Gesellschaft | Chiesa

Diocesi: rivoluzione nella governance

Da settembre Eugen Runggaldier sarà vicario unico per tutti i gruppi linguistici. Per la prima volta nominato un laico alla guida dell’Ufficio Pastorale unificato.

Con un comunicato stringato la diocesi di Bolzano Bressanone ha annunciato una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda la sua governance, anticipando in questo modo la pubblicazione ufficiale dei documenti conclusivi del sinodo. 

Da sempre (la sua nascita nell’agosto 1964) strutturalmente suddivisa per gruppi linguistici, la curia vescovile in sostanza a partire dal prossimo primo settembre avrà un unico vicario generale. Ad assumere questo incarico sarà il gardenese Eugen Runggaldier, attualmente direttore dell’Ufficio Pastorale tedesco e ladino e già moderatore del sinodo. Nel nuovo organigramma curiale l’attuale vicario generale di lingua italiana Michele Tomasi assumerà quindi un ruolo nuovo definito ‘Vicario episcopale’ con specifica competenza nella gestione dei ministri del culto, sacerdoti e diaconi insomma. 
La terza e forse più significativa novità riguarda la figura del direttore dell’ufficio pastorale che viene anche questa accorpata per tutti e tre i gruppi linguistici che viene affidata per la prima volta ad un laico, nella persona dell’ex segretario del sinodo Reinhard Demetz
Reinhard Demetz, pure lui gardenese, è sposato e padre di tre figli. Ha studiato teologia all'Università Gregoriana di Roma ed è anch'egli gardenese come Runggaldier. 
La guida laica dell'Ufficio Pastorale della diocesi, dicevamo, è una novità assoluta in Alto Adige. Non è così invece nella diocesi di Innsbruck dove da tempo il medesimo ruolo è ricoperto da una donna, laica pure lei.

La riorganizzazione della curia diocesana, preannunciata da anni, in sostanza segnala la volontà della chiesa altoatesina di superare, in primis al suo interno, gli steccati etnici. E’ evidente che si tratta di buone intenzioni, rafforzate da quanto emerso dai lavori sinodali, ma che ora dovranno essere messe alla prova dei fatti. Innanzitutto all’interno dei meccanismi consolidati della curia altoatesina e poi naturalmente nella vita di tutti i giorni all’interno delle parrocchie e delle associazioni e aggregazioni laicali altoatesine dove coesistono da sempre modi molto differenti di intendere la vita ecclesiale. 

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alfred frei Mi., 02.03.2016 - 10:58

primo atto concreto nella governance della Curia diocesana: il parere della chiesa sul progetto Benko o meglio "centri commerciali e sviluppo della città: quali i valori civili e religiosi in campo ?
Che bello sarebbe ! O no ?

Mi., 02.03.2016 - 10:58 Permalink