Gesellschaft | Lo studio

Solo il 13% dà l'ok all'uso dei dati

La Fondazione GIMBE ha diffuso un'analisi sullo sviluppo del Fascicolo sanitario elettronico. In Trentino il consenso è stato dato dall'87% dei cittadini. In Alto Adige sono disponibili 12 tipologie documentali su 16 pari al 75% del totale dei documenti.
fascicolo FSE
Foto: USP
  • Al 31 agosto 2024 in Alto Adige solo il 13% dei cittadini ha espresso il consenso alla consultazione dei propri documenti nel Fascicolo sanitario elettronico da parte di medici e operatori sanitari. La media Italia è del 41% mentre è siderale la distanza dal Trentino dove l'87% dei cittadini ha espresso il consenso (secondo posto in Italia). E’ questo uno dei dati contenuti nello Studio diffuso dalla Fondazione  GIMBE  sulla completezza e sull’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) nelle Regioni italiane. L’analisi di questo strumento, cruciale per l’accessibilità ai servizi sanitari, “evidenzia profonde disomogeneità regionali, che configurano vere e proprie fratture digitali sia in termini di servizi offerti che di utilizzo da parte di cittadini e professionisti sanitari”, osserva GIMBE

    Dallo studio risulta che nel FSE della Provincia autonoma di Bolzano sono disponibili ad oggi 12 tipologie documentali su 16 pari al 75% del totale dei documenti (media Italia 79%); la percentuale di servizi disponibili nel FSE attualmente è davvero molto bassa e pari al 10%;

    Tra giugno e agosto 2024, il 43% dei cittadini ha utilizzato il Fascicolo sanitario nei 90 giorni antecedenti alla data di rilevazione (media Italia 18%). In questa classifica l’Alto Adige è secondo. Tra giugno e agosto 2024, il 99% dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta ha effettuato almeno un’operazione sul FSE e il 100% dei medici specialisti delle aziende sanitarie risulta abilitato all’utilizzo del FSE (media Italia 76%).

Bild
Profil für Benutzer Hartmuth Staffler
Hartmuth Staffler Mi., 27.11.2024 - 16:44

Ob man seine Zustimmung gibt oder nicht, ist vollkommen unerheblich, da das System ohnehin nicht funktioniert. Inzwischen diskutiert man in der Medizin bereits über den Einsatz der Künstlichen Intelligenz in der Operationstechnik, aber man ist noch nicht im Stande, eine so simple Sache wie die elektronische Patientenakte zum Laufen zu bringen.

Mi., 27.11.2024 - 16:44 Permalink