Sul tifone Haiyan

La tempesta offre 2 spie di un'anomalia pericolosa: 1) la potenza estrema, 2) la stagione avanzata
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.

Haiyan (così nominato dall'ente meteorologico nipponico JMA), è stato chiamato Yolanda dall'ente meteorologico filippino.

La fascia tropicale e subtropicale del pianeta, non avendo quattro stagioni ben definite come la fascia temperata, propone depressioni tropicali e tempeste nel periodo in cui le acque oceaniche sono più calde: da fine luglio a fine ottobre.

Perché simili sistemi organizzati di temporali, piogge forti e venti costanti si sviluppino, l'acqua oceanica dev'essere molto calda a livello superficiale (>27°C) e deve interagire coi venti stratosferici in quota (12000mt.) che trasportano masse d'aria a temperature fra  i -30°C e -50°C; quando si verifica una perfetta interazione fra correnti e superfici oceaniche, ecco che si sviluppano le depressioni tropicali (tropical depression, TD). Una TD diviene tempesta, TS (tropical storm), non appena i suoi venti si rinforzano e la rotazione dei sistemi temporaleschi inizia a sviluppare un minimo. E non appena il minimo di pressione genera un occhio, una zona di calma, si passa da TS a uragano, gli si dà un nome proprio e lo si segue con grande attenzione.

Nell'oceano atlantico le tempeste tropicali che sviluppano venti oltre i 120km/h e un occhio divengono uragani.
Nell'oceano pacifico le tempeste tropicali che si sviluppano similmente divengono tifoni.
Nell'oceano indiano le tempeste tropicali divengono cicloni.

Haiyan è nato il 02 novembre come TD, è divenuto in 24h una TS e in 12h ha sviluppato un occhio ed è divenuto tifone.
Ha devastato Nauru, microscopico arcipelago a est delle Filippine, a categoria 4 della scala dei venti Saffir-Simpson.
Ha impattato il 10 novembre sulle Filippine, toccando terra alla massima categoria: 5, con venti superiori ai 240km/h e raffiche registrate oltre i 320km/h, onde di marea alte fino a 13 metri e piogge torrenziali fino a 500mm in 24h (in un anno in Val Venosta cadono circa 500mm!).
Detiene perciò il record di impatto sul suolo alla massima forza (Katrina, nel 2005, devastò New Orleans a cat. 2).
E detiene un altro valore notevole: la massima categoria, la massima forza sviluppata da un tifone in un periodo così tardo dell'anno, in cui il calore fornito dalle acque è già in esaurimento.

Oggi, a Varsavia, parte la conferenza mondiale, presieduta dall'ONU, sui cambiamenti climatici.
E parte nel segno del tifone Haiyan. Due spie, due prove a sostegno dell'ipotesi cambiamenti climatici, seguono la scia del tifone.

Che sia di importante spunto.