Economy | Trasporto pubblico

I “fatti alternativi” su Sasa

Tanti articoli recenti su Sasa ma il risultato non cambia: troppe inesattezze e questa volta tocca al presidente. Insomma, la sublimazione degli “alternative facts”.
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
Sasa, i fatti alternativi sui nuovi bus e sul trasporto extraurbano
Foto: elab. Michele De Luca

Tutto avrà una sua logica, certo è curiosa la sfilza di articoli uscita di recente su di un giornale locale. Quello del 18 marzo l’ho commentato, poi n’è apparso il 19 marzo dedicato all’aumento di capitale. Il 22 marzo un articolo dedicato alle trattative fra Provincia e Comuni anche se si sa che Sasa, da tempo è, di fatto, in mano della Provincia fornendo i mezzi finanziari per farla funzionare, quindi si tratta di una trattativa che, di fatto, non esiste, se non presumibilmente per una sistemazione matematica delle “poltrone” (leggasi vicepresidenza) e non certo sulle scelte strategiche che vengono decise ben al di fuori dei consessi comunali e, forse, fuori da via Buozzi, da tempo soggetti totalmente passivi come ho evidenziato nel corso degli ultimi anni.

Le esternazioni del presidente di Sasa

L’ultimo, 23 marzo, non firmato, dedicato alle dichiarazioni del presidente. Torna l’”abbrivio” “nautico” che non si riferisce questa volta ai bus diesel-ibridi, ma “… è comunque costituito dalla forte spinta verso il rinnovamento tecnologico già in atto” di cui si è parlato della riunione della commissione consiliare mobilità del 17 scorso. Continua: “È in atto una profonda riconversione del parco mezzi che passerà in maniera massiccia dai motori tradizionali a quelli a bassissimo impatto ambientale e a maggior resa complessiva come i bus ibridi e quelli a metano”.

Dati e “giochi di parole”: i “fatti alternativi” di Sasa e del tpl locale

Siccome è un virgolettato presumo siano le parole del presidente di Sasa. Mi sia consentita la domanda, ma sa di cosa sta parlando? Oppure che dati ha a disposizione? Chi gliel’ha forniti?

Il “bassissimo impatto ambientale” è dato unicamente alla transizione ad una flotta di bus Euro VI, oggi Euro VI/D, che è la norma attualmente in vigore. Nulla di più. Gli appalti del 2018 (con successiva opzione esercitata) e quello del 2020 erano solo per bus con “motori tradizionali” ad eccezione degli otto elettrici corti, lotto andato deserto e gara riproposta di recente. Gli ibridi sono tali per omologazione, ma, ci si nasconde, come ho già scritto, dietro un dito. Colpevole la Provincia che ne ha avvallato l’acquisto assieme al consueto silenzio-assenso ai tre Comuni proprietari. Ci si limita ad affermare che sono “ibridi” e non che sono “ibridi leggeri-diesel”. Come in passato quando si evitava accuratamente di dire che erano bus diesel ma erano solo “Euro VI”. Tattica da comunicazione piuttosto infantile.

Metano? Ma quando e dove per Sasa?

Sorprende l’affermazione del presidente quando parla di bus a metano. Tutti gli autobus comprati dal 2007 in poi sono tutti diesel (salvo le eccezioni dei cinque bus elettrici a batteria e dei 5+12 elettrici a idrogeno). Anzi, i vetusti bus a metano in flotta vengono progressivamente sostituiti con bus ibridi-diesel oppure diesel-e-basta come chiaramente indicato nel piano di sostituzione di bus allegato alle delibere provinciali di finanziamento degli acquisti. Se comprendo il contesto, ha affermato ciò in commissione mobilità. Se questo è quanto ha detto il presidente di Sasa, allora ha affermato qualcosa di non corrispondente alla realtà perché i prossimi acquisti urbani del 2023/24 dovrebbero essere di nuovo diesel-ibridi salvo non intervengano risorse esterne alla società, come si legge molto chiaramente nel PEF allegato alla concessione in-house del tpl urbano. Tutto già commentato.

Decarbonizzazione? Con la dieselizzazione della flotta?

Decarbonizzazione e digitalizzazione saranno le due direttive (…) che potranno supportarci in questo passaggio verso i servizi extracomunali”. A prescindere che mi chiedo come si faccia a parlare di decarbonizzazione con la caterva di bus diesel acquistati, io il problema della trazione dell’extraurbano l’avevo già posto appena saltata fuori la novità quando fu annunciata dalla Provincia. Che cosa si voglia fare, però, non si sa. Forse con l'aiuto del redivivo piano da 100, anzi ora di 99 milioni “reloaded”, annunciato, smentito, tirato fuori dal cassetto e ora ufficializzato?

Nuovi dieci bus “lunghi”: non sono ibridi

E spunta fuori di nuovo la balla dei bus ibridi lunghi: chi ha scritto l’articolo, capperi, si è bevuto nuovamente quest’ulteriore balla tecnica? I dieci lunghi NON sono “ibridi leggeri-diesel”! È così difficile capirlo? Si vada a leggere il lotto dedicato nell’ultimo appalto. Ne avevo già scritto il 19 marzo. Mi sembra che rientri nel concetto che “non c'è peggior sordo di colui che non vuole sentire”.

Ecco, se fossi stato presente, le domande sarebbero state “sul pezzo” per chiarire questi aspetti. Ettecredo che non mi si vuol sentire in sede di commissione!

Quanto letto si basa su dichiarazioni che vengono riportate senza porre domande, senza chiedersi cosa significhino. Qui davvero entra in gioco il ruolo dell’informazione locale che lascia davvero molti dubbi sul modo di presentare Sasa, da sempre trattata con un occhio di riguardo alle dichiarazioni ufficiali e con articoli "ispirati" da post su FB di un noto consigliere comunale. D’altronde, è chiaro il perché delle palesi carezze a Sasa e ai suoi presidenti... lo capiscono pure i sassi.