Politik | Scuola

"Steger e Stauder arroganti"

Classi ghetto: Bianchi duro con i leader Svp ringrazia Kompatscher e Achammer. Urzì: "No alla segregazione, lavoriamo a una norma per nuove assunzioni". Critico il Team K.
SVP
Foto: Seehauserfoto
  • La questione delle “classi ghetto” per i bimbi che non sanno sufficientemente bene il tedesco in prima elementare (e cioè provenienti da famiglie straniere e di lingua italiana), novità avviata dalla scuola Goethe di Bolzano e appoggiata dalla destra Svp, agita ancora la politica locale. E non potrebbe essere altrimenti, visto che si tratta di un tema di fondo dal quale emerge l'approccio alla realtà dei singoli esponenti dei partiti.  Pur tuttavia è assai probabile che questo nodo politico centrale nel giro di qualche giorno verrà derubricato dalla coalizione Svp-destre – e pure all’interno della stessa Volkspartei – come polemicuccia estiva. E il martedì si procederà come se nulla fosse ad approvare la solita cascata di delibere “tecniche”. 

    A mettere il dito nella piaga dei dissaporti all’interno della stessa Volkspartei è, tra gli altri, anche l’assessore Christian Bianchi, eletto nelle fila della Lega. “La proposta, avanzata dalla scuola Goethe di Bolzanos enza previa consultazione con le intendenze scolastiche – sostiene Bianchi - ha ricevuto  un fragoroso sostegno da parte dell'Obmann della SVP, Dieter Steger, che ha dichiarato che  tale iniziativa rappresenta "l'unico modo per salvaguardare i bambini tedeschi". Il  capogruppo Harald Stauder ha rincarato la dose affermando che “ se non c’è la commissione  che valuta se un alunno possa proseguire in una certa scuola, noi siamo sufficientemente  creativi per trovare soluzioni diverse. A queste arroganti dichiarazioni, per fortuna, hanno fatto da contraltare le dichiarazioni sicuramente più pacate e accorte da parte del presidente Arno Kompatscher e del collega  assessore Philipp Achammer, entrambi contrari all’iniziativa della dirigente scolastica e  sostenitori di una scuola inclusiva, che non crea ghetti ed in ogni caso contrari ad iniziative singole completamente avulse da quelli che sono le decisioni politiche dell’esecutivo provinciale”.

  • Christian Bianchi: Assessore al patrimonio e lavori pubblici Foto: Seehauserfoto

    Per Bianchi "politicamente, resta un po’ di amaro in bocca per quello che abbiamo dovuto sentire e leggere da parte di alcuni esponenti del partito di maggioranza di lingua tedesca- La SVP non può essere contemporaneamente un partito di lotta e di governo, altrimenti si rischia un cortocircuito del sistema politico altoatesino. Perché per gli altri, compreso il sottoscritto e il partito che rappresento, diventa difficile capire quale sia la vera anima e le vere opinioni di questo partito. Ringrazio, in ogni caso, il presidente per aver voluto immediatamente chiudere questa vicenda, dimostrando correttezza e lungimiranza e sicuramente un livello di rispetto superiore, ma resta il tema della discrepanza di opinioni all’interno del partito principale di questa provincia, che dovrebbe lavorare per unire e non per creare conflitti".

    Sul tema torna anche il deputato nonché presidente della Commissione dei Sei, Alessandro Urzì (FdI). “Sul caso della scuola elementare Goethe intendiamoci chiaramente perché siamo impegnati severamente e seriamente in Commissione dei Sei nel predisporre un testo di norma di attuazione allo Statuto di Autonomia che garantisca una più agevole abilitazione di insegnanti qualificati nella scuola in lingua tedesca (parimenti a quella in lingua italiana) per accrescerne attrattività e professionalità nel gestire ogni situazione complessa compresa quella linguistica. Ma se la strada che alcune istituzioni scolastiche intenderebbero seguire è quella di non utilizzare i migliori strumenti che intendiamo mettere a disposizione per migliorare l’offerta formativa e la migliore inclusione ma di scegliere la scorciatoia della segregazione del “problema” in classi separate allora sembrerebbe di cogliere un atto di scarsa considerazione del lavoro che abbiamo messo in campo grazie ad una sinora perfetta collaborazione e confronto positivo con la Provincia, l’Intendenza scolastica, i componenti della Commissione tutti e l’Università”.

    Urzì annuncia poi che il 25 settembre sarà discusso il testo definitivo “per aprire la strada all’immissione in ruolo di forze insegnanti preparate, fresche e nuove con percorsi si spera più agevoli ma senza rinunciare alla qualità. Ma questo percorso ha un senso se si intendono utilizzare queste energie per fare della scuola il luogo dell’integrazione e della educazione ai valori civici e culturali della società occidentale, se vi rinunciamo creando ghetti creeremo bombe sociali e luoghi di emarginazione. Non lo possiamo permettere, è pericoloso!

    Interviene, infine, sul tema  anche il Team K secondo cui “la creazione di una classe separata per gli alunni che non conoscono il tedesco alla scuola Goethe di Bolzano è una misura che evidenzia come il sistema scolastico abbia raggiunto da tempo i suoi limiti. Ancora una volta la scuola deve intervenire dove la leadership politica, cioè la Svp, è rimasta inerte. La stessa Svp è divisa. La creazione di “classi di accoglienza” avrebbe dovuto essere affrontata molto tempo fa, ma soprattutto le classi scolastiche multilingue come offerta aggiuntiva per i genitori sono ormai un'opportunità da non perdere. 

    “Nel 2024, una direttrice di scuola elementare di Bolzano si sente costretta a creare una classe separata per gli alunni che non parlano tedesco, al fine di garantire ai bambini madrelingua della sua scuola un'istruzione adeguata. Una decisione presa per disperazione e per tutelare i suoi alunni di lingua tedesca, ma certamente nella consapevolezza che si va nella direzione opposta rispetto all’integrazione. L'anno scolastico ha avuto il motto ‘Educazione 2030 - Buon insegnamento nelle scuole inclusive’. Che ironia!”, afferma Alex Ploner del Team K.