Politik | Esplusioni

A Trento accordi tecnici sul CPR

Fugatti dichiara l’intesa con Roma sul mini-centro per il rimpatrio per esigenze locali, gemello a quello di Bolzano. “Sarà a Trento ed avrà 20-25 posti”.
CPR
Foto: lasciatecientrare
  • Un passo in avanti per il CPR a Trento? Ieri (20 settembre) il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha riferito del memorandum d'intesa con Roma sul progetto di un mini-centro di permanenza per il rimpatrio per le esigenze locali. “Abbiamo preso accordi tecnici con il Ministero dell'Interno per la realizzazione di un Cpr a Trento – ha dichiarato Fugatti –. La volontà, condivisa con la Provincia di Bolzano, è di avere due centri nelle due province, con un numero di posti minimale (20 o 25 ciascuno), per poter raggiungere nel breve termine l'espulsione delle persone che commettono reati e che non possono stare sul nostro territorio”.

  • Maurizio Fugatti e Matteo Piantedosi: Il Presidente della Provincia di Trento ed il Ministro dell'Interno si era incontrati già il 27 giugno per definire il progetto del CPR a Trento. Foto: PAT
  • Il via libera del Ministero al progetto dei due CPR a Trento e a Bolzano riservati alle “espulsioni locali” risale ad un anno fa, ma da allora nulla si è concretizzato. A giugno il governo provinciale altoatesino era stato interrogato dalle opposizioni sullo stato dell’arte del centro per i rimpatri a Bolzano, ma la risposta della vicepresidente della Provincia Rosmarie Pamer era stata: “non ci sono ulteriori novità da parte dello Stato”. I due CPR dipendono in questo dai finanziamenti del Governo statale; “Il finanziamento poi dovrà arrivare dal Ministero, che metterà a disposizione anche il personale”, ha infatti spiegato Fugatti. Una questione analoga si era posta per il nuovo carcere di Bolzano, il cui progetto è in stallo dal 2013 proprio per via dei fondi da Roma ed avanza l'ipotesi di un possibile aut aut tra il CPR ed il nuovo istituto penitenziario in Alto Adige. 

    Il governatore trentino ha infine chiarito che si tratterà di un progetto a lungo termine (“non si costruisce in 6 mesi”) che troverà sede nel capoluogo: “Il centro dovrà essere fatto sul territorio della città di Trento vicino alla Questura e alle principali vie di comunicazione. Ovviamente discuteremo con l'amministrazione comunale, ma è nostra intenzione investire fortemente su questo ambito, prendendoci anche la responsabilità progettuale”. Le stime sulle dimensioni della struttura da realizzatore a Trento sono state prese in relazione alle indicazioni fornite da Questura e Commissariato del Governo, ha riferito il governatore.