“Il passaparola? Sbagliato in medicina”
Salto.bz: Emanuela Pedevilla, pediatra di famiglia a Bressanone, nonché referente dell’area pediatrica per l’Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Bolzano, in cosa consiste il supporto dello specialista in Pediatria per figli e genitori?
Emanuela Pedevilla: Il pediatra si occupa della salute del bambino dalla nascita fino ai 14 anni, ne conosce i bisogni, tutela e promuove il benessere psichico, fisico e sociale dei suoi assistiti e rappresenta il principale interlocutore della famiglia per la salute dei figli. I suoi compiti, oltre alla diagnosi e alla cura delle malattie, sono anche la prevenzione e l’educazione sanitaria. Per questo il pediatra di famiglia visita non solo il bambino quando è ammalato, ma effettua regolari visite periodiche (i bilanci di salute): ne sono previsti 10 entro i 12 anni, di cui 5 nei primi 12 mesi di vita.
In cosa consistono?
In questo percorso il bambino viene accompagnato dai genitori, viene visitato, riceve una valutazione del suo sviluppo psico-fisico e con la famiglia si parla dei piccoli e grandi problemi di prevenzione. Il pediatra affronta le tematiche più frequenti e caratteristiche di ogni età. Nei i primi 12 mesi di vita vengono affrontate le tematiche tipiche del lattante, come la sua crescita, la relazione psico-affettiva con i genitori, i problemi di allattamento, la prevenzione dell’obesità. Negli ultimi bilanci di salute il medico valuta poi tutte le tematiche tipiche dell’adolescenza. Partecipiamo anche alla campagna di informazione per la prevenzione degli incidenti domestici specifici di ogni età: i genitori vengono periodicamente istruiti su quali siano gli incidenti più frequenti nei bambini e su come si possono prevenire. Inoltre, ad ogni bilancio di salute i pediatri affrontano con la famiglia il tema delle vaccinazioni. La famiglia riceve fin dalla prima visita, dalla terza settimana di vita del bambino, un primo approccio di comunicazione sincera e competente riguardo alle vaccinazioni della prima infanzia.
Le vaccinazioni sono un tema molto discusso. Come ha detto Roberto Burioni, i vaccini sono stati vittima di loro stessi, del loro stesso successo. Proprio perché hanno funzionato oggi esiste una scarsa memoria delle malattie?
Certamente, c’è questo distacco temporale. Proprio perché i vaccini hanno funzionato i genitori giovani non sanno più che cosa sia una poliomelite, perché non hanno mai visto un bambino poliomielitico. Le famiglie hanno perso la memoria, c’è questo distacco temporale. Eppure devo dire che negli ultimi anni sono morti due bambini di difterite, uno in Spagna, il tetano è una patologia in aumento. Le famiglie devono sapere che gli agenti patogeni responsabili di malattie potenzialmente molto pericolose circolano e se non garantiamo coperture vaccinali adeguate queste malattie ritorneranno. Nei primi due mesi del 2018 abbiamo avuto in Italia 164 casi di morbillo, con due morti (2 adulti per insufficienza respiratoria). Ma per le famiglie può essere utile un esempio pratico.
Prego.
L’altro giorno ho visitato un bambino prematuro di quattro mesi, quindi ormai ex prematuro. La mamma era preoccupata perché aveva un raffreddore. Erano le 12 e in sala d’aspetto da me c’era un bambino di tre anni che doveva fare un controllo post bronchite. Un paziente sano, non contagioso che aveva ancora qualche colpo di tosse. La mamma è entrata allarmatissima dicendo: dottoressa, mi ha fatto aspettare in sala d’aspetto con il mio bambino con un altro che tossiva. Io ho detto: guardi questo bimbo non è più contagioso, è ormai guarito. Dopo di che dico: scusi signora, lei che è così preoccupata, mi potrebbe mostrare il libretto vaccinale del suo bambino? E questa mamma non aveva ancora fatto vaccinare il figlio. Perché? Perché un’amica le aveva consigliato che un bambino prematuro deve essere vaccinato più tardi degli altri, perché più debole.
Falso?
Certo che è falso. Proprio perché più debole va vaccinato in modo più rispettoso dei tempi e secondo il calendario normale per l’età.
Questo episodio cosa insegna?
Vuole dire che questa mamma era sicuramente molto attenta per la salute del suo bambino poiché si preoccupava di un bambino che tossiva vicino al suo, ma non capiva che lei non avendo vaccinato il suo piccolo lo esponeva a rischi molto, molto più gravi. Questo è un grande paradosso.
Lei incontra tantissime famiglie, come si spiega questa paura dei vaccini e dei relativi obblighi introdotto dal decreto?
L’obbligo è stata purtroppo una necessità perché le coperture stavano calando troppo. Soprattutto in Alto Adige. Mai come nell’ultimo anno però l’azienda sanitaria e i pediatri di famiglia sono scesi in campo per informare in modo corretto i genitori sulle vaccinazioni: l’intenzione è quella di accompagnare le famiglie in modo che giungano alla vaccinazione dei loro piccoli perfettamente e adeguatamente informate. Prima di questo tempo era difficile vedere un medico rilasciare un’intervista o finire sul giornale, eppure ci stiamo andando. Anche se non è il nostro lavoro, si fa.
