Trento: ecco la Consulta
Il testo approvato è quello depositato lo scorso 3 novembre, con primo firmatario il consigliere provinciale del PATT Lorenzo Baratter. A lui abbiamo rivolto alcune domande per capire quali sono le caratteristiche dell’iter di revisione dello Statuto d’autonomia avviato a Trento.
Ad inizio novembre su salto.bz avevamo cercato di spiegare le differenze di percorso di Trento rispetto a Bolzano per quanto riguarda il restyling dell’autonomia. Com’è andata?
Lorenzo Baratter - In questi quasi tre mesi il disegno di legge nr. 104 del 3 novembre 2015 ha fatto il suo percorso legislativo ed è stato approvato oggi in Aula con larga condivisione (27 voti favorevoli e 5 astenuti). Un disegno di legge portato avanti con il merito e lavoro di tutti, oltre le parti. Rispetto al 5 novembre posso dire che è un tema di cui comunque si inizia ad avere una presa di coscienza dentro la società civile trentina. Insomma, si inizia a parlarne.
Quale la timeline ora per il percorso della Consulta trentina?
Come scritto in legge, la Consulta deve essere nominata dal Presidente del Consiglio provinciale secondo i componenti previsti. Quindi lo stesso Presidente della Provincia dovrà nominare il Presidente della Consulta, sentita la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari. Dopodiché inizierà il lavoro della Consulta e seguiranno tutti i passaggi previsti dalla legge appena approvata, compreso il momento fondamentale del confronto con la società civile. Come ho detto in Aula, è la prima volta nella storia che il processo di costruzione dello Statuto di Autonomia prevede un così forte coinvolgimento popolare.
Come mai siete in ‘ritardo’ rispetto a Bolzano?
E' vero che partiamo dopo – nei giorni scorsi la Convenzione ha già iniziato i sui lavori a Bolzano – pur tuttavia sono convinto che in tempi brevi verrà formalmente costituita la Consulta e dunque ci si potrà allineare a quanto si sta facendo più a nord. Non vedo ostacoli perché questo possa avvenire, anche con una certa accelerazione. Oltremodo è stata depositata nei giorni scorsi una mozione regionale che cerca di coordinare al meglio i lavori della Consulta trentina e della Convenzione sutirolese.
A Bolzano sabato scorso a Bolzano c'è stato l'esordio per quanto riguarda gli appuntamenti partecipati per i cittadini. Ma molti abitanti del capoluogo hanno disertato, soprattutto quelli di madrelingua italiana. In compenso un folto gruppo di fautori dell’autodeterminazione ha fatto valere con forza le proprie ragioni. Queste cose succederanno anche in Trentino?
Non so cosa accadrà a Trento, sarebbe irrispettoso verso la Consulta e verso i cittadini fare anche solo delle previsioni. Vedremo cosa accadrà. Auspico che ci sia una larga partecipazione, rappresentativa di tutte le sensibilità presenti nella società trentina. E che il dibattito possa arricchirsi di idee e visioni importanti, innovative, coraggiose e nello stesso tempo concrete, per ciò che riguarda l’Autonomia del futuro.
Tra Trento e Bolzano vi parlate? Quali sono i canali di comunicazione tra i due diversi binari paralleli?
Come già detto è cruciale che esistano luoghi e strumenti in grado di mettere costantemente in comunicazione Trento e Bolzano rispetto ai lavori sul Terzo Statuto. La mozione regionale, depositata nei giorni scorsi, va esattamente in questa direzione. Ciò è naturalmente funzionale anche al lavoro di ricomposizione che naturalmente dovrà fare il Consiglio regionale al termine del lavoro di Consulta e Convenzione.