Una mano di bianco
Com’è prassi ormai da tempo, anche i risultati delle elezioni regionali ha dato luogo oggi a molteplici gridi di vittoria da parte di tutte le parti politiche. Perdere infatti non fa parte della psicologia dei partiti, per non parlare dell’autocritica. Il PD, nonostante le liste di ‘impresentabili’ e tensioni interne varie ed eventuali, ci ha comunque tenuto subito a sottolineare un dato di fatto: l’assoluta preponderanza dei presidenti di Regione democratici. E per rendere ben chiaro il concetto, in un’epoca in cui prevalgono gli slogan sui contenuti, i ‘comunicatori’ del partito di Matteo Renzi si sono affrettati a produrre una mappa aggiornata dell’Italia, che rendesse evidente oltre ogni dubbio, il dominio del PD sugli enti locali.
Ad un primo sguardo il concetto appare chiaro e lampante. Lo stivale è stato praticamente tutto dipinto di arancione, il colore dell’era Renzi. Ma a seguire è interessante dare una lettura retrospettiva dei colori usati, nella quale spicca la scelta ‘neutra’ (bianco) operata per quanto riguarda Val d’Aosta e Trentino Alto Adige. Le due regioni autonomiste del nord sono state prudentemente escluse dal ‘dominio’. Ma a questo punto inevitabilmente spiccano, perché non paiono ‘di centrosinistra’. Nella scelta dei colori curiosa appare anche la scelta di dipingere di verde non solo la Lombardia di Maroni ed il rinnovato Veneto di Zaia, ma anche la Liguria faticosamente conquistata da Toti, braccio destro di Berlusconi e ultimo baluardo del dominio della precedente ‘era’. A proposito di Forza Italia, cioè degli ‘azzurri’: il colore è stato addirittura bandito dalla mappa, tant’è vero che i contorni dell’Italia (in verità in buona parte ‘marini’) appaiono pericolosamente dipinti con un rosso fuoco che appare quasi una provocazione. La rivendicazione di un passato? Giammai! L’ipotesi più accreditata a questo punto potrebbe psicologicamente essere quella di un ‘tributo’ (un contentino) alla minoranza interna al PD ed ai suoi (ultimi) colpi di coda.
C’è chi dice che le regionali del 2015 sono state di fatto la prima sconfitta di Renzi. La mappa pubblicata oggi su twitter da Deborah Serracchiani, braccio destro del premier/segretario, sembra voler dire: “qualcuno ha davvero voglia di scherzare?”.
Ich will dir nicht das
Ich will dir nicht das Vergnügen an der tiefenpsychologischen Farbenanalyse rauben, aber was wenn die naheliegenste Antwort die Richtige wäre: die Grafik wurde unter berücksichtigung des Corporate Design der PD erstellt. Alle Farbvarianten des Logos sind vertreten.
« A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire »
(Guglielmo di Occam)