“Faremo sgomberi ogni giorno”

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Dopo le promesse della campagna elettorale arriva il pugno di ferro della Giunta di centro-destra sull’ordine pubblico a Bolzano. “Anche se i reati stanno diminuendo, si moltiplicano in maniera incredibile i fatti violenti. Ieri, andando alla conferenza stampa al teatro Cristallo, ho incrociato il soggetto che poco dopo si è messo a spaccare mezza città. Questo è un problema i cittadini vivono nel timore, nella paura, io stesso temo ad andare in giro”, ha dichiarato il Sindaco Claudio Corrarati, secondo cui la città sarebbe in mano a “bande di persone non autoctone” che creano disagio nel capoluogo. “Negli ultimi mesi più di 35-40 agenti, tra vigili e polizia, sono stati aggrediti. Spesso, quando c’è un’uscita, qualcuno rientra con ferite o con un ricovero. L’organico è già ridotto: non possiamo permettere che i nostri uomini restino senza tutele”, dichiara il primo cittadino.
Sono diverse le soluzioni che la Giunta punta a mettere in campo hanno tutte in comune l’approccio tolleranza zero, a partire dall’aumento degli sgomberi di chi vive sugli argini dei fiumi. L’assessore all’ambiente leghista Marco Caruso ha annunciato che oggi è cominciata la prima di una serie di operazioni di sgombero, che si è tenuta sul lungo torrente Talvera, all’altezza del piazzale delle Feste, sotto l’area cani da poco rinnovata. L’idea è che le operazioni di questo tipo si intensifichino fino a diventare di frequenza quotidiana.
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Il sindaco ha ricordato che, per un periodo, il Comune aveva sospeso gli sgomberi in attesa del supporto dei bacini montani. Tuttavia, vista la mancanza di collaborazione, ha deciso di riprendere con un piano autonomo: “Ci eravamo fermati con gli sgomberi perché a suo tempo i bacini montani dovevano dare un’assistenza, in particolare lungo i fiumi. L’assessore Caruso aveva chiesto disponibilità, ma non c’era. Non possiamo programmare gli sgomberi solo quando loro sono disponibili: serve flessibilità. A quel punto abbiamo scritto una lettera e da oggi siamo partiti in autonomia utilizzando SEAB”.
“Non sarà più come prima, quando veniva fatto uno sgombero e si tornava dopo tre mesi trovando la stessa situazione. Ora potremo intervenire subito, anche giorno per giorno, per evitare che gli insediamenti si riformino la sera stessa”, dichiara soddisfatto il Sindaco. Anche il questore, circa dieci giorni fa, ha inviato una relazione indicando siti sensibili e situazioni non accettabili che, secondo la Questura, riguardano tutta l’area fluviale. “È chiaro che non possiamo permettere che queste persone restino in aree così pericolose, anche per loro stesse: le piogge violente degli ultimi giorni hanno messo molti in condizioni di rischio”, aggiunge Corrarati.
Sul piano economico, per ora le spese degli interventi verranno sostenute dal Comune. “Ho in programma di confrontarmi faccia a faccia con il Presidente Kompatscher su chi deve gestire le spese, per ora ce le accolliamo noi”, aggiunge Corrarati.
Come da programma elettorale, l’altra soluzione proposta dalla Giunta è quella di potenziare l’uso del taser: “E’ strumento necessario per difendere i nostri agenti. Non è un’arma da offesa, serve solo per evitare aggressioni e ricoveri”. In conclusione Il sindaco ha affrontato il tema del CPR (Centro per i rimpatri), chiarendo le difficoltà logistiche che emergono anche a Bolzano: “Negli ultimi mesi e mezzo sono state portate al CPR di Cosenza due o tre persone dalla questura locale. Quindi non è vero che qui non vengono attivate queste azioni, ma capite che andare fino a Cosenza diventa un viaggione della speranza. Possiamo fare poco, è la Provincia che deve sollecitare e dare una deadline”, aggiunge il primo cittadino.
A una domanda sul rischio che gli sgomberi spostino solo il problema da un luogo a un altro, il sindaco ha risposto: “Chiudere Parco Cappuccini non è una soluzione, perché le persone si spostano. Per questo lo sgombero non è solo un atto per dire “via da qui”, ma un intervento che serve a evitare che certi luoghi diventino aree di spaccio, di delinquenza o di rischio per la città”.
Secondo il vicesindaco Stephan Konder il metodo tolleranza zero permetterà in futuro un miglioramento. “Se vi ricordate, 15 anni fa a Bolzano c’era il problema delle prostitute. Seguendo la questione con attenzione, siamo riusciti a risolverla: oggi nessuno ne parla più. Lo stesso vale per gli sgomberi: se ogni giorno sei sul posto e impedisci la ricomparsa delle tende, le persone ci pensano due volte prima di piazzarle. Ma se per tre mesi non succede nulla, allora arrivano altri, la voce gira e il problema si ingigantisce”, ha dichiarato Konder.
Il sindaco ha anche affrontato il tema dei rapporti con le associazioni che seguono i senza dimora: “Mi auguro che tutte le associazioni si muovano in un’ottica di condivisione, per garantire sicurezza e tutela sia alle persone in difficoltà che alla città. A volte, però, ci troviamo nella situazione opposta: il giorno dopo comprano loro stesse le tende per le persone sgomberate, questo non aiuta. Se vogliono essere collaborative, le associazioni possono predisporre avvisi preventivi e soluzioni alternative”.
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