Politik | Trentino

Primo sì all'autostrada Valdastico

Via libera della commissione legislativa del Consiglio provinciale di Trento al nuovo (contestato) collegamento autostradale tra Trentino e Veneto, caro a Fugatti e Zaia. Ma i territori coinvolti restano contrari.
Valdastico
Foto: upi
  • Al termine del percorso di audizioni, la Terza commissione legislativa del Consiglio provinciale di Trento ha espresso ieri (9 settembre) parere favorevole con quattro voti a favore (della maggioranza di centrodestra) e due contrari (centrosinistra) al disegno di legge numero 37 presentato dall’assessore provinciale Mattia Gottardi per l'approvazione della variante al Piano urbanistico provinciale (PUP) riguardo all'ambito di connessione del “corridoio est” tra il Trentino e il Veneto.

    Si tratta della cosiddetta “Valdastico Nord” che prevede il prolungamento dell’autostrada veneta A31 (la “PiRuBi”, dai nomi dei suoi originali estensori politici Piccoli-Rumor-Bisaglia) fino al collegamento con l’A22 all’altezza di Rovereto Sud. Una nuova e controversa infrastruttura per connettere Trentino e Veneto, che vede favorevoli Fugatti e soprattutto Zaia — l’iter in provincia di Vicenza è già concluso e — mentre i sindaci trentini sono prevalentemente contrari. La questione approderà ora in Consiglio provinciale per l’approvazione definitiva, ma già a inizio luglio la Giunta provinciale di Trento ha aveva dato il via libera preliminare alla variante al Piano urbanistico provinciale relativa al Corridoio Est. In ballo c’è anche la concessione alla A4 Holding, che gestisce pure la Brescia-Padova, in scadenza alla fine del 2026.

  • Poco coinvolgimento

    A rilevare come la maggioranza dei territori coinvolti nel percorso partecipato esprima una netta opposizione alla proposta è il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, che ha presentato un documento che elenca i “no” all’opera: “Le comunità chiedono che ci sia un confronto con i territori. È emersa la richiesta di approfondimenti dal punto di vista ambientale, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti geologici e idrogeologici”. Se il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi ha ribadito la necessaria condivisione strategica con le istituzioni locali, quello della Comunità della Bassa Valsugana e Tesino Enrico Galvan ha affermato di condividere il corridoio con accesso ad est, in quanto in Valsugana “la Pedemontana veneta comporterà un ulteriore importante aumento di mezzi in transito su un percorso che è già molto penalizzato”. Il presidente della Magnifica comunità degli Altipiani cimbri, Isacco Corradi, ha fatto presente come le opere che il Veneto sta realizzando porteranno a un aumento del traffico, mentre “i territori attraversati, anche nel sottosuolo, non sono stati coinvolti”. La mancanza di coinvolgimento è stata sottolineata anche dall'amministrazione del Comune di Trento, per bocca dell’assessora Monica Baggia.