“Si tratta di un capolavoro...”

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SALTO: Si narra che le Variazioni Goldberg, ossia l’Aria e le sue 30 variazioni dedicate al giovane musicista Johann Gottlieb Goldberg, a servizio del conte Hermann Carl von Keyserling, furono scritte da Johann Sebastian Bach per distrarre le notti insonni del conte. Una musica d’occasione che per Piero Buscaroli è “il migliore esempio di una musica concepita per la ricreazione di uno spirito competente ed esigente”. E per lei?
Andrea Rebaudengo: La leggenda dell’insonnia non è vera, e comunque ha poco a che fare con la bellezza del brano. Si tratta di un capolavoro in cui eccelsa qualità musicale e scienza matematico-contrappuntistica vanno a braccetto in modo commovente. Credo che anche il termine “ricreazione” non gli renda onore: Bach nell’ultimo periodo scrisse brani slegati dalla consuetudine della musica “al servizio di”, musica altissima e senza destinatari se non lo spirito di chi li ascolta.
Molti tra i più talentati pianisti hanno inciso la loro versione delle Variazioni, citiamo ad esempio per il passato Wanna Landowska, Glenn Gould, Bruno Canino, Gustav Leonhardt, e pure Keith Jarrett. Vi sono registrazioni che sono state per lei particolarmente importanti?
Certamente la registrazione giovanile di Glenn Gould e l’esecuzione di Rosalyn Tureck (che ebbi la fortuna di ascoltare dal vivo) mi hanno profondamente segnato. In particolare l’attenzione maniacale al contrappunto, all’indipendenza delle voci.
Sul palco del Cristallo, alla musica si affiancherà la danza di Virgilio Sieni. Ci racconta come è nato questo progetto ?
Si tratta di un progetto che Virgilio porta avanti da anni, che ha fatto con altri pianisti prima di me, per cui non posso dirmi partecipe dell’ideazione iniziale. Davvero interessante e unico il connubio tra movimento, musica e pittura, dato che per ogni Variazione lui parte da una postura di un quadro rinascimentale.
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La danza di Virgilio Sieni intende “trascrivere” la musica nello spazio attraverso il gesto o piuttosto aggiungere una nuova dimensione a quella sonora, in una sorta di contrappunto?
Una sorta di dialogo continuo, senza che una delle due forme d’arte sia al servizio dell'altra
La coreografia, lo spazio e le luci ideate da Virgilio Sieni le suggeriscono un’interpretazione delle Variazioni Goldberg differente rispetto a quella che proporrebbe in un tradizionale concerto per solo pianoforte solo?
Sì, è chiaro che vengo condizionato da ciò che mi accade intorno, ed è giusto che sia così. Non saprei dire con precisione in che modo, ma accade. Di certo la postura del quadro che Virgilio prende in esame, e di cui parla al pubblico, ispira una particolare visione della variazione collegata.
Nel corso o a margine di un suo concerto le è capitato un episodio buffo (o tragicamente comico) di cui ancora sorride?
Il mio è un mestiere, anche se privilegiato, e quindi ogni mestiere ha i suoi lati buffi, comici, i suoi aneddoti, le sue follie. La comicità è sempre dietro l’angolo, per fortuna. Viaggiando molto si aggiungono gli aneddoti sui concerti fatti raggiungendo gli auditorium all’ultimo istante, perché il treno si rompe, l’aereo non parte, la strada è sbagliata, lo spartito non era quello, il pianoforte non è arrivato, eccetera.
Pensa con Dostoevskij che “la bellezza salverà il mondo”?
Non so se lo salverà, ma di certo può aiutarci a renderlo meno drammatico. Siamo attorniati da enormi preoccupazioni legate all’andamento della vita su questo pianeta, la bellezza può fare qualcosa, ma le persone devono essere pronte ad accoglierla e la bellezza si educa da piccoli: ecco perché è così importante la scuola.
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Venerdì 14 Marzo 2025 ore 20.30
Solo Goldberg Variations
Andrea Rebaudengo, pianoforte
Virgilio Sieni, danza, coreografia, spazio e luci
Bolzano, Teatro Cristallo