I libri AVS espropriati tornano a casa

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Evento simbolicamente molto importante, oggi, durante la 120ª assemblea generale dell’Alpenverein tenutasi a Silandro: Maurizio Veronese, presidente del CAI Bolzano, ha consegnato al presidente dell'AVS Georg Simeoni, tra gli applausi dei presenti e del presidente del CAI Alto Adige Carlo Zanella, l'atto notarile di donazione di tutti i libri e documenti che erano stati espropriati all'AVS nel 1923 durante il periodo fascista e integrati nella biblioteca del CAI. Le due associazioni alpinistiche collaborano molto bene da alcuni anni soprattutto sui temi della protezione dell’ambiente alpino, ma per tutti gli anni Duemila i rapporti erano stati a dir poco gelidi per la questione dei cartelli sui sentieri monolingui posizionati dall’AVS sui sentieri. Ora giunge quest’atto di notevole distensione ed amicizia.
"Questi libri e documenti raccontano la vostra storia, è giusto che tornino a casa", ha detto Veronese. “Il nuovo consiglio direttivo della sezione CAI di Bolzano ha capito che era giunto il momento del cambiamento, e che le vecchie differenze potevano essere superate con questa donazione. 19 scatoloni e alcuni documenti sono pronti per essere ritirati nella nostra biblioteca", ha detto. Georg Simeoni ha definito il 18 marzo, data dell'atto notarile, come "giorno storico per l'AVS. In fin dei conti, i due club sono uniti dalle montagne. E le montagne sono uguali per tutti: si va sempre in salita", ha detto.
All’assemblea hanno partecipato idelegati delle 36 sezioni dell'AVS e del BRD, in rappresentanza di oltre 82.000 membri. Il presidente dell'AVS, Georg Simeoni, ha centrato il suo discorso sul tema del rispetto, sottolineando l'importanza di valori comuni come solidarietà, responsabilità e senso di comunità. Ha ribadito che l'AVS è più di un semplice gruppo di appassionati di montagna, ma una comunità di valori che sfida l'egoismo dei nostri tempi.
L'AVS, è stato ribadito, si oppone fermamente alla commercializzazione delle montagne e all'uso eccessivo di hotspot turistici come le Tre Cime di Lavaredo e il Lago di Braies. Simeoni ha evidenziato la necessità di partecipare alle discussioni sui nuovi progetti energetici, promuovendo la sostenibilità e il risparmio energetico.
La manutenzione delle infrastrutture alpine, come sentieri e rifugi, ha sottolineato, è una grande sfida a causa del cambiamento climatico e dei costi crescenti. Simeoni ha criticato le elevate tasse di concessione imposte dall'Agenzia del Demanio, chiedendo un intervento della giuntao provinciale. Simeoni ha quindi espresso preoccupazione per la crescente burocrazia che ostacola il volontariato, minacciando la vitalità delle associazioni. La vicepresidente della provincia, Rosmarie Pamer, ha promesso di introdurre sistemi più semplici per le richieste di finanziamento e di istituire un registro del volontariato a livello provinciale.
Thomas Zelger, presidente dell'Associazione delle Guide Alpine e Sciistiche dell'Alto Adige, nel suo intervento ha parlato di una fuorviante discussione sulla sicurezza nelle Alpi. "Non possiamo suggerire una sicurezza nei percorsi che in realtà non esiste", ha sottolineato, chiedendo maggiore responsabilità personale e rispetto nel rapporto con l'ambiente montano. "Dovremmo essere tecnicamente superiori ai percorsi che intendiamo affrontare, così da preoccuparci meno delle misure di sicurezza", ha detto. Zelger è particolarmente critico nei confronti degli interventi sulle vie classiche delle Dolomiti: "Fanno parte della nostra tradizione, sono il DNA delle Dolomiti!" Le linee storiche sono più di semplici terreni sportivi – "Le vie descrivono epoche, sono dichiarazioni di quel tempo, di quelle persone." Zelger ha infine richiesto un "codice d'onore", un'etica consolidata a cui dovrebbero attenersi gli alpinisti ragionevoli.
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Endlich ...!, nachdem sie…
Endlich ...!, nachdem sie MUSSOLINIs-Anhänger hoffentlich gründlich studiert haben!
Wenn sich der CAI endlich…
Wenn sich der CAI endlich dazu aufraffen sollte, sich von seiner faschistischen Geschichte zu distanzieren, dann könnte er ja mindestens auch das Schlernhaus zurückgeben. Natürlich ist es bequem, sich in geraubten Häusern breitzumachen, aber ein altes Sprichwort sagt "Unrecht Gut gedeihet nicht".