Problema Galateo

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Le tensioni tra Svp e Fratelli d’Italia ribollivano come lava nella pancia di un vulcano, e ieri, nella direzione Svp, si è sentito un primo forte boato seguito da una piccola eruzione stromboliana: “Marco Galateo deve imparare che comunica sempre come vice-presidente della Giunta e che, in quanto parte di una coalizione, deve fare attenzione”, afferma Harald Stauder attraverso le colonne della Dolomiten, dopo la riunione turbolenta quasi come ai vecchi tempi.
Un chiarimento avvenuto due settimane fa tra Kompatscher e Galateo non ha portato ai risultati sperati. Con la riforma dell’autonomia approvata in Consiglio dei Ministri il vicepresidente della Provincia sa di avere il coltello dalla parte del manico. E Galateo non è uno di quei politici capace di rimanere neutro potendo usare il coltello, per cui è arrivato a sfidare il Landeshauptmann facendo addirittura togliere la bandiera arcobaleno dalla Sala stampa mentre Kompatscher era a Roma. L’equivalente di uno schiaffeggiamento col guanto, seguito da una serie di sberleffi e boccacce davanti al viso. Ma dopo quello strappo c’è stato pure il like al post di Salvadori sul Pride e Goebbels per il quale Galateo ha coniato il lemma “refuso tecnico”, andando il giorno successivo a prendere le difese dell’ex consigliere di Fratelli d’Italia. C’è poi stata ancora la questione dell’aizzamento della folla di destra da parte di Urzì e Galateo relativamente alla questione della panchina rossa di Merano. Una vera escalation.
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Trattandosi di temi importanti e non di bagatelle, se non ci fosse di mezzo la riforma dell’Autonomia, avremmo sicuramente una crisi di governo. Ma l’agognata riforma è lì, come la carota che pende dal bastone. Da settimane serpeggiano i malumori nella Stella alpina, Galateo lo sa, ma fa spallucce e appena può mostra da che parte tiene il coltello. Che fare, dunque?
“Nei prossimi giorni seguiranno altri incontri, anche con i partner di coalizione”
Nella riunione in via Brennero si è ipotizzata un possibile intervento della SVP presso i vertici di Fratelli d’Italia a Roma, affidato all’Obmann del partito Dieter Steger. Il nodo è però anche interno, perché Galateo agisce da “impunito” perché sa che il duumvirato Steger-Stauder può definirsi abbondantemente filo-centrodestra.
“Quello che ho detto non lo riferirò ai media”, dice Arno Kompatscher a SALTO annunciando però che “nei prossimi giorni seguiranno altri incontri, anche con i partner di coalizione”. Dalla direzione del partito è trapelato però che il colloquio chiarificatore non sia stato affatto chiarificatore. Rescindere la coalizione con Fratelli d’Italia non è né possibile né una cosa desiderabile, soprattutto ora che il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma dell’autonomia e l’ha trasmessa al Parlamento, sentenzia la Dolomiten.
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Molto duro, nella Parteileitung, l’ex ObmannSVP Philipp Achammer, secondo il quale le dichiarazioni degli esponenti di FDI sarebbero usate con furbizia, per mantenere unito l’elettorato, ma poi “quando vengono contestate si parla sempre di “alintesi tecnici o di altro tipo”. “Tutto ha un limite”, ha detto Achammer. “Non si può tenere in ostaggio la SVP con il tema della riforma dell’autonomia, perché molti elettori SVP percepiscono proprio questo”. Achammer ha osservato che anche la scuola e la cultura italiane si isolano più che mai, nel tentativo di esaltare l’“italianità”, offrendo pochi spunti di dialogo. Anche altri durante la riunione hanno sottolineato che la collaborazione “non è mai stata così difficile”. Durante la riunione altri hanno osservato che l'assessore Christian Bianchi si mostra più moderato, lodando ad esempio il Pride, cercando così di rappresentare il centro politico italiano come nuovo volto di Forza Italia e che la lista Civica di Angelo Gennaccaro sottrae consiglieri comunali alla maggioranza nel capoluogo, tenendola in apprensione.
Come prevedibile, a gettare acqua sul fuoco è stato poi lo stesso Stauder, per il quale non avrebbe senso “parlare di crisi di governo”, anche se, ha detto, Galateo deve essere richiamato al rispetto del suo ruolo istituzionale. Altri incontri “chiarificatori” seguiranno. Riforma dell’autonomia über alles.
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"Non possiamo restare…
"Non possiamo restare ostaggi della riforma dell`autonomia" cosi`sentenzia Achammer. Ma non era sotto la SVP-Obmannschaft di Achammer che il partitito ha fatto la virata a destra?