La favolosa panacea dei metrobus
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Seconda puntata sulla ormai famosa altolocata trasferta provincial-comunale in terra transalpina a cui ho già dedicato un approfondimento.
Da un giornale locale arriva la “seconda puntata” a firma dell’a.s.u.c. (*) Si apprende che, oltre che a Brest e a Strasburgo, la terza città toccata dalla trasferta è stata Metz.
Bene, fornisco qualche link sul “Mettis”, il sistema BRT di Metz:
Ripeto la domanda già formulata un paio di giorni fa: era necessario recarsi proprio lì?
Si tratta, come nelle altre due città visitate, di un sistema BRT/BHNS con autobus da 24 metri VanHool ibridi-diesel (ma ibridi “full”, non mild, oggi non più disponibili). Si pensa forse di far circolare qui da noi questi mezzi fra Laives e Bolzano ma, semplice domanda, dove e come? Con una serie infinita di semafori? Frequenze ogni 4-5 minuti sulle attuali strade e con l’attuale traffico? Scenari da "fanta-trasporto-pubblico" à la Südtirol.
Davvero singolare poi l’entusiasmo che si legge sui mezzi a 24 metri. Magari fra Provincia e Comune si sono dimenticati di cosa scrivevo nel maggio del 2018 qui su salto.bz proprio su quei mezzi e fui trattato come un extraterrestre ma ben si sa che “Nemo propheta in patria”. Sei anni comunque persi e chissà quanti altri ancora visto che si prospetta la realizzazione (ma di cosa esattamente?) "tra qualche anno".
La foto di un... filobus!
Un particolare emerge dall’articolo, ossia la foto. Perché l’autore della "relazione", forse tradito dalla fretta, ha pubblicato la foto di un filobus. Sì, un filobus e qui si trova un articolo con la medesima foto, che è relativa ai filobus forniti a Bratislava! Si vuole, domanda ovviamente retorica, introdurre il filobus a Bolzano?
La comunicazione sulla trasferta: inesistente
Qui davvero corre obbligo aprire una parentesi ed evidenziare il modo assai “artigianale” sul come sono state curate le “pubbliche relazioni” di tale trasferta provincial-comunale.
Anticipazioni e “spoilerate” evidentemente per “essere primi”, ma il risultato è a dir poco sconfortante e deprimente. Dati, foto, attingendo dalle pagine FB dei protagonisti della trasferta e considerazioni messe lì quasi a casaccio visto che si continua a parlare di "sistemi" in cui è possibile "ampliare la portanza (?) aggiungendo vagoni (tecnicamente casse) a seconda della richiesta...". Cosa sia 'sta roba non si capisce proprio visto che i bus che sono lì in servizio non sono certo "scomponibili o allungabili" e mai si è sentito di una cosa simile in giro per il globo. Poi consueta indiretta reprimenda del referendum che ha cassato il tram in salsa bolzanina.
Costava così tanto che i protagonisti della trasferta dicessero “vi faremo sapere quando torneremo” tramite i canali ufficiali d’informazione e/o comunicazione dei rispettivi enti? Non fosse altro per fornire dati e informazioni precise. Invece no. Il risultato, pessimo, è sotto gli occhi di tutti e, quel che è peggio, quanto (mal)riportato rischia pure di influenzare i decisori politici.
(*) addetto stampa ufficioso comunale