CPR, nessuna novità da Roma
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Da Roma nessuna novità sul CPR, ad affermarlo è il Presidente della Provincia Arno Kompatscher, interrogato dal consigliere dei Verdi Zeno Oberkofler sulla costruzione di un Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) e sulle garanzie a tutela di chi vi sarà detenuto. “Come noto – si legge nel documento di risposta – la Provincia non ha competenze in materia di ordine pubblico. La particolare sensibilità della coalizione di governo per la tematica della sicurezza, effettiva e percepita, si concretizzerà nel supporto istituzionale e concreto che potrà essere dato di volta in volta alle istituzioni competenti, anche, per esempio, nell’ambito della prevenzione”.
“È noto – prosegue Kompatscher – che la competenza per la realizzazione e la gestione di un CPR è dello Stato, e in particolare del Ministero dell’Interno e delle sue articolazioni territoriali. È lecito supporre che, non essendoci state molte novità, finora, su un avanzamento del progetto, come comunicato più volte, di recente, ai Consiglieri provinciali, certi dettagli concreti sul funzionamento di un possibile CPR provinciale non siano ancora chiari”.
La costruzione di un CPR in Provincia era emersa in autunno dopo che lo stesso Kompatscher, incontratosi con il prefetto Valerio Valenti per valutare l’opera, si era espresso favorevole alla costruzione del Centro purché non ospitasse più di 50 persone. Si era poi tornati a parlare della costruzione del CPR dopo il possibile naufragio del progetto del nuovo carcere vicino all’aeroporto. Sulla questione si era espressa anche l'assessora alla sicurezza Ulli Mair, che aveva chiarito che il CPR si sarebbe potuto costruire sul terreno a Bolzano Sud già espropriato per il nuovo carcere, in caso di mancata costruzione di quest’ultimo. Come sul carcere, anche sul CPR, pesa il silenzio di Roma che al momento tiene bloccate entrambe le opzioni.
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