Non siete eterodiretti dalle multinazionali della farmaceutica, un’altra tesi dell’antivaccinismo militante?
Certo che no. I vaccini rappresentano pochissimi punti percentuali della spesa sanitaria nazionale. Quello che l’azienda sanitaria o il ministero spende per i vaccini è una briciola. Anzi, se devo dire la verità, le aziende guadagnerebbero molti di più nel guarire un bambino ammalato di morbillo, pertosse, meningite con tutti i farmaci e con tutto quello che viene dato a questi pazienti. Se dobbiamo parlare di soldi, è brutto, ma è così.
E sugli effetti collaterali, i genitori si influenzano tra loro?
Nessun farmaco, quindi nemmeno un vaccino, è senza controindicazioni, ma i rischi che si corrono vaccinandosi sono infinitamente minori di quelli che portano con sè le malattie.
I genitori dovrebbero capire che il passaparola non va bene in medicina. I numeri contano. Non c’è stato negli ultimi anni nessun danno da vaccino. Esistono, sì, gli effetti collaterali. I più banali. Sono febbre, estrema irritabilità dopo l’assunzione, gonfiore dove è stato somministrato. Sono più o meno il 20% dei casi. Altri effetti non ne abbiamo segnalati. Il rischio di andare in reazione anafilattica è molto, ma molto inferiore, con numeri a tre zeri se non a quattro, del rischio di andare in anafilassi assumendo un altro farmaco oppure mangiando una fragola. È stato calcolato che è molto più probabile essere eletti in parlamento (1 probabilità su 115.000), oppure essere colpiti da un fulmine(1 su 12.000) che avere una reazione allergica grave da vaccino (1 su 1.000.000)
E la faccenda dell’autismo?
È una frode scientifica. È uscito il compleanno di quell’articolo: risale a 20 anni fa la pubblicazione sul presunto nesso di causa tra vaccino anti-morbillo e autismo. Il medico è stato radiato dall’Ordine e l’articolo retracted, cioè eliminato, che in medicina è la cosa più grave che possa succedere
Un messaggio semplice e chiaro alle famiglie, per riassumere?
I genitori devono veramente affidarsi con estrema fiducia al personale sanitario competente. È giusto che pongano domande, è giusto che vengano informati correttamente e che si informino, ma presso persone competenti o siti internet accreditati. C’è quello del ministero della sanità, oppure VaccinarSì.org. Online si trova infatti anche informazione accreditata. Un esempio è anche il sito dell’istituto Koch di Berlino che è come il nostro ministero della sanità.
Interessante anche il parere
Interessante anche il parere della commissione parlamentare d'inchiesta........
https://www.maurizioblondet.it/vaccini-fanno-male-anche-ai-militari-lo-…
In reply to Interessante anche il parere by rheticus rheticus
Mi raccomando, lo legga bene
Mi raccomando, lo legga bene però e non si fermi a ciò che vuole trovarci. Il problema denunciato non è principalmente il vaccino, ma le modalità di somministrazione. Poi si documenti anche sulla persona di Maurizio Blondet, prima di postare un link a una delle sue elucubrazioni. Blondet è cattolico tradizionalista, complottista, antisemita che non disdegna a pubblicare notizie false (ad esempio quando ha definito il presidente francese Macron "omosessuale e pedofilo"). Si vuole veramente fidare delle esternazioni di uno così?
Non sono un "seguace" di
Non sono un "seguace" di Blondet. Leggo "anche" i suoi articoli; in questo caso non è tanto l'articolo ad essere interessante quanto la relazione della commissione che è anche visibile qui (https://www.youtube.com/watch?v=GdBLiEH1evc) nella presentazione di Catalano. Personalmente non sono (per fortuna) interessato alle vaccinazioni; se lo fossi starei molto attento. Purtroppo ho una certa età ed ho visto che la "scienza" prima dice una cosa e poi ne dice un'altra. Conosco un medico che ha lavorato in Svizzera per molti anni facendo ricerche in aziende farmaceutiche; la maggior parte rimaneva ben chiusa nel cassetto perchè i risultati non erano favorevoli. Certo, loro potevano e possono farlo perchè le ricerche le finanziano loro. Purtroppo conosco anche una persona che è stata rovinata, ma rovinata tanto, dalla vaccinazione ed inoltre, ha dovuto lottare per anni per vedersi riconoscere, sotto forma di invalidità 100%, il danno subito. Con questo non voglio comunque demonizzare le vaccinazioni a priori, dico solo che ci andrei cauto e che cercherei di operare con buon senso.
In reply to Non sono un "seguace" di by rheticus rheticus
Ma pensi lei, io conosco
Ma pensi lei, io conosco migliaia di persone vaccinate che invece sono sanissime... smettiamola di ergere la "conoscenza personale" di una/due persone che potrebbero avere subito dei danni in seguito alla vaccinazione come dato statistico importante. Per ogni tipo di farmaco ci vuole buon senso, eppure la gente ingoia robe anche molto più pericolose senza pensarci due volte. Quindi non facciamo finta che "non sono contro i vaccini" ma...
In reply to Non sono un "seguace" di by rheticus rheticus
@ Rheticus
@ Rheticus
Postando link che rimandano a pagine ed interventi di dubbia provenienza(complottisti e politicanti voltagabbana seriali) non si opera certo con buon senso.