Gesellschaft | Scuola italiana

“I divari delle Invalsi vengono colmati”

Il Sovrintendente Vincenzo Gullotta non ha dubbi: alle elementari e medie gli studenti italiani sono ultimi in italiano e matematica, ma recuperano alle superiori. Eccellenti invece in inglese. E sulla carenza personale: “Con le Mad tutto è più veloce”.
Sovrintendente Vincenzo Gullotta
Foto: othmar seehauser
  • I temi riguardo la scuola in lingua italiana, ma non solo, sono ricorrenti: la carenza di insegnanti di lingua tedesca e delle materie tecniche; gli scarsi risultati nelle prove Invalsi; le numerose ore di tedesco e i risultati alle certificazioni linguistiche e, infine, gli studenti a rischio “dispersione scolastica”. L’anno scolastico 2024/2025 è iniziato: facciamo il punto con il Sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta.

    SALTO: Sovrintendente, ogni avvio dell’anno scolastico si torna a parlare di carenza di personale. Anche quest’anno la stessa storia?

    Vincenzo Gullotta: È una storia che viene fuori tutti gli anni, è vero. Però, tra i contratti a tempo indeterminato, quelli a tempo determinato e le Mad, quindi le messe a disposizione che trovano i singoli istituiti e i singoli dirigenti scolastici, mi risulta che ogni volta, il 5 settembre, siano tutti pronti per iniziare con gli organici al completo. Certo, è un grande lavoro. Grazie alla piattaforma “madlene”, però, il processo di assegnazione dei posti si è velocizzato notevolmente.

    Avete una stima di quante Mad sono state assegnate? Le scuole sono spesso alla ricerca di docenti per le materie tecniche e di L2, è così?

    Non sappiamo con esattezza il numero di Mad, perché le scelta sono a carico dei singoli istituti. Riguardo alle materie: sì, insegnanti di tedesco facciamo fatica a trovarli. Servono di madrelingua. E, come noi, faticano anche i colleghi della scuola tedesca. Lo stesso vale per le materie più “tecniche”.

  • Vincenzo Gullotta: “5.555 studenti, su oltre 22 mila, sono seguiti dalle cooperative per prevenire la dispersione scolastica” Foto: othmar seehauser
  • Veniamo al grande tema INVALSI. È vero che gli studenti delle scuole elementari e medie in lingua italiana risultano avere livelli decisamente inferiori in italiano e matematica rispetto ai compagni del resto d’Italia?

    Sì. Nelle prove in italiano e in matematica c’è un gap da recuperare. Buoni invece i risultati in lingua inglese. Come ha sottolineato Roberto Ricci, Presidente delle Invalsi, il divario delle scuole elementari e medie viene colmato alla fine delle scuole superiori. A quel punto, infatti, i risultati degli alunni delle nostre scuole sono simili alla media nazionale. E in più continuano ad essere eccellenti per la prova in inglese. Significa che la scuola e il percorso didattico fanno davvero la differenza.

    Condivide quella teoria, proposta da diversi linguisti locali, secondo la quale la motivazione risiederebbe nel fatto che vengono sottratte ore di matematica e italiano per fare le lezioni di tedesco?

    Non la condivido. È vero: le ora di matematica e italiano sono meno rispetto al resto d’Italia, perché vi è una alfabetizzazione degli alunni in più lingue. Ma questo nel lungo periodo premia gli studenti stessi. Ciò è avvalorato dai risultati degli Esami di Stato.
    Inoltre, il numero di ore in compresenza – ad esempio la lezione di matematica in inglese o in tedesco – va a discrezione della scuola e della famiglia che iscrive lo studente.

  • Vincenzo Gullotta: “Non sappiamo con esattezza quante Messe A Disposizione ci siano nelle scuole, perché la scelta è a carico del singolo istituto”. Foto: othmar seehauser
  • Negli ultimi anni si è parlato molto del ruolo delle cooperative con cui, come Intendenza, collaborate. È vero che chi è assunto dalle coop si sostituisce alla figura dell’insegnante? E, in che modo, attraverso i soldi del Fondo Sociale Europeo, questi enti prevengono la dispersione scolastica?

    Dunque, le scuole collaborano con le cooperative a cui vengono assegnanti i progetti del Fondo Sociale Europeo. Attualmente si parla complessivamente di circa 2 milioni di euro. Prima di tutto, mi preme sottolineare che gli educatori coinvolti non fanno didattica agli studenti. Infatti non sono docenti e non si sostituiscono agli insegnanti. Non esiste una classe in Alto Adige in cui un educatore insegna. È un falso problema. 
    Sul piano della dispersione scolastica bisogna fare un distinguo.

    Prego

    Spesso sento mischiare il tema della dispersione con quello dell’abbandono. Sono due cose differenti, e non di poco. L’anno scorso, in tutte le nostre scuole, gli studenti che hanno abbandonato la scuola sono stati, per quanto riguarda coloro nella fascia di scuola dell’obbligo, solamente 3, e 23 tra coloro che hanno un’età superiore ai 16 anni.
    Se si parla di dispersione, invece, gli studenti coinvolti nei progetti delle cooperative sono 5.555. Non tutti, però, hanno lo stesso grado di “difficoltà”. Magari qualcuno ha bisogno di un aiuto nell’orientamento, qualcuno nell’aspetto motivazionale, magari qualche altro ha bisogno di conoscere meglio le proprie abilità. Le ore investite in questi colloqui, nel corso dell’anno scolastico 2023/2024, sono state 51 mila. Sono molto preziose. Gli educatori costruiscono insieme ai ragazzi dei percorsi, dei progetti di vita.