Il “fan club” di Benko
Una decina di cittadini volontari, autofinanziati e molto attivi sui social network (la loro pagina Facebook conta più di 1.500 “mi piace”), sono i componenti del Comitato riqualificazione Bolzano - nato lo scorso gennaio e rigorosamente apolitico come tengono a sottolineare gli interessati -, di cui una piccola rappresentanza - 3 in tutto - ha presentato oggi, 11 marzo, presso l’ingresso della stazione autocorriere, la campagna referendaria a favore del progetto Benko. “Siamo presenti in città con gli stand nei mercati, per invitare la cittadinanza a votare alla consultazione popolare che si terrà dal 29 di questo mese fino al 4 aprile”, afferma il portavoce Piero Plebani, di professione commercialista. Volantinaggio, passaparola su Facebook e il coinvolgimento di vari imprenditori (“ma nessuna sovvenzione da parte della Signa Holding” precisa Plebani), questi gli strumenti con i quali gli alfieri del Comitato proseguono la loro missione per informare in modo capillare la popolazione sulla necessità di una riqualificazione del quadrilatero di via Alto Adige.
Sette sono i motivi per votare “favorevole”, si legge sul volantino diffuso dai promotori: il degrado, al posto della situazione indecorosa in cui versa la zona “avremo un unico parco vero, liberato dal traffico, curato e accogliente per le famiglie di Bolzano”; la sicurezza, con il Kaufhaus ci sarà “un’organizzazione seria dei servizi collegati al progetto Benko” oltre a una “sorveglianza di tutta l’area”. E ancora: riduzione del traffico; più occupazione per le aziende locali “circa 350 posti di lavoro durante la fase di costruzione di 3 anni e circa 1.000 nuovi posti di lavoro di qualità una volta realizzato il Kaufhaus”; restyling del parco della stazione che secondo i piani verrà “ridisegnato nelle proporzioni, ma esattamente delle stesse dimensioni di quello attuale”. Le altre ragioni per dichiararsi a favore del progetto sono la realizzazione di spazi comuni “per associazioni, anziani, un asilo nido” e una “riorganizzazione dei parcheggi sotterranei”. Non da ultimo la questione relativa ai finanziamenti: “Il Comune riuscirà a incassare più di 70 milioni di euro di denaro liquido subito per la vendita della vecchia stazione autocorriere che è di sua proprietà”. Una panacea per tutti i mali, dunque, questo progetto Benko? “Non voglio convincere nessuno - spiega Plebani -, dico solo che sono 15 anni che non si fa qualcosa per risanare quest’area di fatto dismessa e con il denaro percepito il Comune potrebbe attivarsi per combattere il degrado presente negli altri quartieri della città, pensare a strutture diurne per i senzatetto, potenziare il settore sicurezza. Se non ci sono le risorse - conclude il portabandiera del Comitato riqualificazione - sarà difficile portare avanti iniziative di questo genere, il progetto non sarà certo una soluzione al degrado della città, ma certamente si tratta di un primo passo”.