Chronik | Giornata mondiale

“Violenza su minori, segnalazioni boom”

La garante Daniela Höller sottolinea l’aumento della violenza contro i minori in tempi di crisi: “Segnalazioni da maggio a +267%, crescita dopo il calo nel lockdown”.
La Garante per l'infanzia e l'adolescenza Daniela Höller
Foto: M. Tessaro

“Per quanto comprensibile possa essere un disagio, questo non può portare a violenza contro bambine, bambini e adolescenti”. Daniela Höller, garante per l’infanzia e l’adolescenza della provincia di Bolzano, approfitta della giornata internazionale della non violenza - domani, 2 ottobre, data di nascita del Mahatma Gandhi -, per lanciare un messaggio a favore della tutela dei minori in Alto Adige. Preoccupano i dati aggiornati sull’andamento delle segnalazioni circa i casi di presunti abusi a danno di bambini e adolescenti. In calo durante il lockdown rispetto allo stesso periodo del 2019, stanno avendo un boom nella fase successiva alla ripresa. “Da metà maggio ad oggi - rivela - c’è stato un aumento del 267% rispetto allo stesso arco temporale nel 2019”.

 

Isolamento, il rischio aumenta

 

Nelle premesse, Höller ricorda l’obiettivo condiviso con la risoluzione Onu che ha decretato l’istituzione della ricorrenza, ovvero “garantire una cultura della pace, della tolleranza, della comprensione”. “È un principio - continua - che vale sempre, ma soprattutto in questo momento. Il 2020 - riflette - è stato infatti un anno molto particolare: la diffusione del virus Covid-19 ha obbligato il governo a optare per l’isolamento, chiudendo le scuole, i centri sportivi, le biblioteche, i parchi gioco, tutti luoghi che potevano fungere da posti di ritrovo. I minori sono stati particolarmente colpiti da queste disposizioni”.

La diffusione del virus ha reso necessaria la chiusura di scuole, biblioteche, parchi gioco. I minori sono stati particolarmente colpiti

 

Prima il calo preoccupante, poi il boom

 

La garante spiega cos’è successo prima e dopo la fine del lockdown: “Può sembrare un controsenso, ma la conseguenza che più ha spaventato il mio ufficio è stata la diminuzione, durante la fase di chiusura generalizzata, di segnalazioni di casi di violenza contro bambine, bambini e adolescenti. Nello stesso periodo nel 2019 avevamo comunicato alle autorità competenti il doppio delle situazioni”.

A livello internazionale le situazioni di violenza domestica sono aumentate. E dopo la ripartenza il nostro ufficio si è trovato a far fronte a un incremento significativo delle segnalazioni

Una paura rivolta alla situazione di rischio potenziale per molti bambini e ragazzi, costretti da un lato a dover rimanere nel chiuso delle proprie abitazioni e nella convivenza forzata con familiari abusanti, dall’altro a vivere il disagio crescente degli adulti, causa a sua volta di una potenziale recrudescenza delle prevaricazioni.

 

 

“Le informazioni che abbiamo ricevuto da altri Stati, come la Cina - prosegue Höller -, confermano che le situazioni di violenza domestica che vedono vittime i minori (violenza verbale, psicologica, fisica, sessualizzata, assistita e trascuratezza) sono aumentate, scatenate dalle difficoltà che le persone si sono trovate ad affrontare durante la pandemia, e in combinazione è venuto a mancare quel controllo sociale che consentiva a queste circostanze di essere portate a galla”. Un elemento che secondo l’istituzione di garanzia può confermare l’emergere di nuove situazioni di violenza durante il periodo dell’isolamento è questo: l’ufficio della garante per l’infanzia e l’adolescenza si è trovato, nel momento successivo al lockdown, a dover far fronte a un incremento significativo di segnalazioni di problematiche legate a tutte le forme di violenza contro i minori - appunto l’aumento del 267% rispetto allo stesso arco temporale nel 2019.

 

Nessun disagio può giustificare l’abuso

 

Un motivo in più, sempre in base alla riflessione della garante, per mantenere alta l’allerta contro tutte le forme di prevaricazione: “Mai come quest’anno riteniamo fondamentale celebrare la giornata internazionale della non violenza. Le modalità di espressione di un disagio, per quanto comprensibile, non possono risolversi in violenza nei confronti dei minori”.