, 04/15/2021 - 14:08 Permalink
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Michele De Luca Thu, 04/15/2021 - 20:27

Vien da sorridere se non fosse da scuotere la testa. Chiaramente il "monopolio" ultradecennale (e profumatamente remunerato) affidato ad un concessionario che ora che "non vuole mollare la presa", tralasciando tutti gli intrallazzi politici dell'altro ieri, ieri e fino ad oggi e che hanno garantito ricche posizione di rendita a "'apparatčik" vari e ben noti, porta a questi casini.
Ennesima disputa giudiziaria, quindi, e vedremo se andrà come sono andati finora quelli precedenti, risultati tutti negativi per l'attuale concessionario.
Certo che magari un'analisi storica potrebbe chiarire perché siamo arrivati a questo punto. Dubito fortemente, però, che la si voglia fare nel consueto becero concetto di "quel che è stato, è stato", tanto PagaPAntalone.
La trasparenza, ben si sa, spesso dà molto fastidio, figuriamoci nel mondo del tpl.

Thu, 04/15/2021 - 20:27 Permalink
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rotaderga Fri, 04/16/2021 - 12:39

Irgendwas passt da nicht wirklich zusammen. Müssen nun die gesamten Beiträge für Bauern Handwerker Touristiker uvm überprüft werden.
„der Traktor keart mir, hon ihn mit an Beitrog vom Lond und EU gekaft……“ sagt der Bauer im Dorf.
Ob dem wirklich so ist?

Fri, 04/16/2021 - 12:39 Permalink
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Michele De Luca Sat, 04/17/2021 - 15:12

In reply to by Sepp.Bacher

Abgesehen von der Tatsache, dass wir uns hier in einem Konzessionssystem für eine öffentliche Dienstleistung befinden, liegt der Haken an der ganzen Geschichte wahrscheinlich darin, dass die Vermögenswerte auf Sad eingetragen sind, obwohl sie, wie es scheint, vollständig mit öffentlichen Beiträgen erworben wurden. Ziemlich fragwürdig und, vielleicht, Symptom vielleicht einer eher schwammigen Art und Weise der Verwaltung der Konzessionen durch das Land, das erst im Novembre 2015 die Gesetzgebung des Öpnv abgeändert hat.
Unter anderem verstehe ich nicht, wie Sad Anspruch auf irgendetwas hat, da die Kilometererstattungen auch die Kosten für die Fahrzeugwartung abdecken sollten. All dies natürlich ohne Berücksichtigung der gerichtlichen Fragen, da die Akten nicht öffentlich sind.
Es hat also nichts damit zu tun, dass jemand mit einem Teilbeitrag einen Traktor oder einen PC gekauft hat. Dieser ist und bleibt Eigentum der Person, die ihn gekauft hat, und es besteht auf jeden Fall ein großer Unterschied zwischen einem Traktor (privat genutzt) und einem Zug (öffentlicher Dienst).
Na ja, dann kommt die Frage, wieso das Land im Jahre 2017 die Konzession für die Züge bis 2024 verlängerte als bereits die Sad ein bisschen "rebellierte"... Im Beschluss liest man: "Das Land Südtirol hat die im lokalen Eisenbahnverkehr erzielten Ergebnisse positiv beurteilt und erachtet es, unbeschadet der Möglichkeit der öffentlichen Ausschreibung in Zukunft, für vorteilhaft, die Eisenbahndienste an SAD direkt zu vergeben, auch unter Berücksichtigung der Entwicklung des Eisenbahnverkehrs in Südtirol." ... na ja... "vorteilhaft"...

Sat, 04/17/2021 - 15:12 Permalink