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Tu si’ ‘na cosa grande

La premier Meloni, il ministro Salvini e il cancelliere Stocker celebrano al Brennero l'abbattimento dell'ultimo diaframma del cunicolo esplorativo del Brennerbasistunnel. La Presidente del Consiglio: “BBT opera monumentale”.
Brennero, BBT, Meloni
Foto: Seehauserfoto
  • Ce l'abbiamo fatta!” urla al microfono la moderatrice della cerimonia, guardando sul maxischermo le immagini che arrivano in diretta dalle profondità alpine, sul confine sotterraneo tra Italia e Austria. Con l’abbattimento dell’ultimo diaframma avvenuto oggi (18 settembre) per la prima volta i due paesi sono collegati dal cunicolo esplorativo del Tunnel di base del Brennero (BBT), la faraonica galleria ferroviaria in costruzione tra Fortezza e Innsbruck (una volta inaugurata sarà la più lunga del mondo) nell’ambito del corridoio europeo scandinavo-mediterraneo della rete TEN-T. Mentre gli operai abbattono l’ultima parete che separa i lotti “H53 Pfons-Brennero”, sul versante austriaco, e “H61” sul versante italiano, le autorità festeggiano in una tensostruttura allestita nel parcheggio del Plessi-Museum sul lato sudtirolese del passo del Brennero.

  • (da sx) Anton Mattle e Arno Kompatscher: i presidenti di Tirolo e Sudtirolo si sono avvicendati sul palco. Foto: Seehauserfoto
  • “Ci avevano detto che arrivano mille persone, ma non sappiamo se ci stanno tutte nel tendone” scherzano i Vigili del fuoco volontari mentre attendono – travolti dall’enorme e molto incontrollato afflusso di accreditati – l’arrivo degli ospiti d’onore: la premier italiana Giorgia Meloni, il cancelliere austriaco Christian Stocker, il ministro italiano dei trasporti Matteo Salvini e il suo omologo austriaco Peter Hanke – con la significativa assenza dei rappresentanti tedeschi e bavaresi. E per ingannare l’attesa della “BBT family” accorsa numerosa nel tendone, viene intrattenuta dagli interventi dei due Landeshauptleute, Arno Kompatscher e Anton Mattle: “Un grande momento, non porterà solo merci ma riavvicinerà anche le persone di Tirol e Südtirol, non riunirà solo Austria e Italia, ma i due Landesteile”, recitano all’unisono i governatori. “Tirolo e Sudtirolo saranno riuniti”, lo ripete pure il Commissario europeo ai trasporti, il greco Apostolos Tzitzikostas, nel suo intervento. “È il giorno dell'Europa al suo meglio, dove costruiamo un'Europa della sostenibilità”, dirà più avanti in inglese Kompatscher, “let's do it!”. 

  • Il cancelliere austriaco Christian Stocker e la premier italiana Giorgia Meloni: storico abbraccio al Passo del Brennero. Foto: Seehauserfoto
  • Nel piazzale antistante arrivano intanto Meloni e Salvini, baci e strette di mano al cancelliere austriaco, foto di rito – ma nessun punto stampa – coi giornalisti, e di corsa sul palco per le parole di circostanza. “Non è la prima volta e non sarà l’ultima qui” esordisce (dimenticandosi della sua proverbiale scaramanzia) il vicepremier Matteo Salvini. E parte col suo consueto elenco: ”Il ringraziamento va ai giubbotti gialli, arancioni, alle maestranze che stanno lavorando. Grazie dal popolo italiano, dalle imprese, dai tecnici, dagli operai”. “Quella di oggi è l'Italia dei si, è l'Austria dei sì: nel 2032 il primo treno dovrebbe unire l'Italia all'Austria, passando da 80 a 25 minuti, il primo treno veloce fra Torino e Lione, anche lì abbattendo i tempi di percorrenza e inquinamento, e nel 2032 Dio piacendo il primo treno passerà anche fra Calabria e Sicilia, non in 180 minuti ma in 15 minuti", ha spiegato Salvini invocando il Signore. “Il 2032 sarà l'anno della rivoluzione”, ha proseguito il ministro, secondo cui “il vero Green Deal non sono tasse, regolamenti, limitazioni e danni alle imprese, industrie e ai Comuni, ma abbattere barriere, diaframmi, costruire ponti, perché c’è pace laddove i popoli comunicano e commerciano più velocemente. È una bellissima giornata economicamente, ingegneristicamente, ambientalmente. Una giornata di pace, di costruttori di pace”.

  • (da sx) Matteo Salvini, Arno Kompatscher, Christian Stocker, Apostolos Tzitzikostas e Giorgia Meloni: in marcia verso la tensostruttura della cerimonia. Foto: Seehauserfoto
  • “È una giornata storica, non solo per l’Italia e l’Austria, ma per l’intera Europa” ha esordito la premier Giorgia Meloni salutando “il mio amico cancelliere, il mio amico commissario europeo”. Meloni ha parlato di un’opera “monumentale”, iniziata idealmente alla fine degli anni ’80 e concretizzatasi a partire dal 2004 con la firma dell'accordo tra Italia e Austria. Per la premier la galleria produrrà “benefici ambientali per territori meravigliosi ma delicati” grazie alla dedizione di “un esercito silenzioso di ingegneri, progettisti, minatori, geologi. Abbiamo la responsabilità di dimostrare ai nostri cittadini che non c'è un progetto troppo grande per essere affrontato, che non c'è una sfida troppo difficile perché ci si possa scommettere”. Meloni ha ricordato l'impresa tecnica del sotto-attraversamento dell’Isarco associandola – neanche a dirlo – all’orgoglio nazionale: “Siamo capaci di fare cose grandi quando crediamo noi stessi”. Nel Corridoio nord-sud, il BBT s’inserisce “tra altri grandi opere da primato” insieme al ponte sullo Stretto di Messina e al tunnel del Fehmarn Belt nel Baltico. “Diceva William Blake: quando uomini e montagne s’incontrano, grandi cose accadono. Ma, come sempre, spetta a noi farle accadere”, ha concluso la Presidente del Consiglio.

    “Oggi dimostriamo che siamo capaci di fare cose grandi”

  • La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (FdI): “Saluto il mio amico cancelliere, il mio amico commissario europeo”. Foto: Seehauserfoto
  • Meloni, Stocker, Salvini, Hanke e Tzitzikostas s’avvicinano al bottone rosso, premono, parte una sirena e il video-collegamento con il cunicolo esplorativo, il “martellone” (così lo definisce la moderatrice) rompe il diaframma, gli operai con le bandiere in modalità Giochi senza frontiere passano il confine, s’abbracciano, è festa, ed è festa anche in superficie, ma senza di loro. Sopra governanti e amministratori vari, sottoterra operai e lavoratori. L’esercito silenzioso ha il microfono per pochi secondi, ancora in collegamento: “Quello che resta è aver conosciuto tante persone, legato con tante persone. E incontreremo altre persone di là dal diaframma”. Forse l'Europa, quella “al meglio”, sta sepolta là sotto, oltre il genio ingegneristico tanto celebrato in superficie.