“Non è nostra intenzione entrare nel Governo e non ci è neanche mai stato chiesto – né vogliamo interagire con il Governo attraverso alcuna funzione: non ci sarà un nostro impegno, una nostra nomina o un nostro rappresentante a Roma”. È lapidario il Presidente della Provincia, Arno Kompatscher, all’uscita dalla direzione della SVP che ha deciso di smarcarsi dall’iniziativa – nata nelle aule romane – di nominare Roland Griessmair sottosegretario di stato con delega alle minoranze linguistiche nel Governo Meloni. “C’è stata una decisione unanime da parte della direzione del partito. Siamo tutti d’accordo – spiega il Landeshauptmann – se Griessmair dovesse entrare dovrebbe non solo lasciare qualsiasi funzione nel partito ma anche restituire la tessera della SVP, vogliamo sia chiaro che lui non ci rappresenta e venga salvaguardata questa separazione netta dal partito.”

Kompatscher sostiene che il partito non sia entusiasta di questa scelta “ma ne prendiamo atto, Griessmair ha chiarito che non c'è stata nessuna trattativa o richiesta da parte nostra. Storicamente non abbiamo mai chiesto posti governativi, che fossero ministeri o sottosegretari, ma sempre contenuti. E così sarà anche in futuro”. E se venisse nominato lo stesso? “Non do consigli al Governo, che fa le proprie scelte. Speriamo che la riforma dell’Autonomia venga approvata, ma credo che chi farà l'eventuale lavoro debba avere le competenze tecniche, ma ripeto, la scelta la lasciamo al Governo”.

In linea con il governatore è l’Obmann della SVP e deputato Dieter Steger: “Noi continueremo la nostra linea ‘blockfrei’, collaboriamo lealmente con tutti i governi che non nuociono al nostro territorio, ma non facciamo parte di una maggioranza a Roma da decenni  e intendiamo proseguire con quest’approccio sotto la mia presidenza. Lui non parla a nome della SVP, non è espressione nostra”. Rispetto a Griessmair, Steger non entra nel merito della persona “molto in gamba anche professionalmente”, ma – conferma – “dovrebbe lasciare tutte le funzioni all'interno del partito e chiederò di rinunciare alla tessera, il resto riguarda il Governo italiano”.

Secondo Steger non ci sarebbe una proposta formale avanzata: “So che il governo ha bisogno di un sottosegretario tecnico – non espressione politica di un partito – per seguire le pratiche di due-tre progetti del ministero competente, ovvero il Ministro degli affari regionali. Per l'autonomia differenziata servono una miriade di decreti applicativi, poi c'è la legge sulla montagna alla quale tiene soprattutto la Lega e infine l’iter parlamentare di riforma degli Statuti di autonomia speciali, da seguire nei tempi previsti – e non è facile”. 

Per noi è un problema e lo dico chiaro e tondo 

Ma com’è possibile che la Volkspartei sia stata scavalcata? “Capisco che dall'esterno qualcuno possa dire o immaginare che ci sia stata una trattativa, ma non è così” afferma il segretario della Stella alpina, che aggiunge: “Il governo stesso, nella persona del ministro Roberto Calderoli, non parla affatto di allargamento della maggioranza, sanno che non entreremo mai in maggioranza. Andrebbe anche cambiare il patto di coalizione, per allargare il governo a un 66esimo componente serve un decreto, mettere d’accordo quattro o cinque partiti non è facile…. ". Steger sostiene di essere essere "sincero se lo dico così, perché potevo  tenere un altro comportamento, potevo dire ‘fate e poi vedremo’, a decisioni fatte. Ma per noi è un problema e te lo dico chiaro e tondo guardandoti negli occhi”. Detto questo “l’obiettivo è portare a casa la riforma dell’Autonomia - bene ci sia qualcuno che facilita e non ho problemi a dialogare con lui”,