Per Trento un mini-CPR?
-
Il tema del Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) è stato oggi (27 giugno) al centro di un incontro tra il Ministro degli interni Matteo Piantedosi e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti a Roma per approfondire alcune misure della gestione della sicurezza sul territorio trentino. “Abbiamo trovato una disponibilità - ha commentato Fugatti - ad avviare un percorso condiviso per definire la costituzione di un Centro per i rimpatri secondo un disegno del governo che prevede la distribuzione di queste strutture su tutto il territorio nazionale. La nostra richiesta è di essere coinvolti nel processo decisionale, assieme alle amministrazioni comunali e di concerto con il Commissariato del governo”.
All’incontro, al quale era presente anche il sottosegretario Nicola Molteni (Lega), sono stati affrontati alcuni dettagli operativi a partire dal dimensionamento del CPR (25 posti, recita il comunicato della Provincia di Trento, quindi la metà del "massimo 50" cui punta Arno Kompatscher per il CPR in Sudtirolo) e al suo utilizzo, riservato ai soggetti che si trovano nel territorio trentino ed escludendo quindi persone provenienti da altre regioni. “Dal ministero - ha sottolineato il governatore Fugatti - abbiamo ottenuto garanzie sia sul fronte dei finanziamenti sia per la messa a disposizione del personale di polizia”.
-
Weitere Artikel zum Thema
Politics | Migranti"CPR? Per esigenze locali"
Politics | LandtagCPR, “non abbiamo alcuna competenza”
Politics | L'inchiesta“CPR a Bolzano Sud”