Scandalo mascherine: dettagli choc/2
Nel primo articolo pubblicato all'alba si sono visti il primo capo di imputazione per 4 dei sei indagati (Frode nelle pubbliche forniture) e le repliche dell'avvocato di Oberalp e di Florian Zerzer. L'inchiesta condotta dal pm Igor Secco è però piuttosto articolata. Va ricordato anche che gli inquirenti si muovono dopo che il 6 aprile 2020, quindi prestissimo, l'esito delle analisi sui DPI diventa pubblico grazie all'uscita di questo articolo su Salto.bz . All'interno viene proprio citato il documento del laboratorio viennese che boccia in modo inequivocabile la merce arrivata dalla Cina.
Ma ecco gli altri capi di imputazione:
Turbata libertà degli incanti
Questa contestazione della Procura a Auer, Engl, Stecher, Wegher e Zerzer prende origine dal fatto che il 23 marzo 2020 Christoph Engl riceve da Marc Kaufmann la richiesta per una seconda fornitura di materiale, per assegnare la quale ad Oberalp, verrebbe successivamente “turbato” lo svolgimento della gara. Il primario chiede fra l’altro ad Oberalp 400.000 tute anziché le 50.000 che corrispondono alle reali esigenze dell’azienda sanitaria nonché qualche milionata di mascherine di vario tipo e camici. Il 26 marzo Engl corrisponde alle ditte cinesi 27 milioniàl di euro in anticipo. Il 2 aprile, secondo la Procura, Wegher invia ad Engl un ordine da 4,5 milioni di mascherine chirurgiche, 1,5 milioni di KN95, 1 milione di camici e 100.000 tute asettiche “al solo fine di indennizzare Oberalp per questa non riuscita seconda fornitura”.
A questo punto arriva la parte più intricata da spiegare. Secondo gli inquirenti, “per consentire ad Oberalp di poter recuperare la somma anticipata ai fornitori per l’acquisto del materiale previsto nella SECONDA fornitura”, essendo gran parte del materiale stesso pagato ma non ancora fornito, si decide che “la compensazione” possa avvenire tramite l’acquisto da parte dell’Azienda sanitaria di un grande quantitativo di tute asettiche.
La Protezione civile altoatesina manda dunque una richiesta alla Protezione civile nazionale per farsi autorizzare all’acquisto di una mega fornitura di 750.000 tute asettiche (ne servivano 50.000) “facendo credere che servissero per l’Azienda sanitaria”, ma il Commissario Arcuri nega il consenso e ne manda lui 100.000. Uno smacco. In tutto questo Zerzer, per la Procura “al solo fine di agevolare l’acquisto del materiale da Oberalp”, in estate chiede e ottiene dal presidente Kompatscher la delega per procedere all’acquisto.
A questo punto, secondo la Procura “per consentire a Oberalp di vendere le tute asettiche e avere il rimborso delle somme anticipate”, Zerzer indice una gara per la fornitura di camici e tute per le province di Trento e Bolzano. Il bando, per un totale di 71 milioni, viene pubblicato il 10 settembre 2020 (il 26 agosto i carabinieri del NAS hanno sequestrato il materiale consegnato nei mesi precedenti).
Ma qualcosa poi va storto. Nonostante secondo la Procura la gara, grazie anche ad alcuni suggerimenti del tecnico Peter Auer, sia stata predisposta in modo da richiedere un prodotto il più aderente possibile alle caratteristiche di quello già in possesso di Oberalp, la responsabile del procedimento esclude Oberalp per la mancanza di una certificazione UNI EN. E’ psicodramma. Nei giorni successivi da più parti si cerca di convincere i responsabili del servizio acquisti dell’Azienda sanitaria che Oberalp è in possesso di certificazioni che in realtà erano state revocate o mai concesse. Sebbene la delibera di assegnazione fosse pronta il 20 ottobre, secondo la Procura i vertici dell’Asl ritardano l’assegnazione per consentire ad Oberalp di ottenere la certificazione per le tute asettiche e propongono alla responsabile del procedimento di aggiudicare la gara in tempi diversi. La responsabile sottoscrive l’esito del procedimento il 10 novembre. Oberalp resta a bocca asciutta.
Frode alla Protezione civile nazionale, al Land Tirol e alla Croce rossa austriaca
Christoph Engl, Florian Zerzer e Patrick Franzoni risultano indagati anche per “frode nelle pubbliche forniture” in danno della Protezione civile nazionale. Per la Procura i tre, in sintesi, avrebbero fornito all’ente materiale protettivo diverso da quello promesso perché non idoneo per l’uso in campo medico. Si tratta di 5 milioni di mascherine KN95 e 10 milioni di chirurgiche per una spesa di 10,6 milioni. Di queste mascherine circa 800 mila sono le KN95 non certificate per uso medico e bocciate da diversi enti di ricerca. Nella fattura da 5 milioni emessa da Oberalp e pagata dalla Protezione civile vi sarebbe l’indicazione “mascherina chirurgica” e “KN95 surgical” mask nonostante queste ultime non potessero essere definite “surgical”.
A Engl è contestata anche la frode nei confronti del Land Tirol per aver fornito materiale diverso da quello promesso per complessivi 1,6 milioni. In questo caso si tratta di 1 milione di mascherine chirurgiche senza la necessaria certificazione e che non avevano avuto la validazione INAIL, 50.000 mascherine KN95 che sapeva non esssere “surgical” e 60.000 tute protettive ordinarie che, secondo la Procura, sapeva “sin dal 16 marzo 2020 sapeva non essere utilizzabili in ambito sanitario”. Non solo, Engl avrebbe omesso di riferire la mancata validazione INAIL e occultato l’esito negativo di diversi test, “motivo per il quale aveva disposto di effettuare procedure di impermeabilizzazione in uno stabilimento veneto di Oberalp. Procedere che, ovviamente, non hanno funzionato.
A Engl, Stecher e Rainer vien contestata la frode ai danni della Croce rossa austriaca per la fornitura di 11 milioni di mascherine KN95 di varia tipologia e 830.000 tute protettive. Anche in questo caso sarebbero state omesse agli acquirenti informazioni preziose. I tre, nel mese di maggio 2020, precedentemente alla consegna di 10 milioni di esemplari, avrebbero chiesto alla ditta cinese di rimuovere le indicazioni “for civil use (no medical) in inglese ed anche in cinese lasciando l’indicazione “Disposable Respirator Mask”.
Truffa ai danni della pubblica amministrazione
Al medico Patrick Franzoni viene contestata anche la truffa ai danni della Pubblica amministrazione, in quanto, secondo l’accusa, in varie occasioni sarebbe uscito dal lavoro per questioni strettamente private, omettendo di timbrare il cartellino, e ottenendo, dunque, 656 euro di retribuzione senza aver lavorato in quelle ore.
Responsabilità amministrativa da reato
Al gruppo Oberalp viene contestata la cosiddetta responsabilità amministrativa da reato per le condotte di Engl, Stecher e Rainer descritte nei capi d’imputazione di cui si è scritto finora.
A Florian Zerzer viene infine contestata la violazione di un articolo decreto sicurezza del 2008 secondo il quale il datore di lavoro ha l’obbligo di “fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente;, in quanto avrebbe fonito a medici e inferimieri i dispositivi di protezione individuale non idonei.
Nel cosiddetto
Nel cosiddetto "ricompattimento di sistema" vanno ancora definiti meglio i ruoli dell'Assessore alla sanità di allora, dei Media, di Heiner Oberrauch con "das Gemeinwohl vor das Einzelwohl" e rimane da augurare buon lavoro alla Procura della Repubblica.
Selbsterklärend werden morgen
Selbsterklärend werden morgen oder übermorgen alle Athesia Medien - als "einziger" objektiver Berichterstatter in der Region alle diese Fakten auf den Tisch bringen!
In reply to Selbsterklärend werden morgen by Ulrich Ladurner
Bin neugierig mit welchen "
Bin neugierig mit welchen " neutralen" ??? Fakten sie das machen wollen!
Na dann schauen wir es uns an
Na dann schauen wir es uns an, ob auch so gehandelt wird; Im Sinne vom wundervollen Zitat:"Wir wollen ehrliche Antworten geben"...
...und der Herr LH, der
...und der Herr LH, der derzeit politisch Verantwortliche, schaut zu.
In den Nachbarländern wird man wegen Verdunkelungsgefahr zumindest suspendiert. Der politisch verantwortliche Ex-Landesrat bleibt völlig ungeschoren und der ehrenwerte Herr O. zieht seine Mitarbeiter auch nicht zur Verantwortung. "Schließlich war ja kein besseres Material zu bekommen, da musste man eben mit Vertuschung agieren." Eh klar, Herr Rechtsanwalt, zum Glück gibt es Staatsanwälte mit einer ehrbareren Anschauung von Recht.
Zur Erinnerung: Europa hat
Zur Erinnerung: Europa hat sich vor Corona auf Billigmasken made in China verlassen (und heute blöderweise immer noch aus Arzneimitteln aus Indien). Dumm nur, dass sich China die guten Masken lieber behalten hat, weil sie diese selber dringend gebraucht hat. Europa hat nichts daraus gelernt, nämlich dass die Produktion wichtiger Güter (Lebensmittel, Medikamente, ...) eben nicht ausgelagert werden sollte, auch wenn das betriebswirtschaftlich (nicht volkswirtschaftlich!) vorteilhaft ist. Neoliberalismus eben. Politiker zur Verantwortung ziehen? Als ob die wirklich etwas zu bestimmen hätten.
In reply to Zur Erinnerung: Europa hat by Dietmar Nußbaumer
In diesem Artikel geht es
In diesem Artikel geht es aber nicht um die Herkunft der Masken sondern um Dilletantismus in der Beschaffung/Einkauf welchen man mit betrügerischen Aktionen kaschieren wollte. Deswegen auch die unrealistischen Summen welche man auch ohne Taschenrechner schon erkennen konnte.